Dopo gli interventi politici a favore delle feste in piazza e delle sagre, Arthob, associazione che raccoglie centinaia si ristoratori in Provincia di Brescia, torna sulla questione chiedendo, ancora, una volta un regolamento che equipari queste iniziative alla normale ristorazione, con i medesimi diritti e doveri.
Sotto l'indice accusatorio del segretario Arthob Ruggero Bonometti l'assessore regionale al commercio Stefano Maullu, che in una recente intervista si era espresso proprio a favore delle sagre.
«Mi stupisce che un assessore al commercio che dovrebbe, invece, incentivarlo, si schieri dalla parte opposta a quella dei ristoratori: sono, infatti, quest'ultimi ad impegnarsi quotidianamente per migliorare i loro prodotti nel nome della qualità ed a favore del turismo» ha commentato il segretario dell'associazione, ricordando che la richiesta di Arthob è, semplicemente, quella di una regolamento più serio e simile a quella degli esercenti per quanto riguarda controlli sanitari, servizi igienici, imposte di bollo, plateatici e tasse sullo sporco.
Troppi favoritismi a favore delle sagre anche davanti a tragedie di cui non ha parlato nessuno. «Qualche giorno fa, proprio per un'esplosione di una bombola di gas a una sagra nel Varcellese, una anziana donna e morta: almeno davanti ad una tragedia sarebbe meglio affrontare seriamente questa questione».
All'Arthob non è piaciuto neanche l'atteggiamento dei politici bresciani sia da una parte che dall'altra. «Sia a destra sia a sinistra sono stati tutti pronti a schierarsi dalla parte delle sagre solamente per una mera questione di voti. Ci allarma che tutte le forze politiche si siano schierate contro i ristoratori, compresa la Lega Nord, che si è sempre eletta a paladina del piccolo commercio e della difesa delle tradizioni» ha proseguito Bonometti, sottolineando che in un periodo dove tutti i partiti parlano di lotta all'evasione fiscale si favoriscono proprio iniziative che non vengono controllate fiscalmente.
«Vorrei proprio sapere, alle prossime elezioni, a chi potranno dare il proprio voto i ristoratori onesti che rispettano le leggi» ha affermato polemicamente Bonometti, prima di commentare la raccolta firme messa in campo da Brescia In.
«Le iniziative organizzate da Brescia In rappresentano solo una piccola parte di un problema ben più amplio che chiede risposte urgenti. A Marco Stellini, presidente dell'associazione Brescia In ed ex presidente dell'associazione vegetariani italiani che oggi 'vende salamine”, che sostiene di ricevere di ricevere solamente 22.500 euro dal Comune, vorrei ricordare che 12.500 coperti dai cinque ai sette euro, come quelli che fanno le sue tavolate, non sono un introito certo indifferente».
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