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Caro sindaco... troppe feste di piazza Nel cremonese appelli senza risposta

Riceviamo e pubblichiamo due lettere inviare nel 2007 e nel 2008 da Mario Barbieri, titolare del ristorante Ca Barbieri di Levata di Grontardo, nel cremonese, al sindaco del proprio paese. I due scritti contengono in modo chiaro quello che è il malessere dei ristoratori provocato dalle troppe sagre

 
14 settembre 2009 | 19:26

Caro sindaco... troppe feste di piazza Nel cremonese appelli senza risposta

Riceviamo e pubblichiamo due lettere inviare nel 2007 e nel 2008 da Mario Barbieri, titolare del ristorante Ca Barbieri di Levata di Grontardo, nel cremonese, al sindaco del proprio paese. I due scritti contengono in modo chiaro quello che è il malessere dei ristoratori provocato dalle troppe sagre

14 settembre 2009 | 19:26
 

 Riceviamo e pubblichiamo due lettere inviare nel 2007 e nel 2008 da Mario Barbieri, titolare del ristorante Ca Barbieri di Levata di Grontardo, nel cremonese, al sindaco del proprio paese. I due scritti contengono in modo chiaro quello che è il malessere dei ristoratori nei confronti di quelle amministrazioni che spesso e volentieri organizzano feste e cene senza pensare che queste potrebbero svantaggiare una precisa categoria.

Nel caso di Levata di Grontardo sembrerebbe addirittura che le segnalazioni del ristoratore al Sindaco abbiano avuto l'effetto contrario: con il tempo gli appuntamenti enogastronomici di piazza sono andati aumentando. In questo piccolo comune di 1400 anime Barbieri ha contato ben 35 giorni di festa. Il risultato? Locali, non solo il suo, vuoti! «I bar in piazza - ha dichiarato Barbieri - aspettano che piova per poter vendere qualche caffè». «Sono anche presidente grossisti di bevande Ascom di Cremona - ci ha spiegato Barbieri - e consigliere Fipe, sempre a Cremona. Da qui è partita una prostesta attraverso il quotidiano locale, ma il risultato è stato che gli organizzatori hanno scritto valaghe di lettere a loro difesa provocando unicamente controlli a tappeto nei locali e non nelle feste contestate. Bisognerebbe intervenire, ma le leggi attuali non lo consentono...».

Settembre 2007

'
Egr. Sig. Sindaco
Dott. Ivan Scaratti

Levata, 25 Settembre 2007

Egregio Sig. Sindaco,
le invio questa lettera per farle conoscere alcune mie osservazioni.

 Avendo due attività domiciliate a Levata chiedo a Lei e ai gruppi consiliari di intervenire dov'è possibile. La Via Giovanni XXIII è sempre sporca, con un'asfaltatura carente, con buche ben visibili da anni che potrebbero causare danni alle persone, faccio notare che non viviamo in una metropoli.
La sera, nel momento in cui l'attività di ristorazione è in pieno svolgimento (ore 20:00 – 23:00) si sente un odore nauseabondo di letame di varia provenienza. Inoltre le ricordo che la segnaletica e la cartellonistica che dovrebbe segnalare Levata è pressoché inesistente. Le persone che provengono da Cremona non sanno dov'è Levata, come quelle provenienti da via Mantova, da Brescia - via Robecco - Corte de' Frati e dalla zona bresciana via Pralboino - Milzano - Seniga.

A Levata ci sono altre attività e penso che abbiamo lo stesso problema: quello di essere trovate. Vedo anche una carenza da parte di questa amministrazione nel valorizzare il paese, le sue attività e le sue ricchezze. Compito Vostro è di valorizzare, incentivare, essere vicino ai Vostri cittadini, aiutando il loro operato. Quello che constato giorno dopo giorno è esattamente il contrario. Le ricordo che dovere di chi governa è governare per tutti, di fare il bene di tutti, di creare un ambiente per tutti. Far conoscere il paese vuol dire anche incentivare la creazione di nuove attività artigianali e commerciali, offrendo loro opportunità e appetibilità di aree e pacchetti particolari (sgravi fiscali, ecc..). Troppo spesso noto la totale mancanza di vicinanza, di rispetto verso chi ha un'attività nel Comune, nel mio caso quella di somministrazione di bevande e alimenti, unica nel paese, che si sta facendo conoscere nel circondario.

Inoltre constato stupito che nel nostro Comune continuamente si organizzano cene in ambienti pubblici. Mi sembra che l'unica cosa che sa fare la vostra amministrazione è organizzare o sostenere feste culinarie che, a quel che si vede, sono destinate a una minoranza della popolazione.

Non voglio e non è nelle mie intenzioni criticare e bloccare iniziative sane di comunità, di letizia e di valorizzazione delle varie identità ( volontariato, sport, ecc.) anzi, ma fare una cena alla settimana qual è lo scopo, ciò è di difficile comprensione. Con stima, cordialmente saluto.

Mario Barbieri

Dicembre 2008
'
Egr. Sig. Sindaco
Dott. IVAN SCARATTI e p.c.
i Gruppi Consiliari
il Segretario Comunale
del Comune di Grontardo

Levata di Grontardo, 15 Dicembre 2008

Egregio Sig. Sindaco,
le scrivo per mettere sulla carta quanto dettole tre giorni fa, in merito alle continue cene, tenute nei locali scolastici e comunali e per riferirle le mie
perplessità e contrarietà. Già nel 2007 le avevo inviato una lettera che comunque non ha prodotto alcun risultato, anzi al contrario, nonostante il periodo di  grande difficoltà della piccola impresa, dall'amministrazione non è venuto nessun aiuto, sostegno e interesse; invece continua il vostro agire nel creare danno alle attività in essere. Vorrei capire lo scopo della cena tenutasi il 29/11/08 nella scuola e palestra di Grontardo, chi paga luce, gas e quant'altro, lo scopo di tante cene da lei approvate, la loro regolarità!

Un conto è fare beneficenza, un conto è far diventare gli ambienti comunali un'osteria o un club. I danni sono a caduta per le attività esistenti nel paese e nelle attività dei paesi circostanti.

è comunque di attualità la lettera inviatole il 23/09/07 e quella del 2006 che la invito a rileggere (cartellonistica ecc.). Alle problematiche allora descritte aggiungo oggi la mancanza di sicurezza nel paese (solo io ho avuto tre visite nell'anno), la forte velocità dei veicoli passanti a Levata con il semaforo non più modulato sui 50 km, la pulizia delle strade di Levata. Sarebbe inoltre opportuno sapere con chiarezza il piano viabilità che seguirà alla costruzione del casello autostradale di Corte de' Frati e cosa prevede il piano regolatore in merito.

Con stima, cordiali saluti
Mario Barbieri


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14/09/2009 19:26:00
4) I Sindaci si disinteressano di noi
Sono ovviamente dalla parte del ristoratore. Ma... Quest'estate mi è stata proposta una simile iniziativa da parte di miei colleghi ristoratori (prov. di Cremona) stufi di avere i locali vuoti per le troppe sagre ... personalmente penso che ai sindaci non interessi minimamente la sorte di noi commercianti e quindi mi sono astenuta.


14/09/2009 19:26:00
3) Le troppe sagre rovinano il lavoro anche alle gastronomie
Anch'io che ho una gastronomia artigianale da asporto sono disgustato da questo continuo susseguirsi di feste, sagre ed eventi.... Il problema nel mio caso non è la mancanza di clientela, avendo una fascia che non frequenta questo tipo di manifestazioni, ma bensì la cosa che mi fa inorridire è la mancanza di rispetto per la nostra categoria (ristoratori, gastronomie, trattorie) sull'applicazione delle leggi alle quali noi dobbiamo (giustamente) sottostare e in queste feste non c'è alcun controllo! Per fare un piccolo elenco: un manuale di autocontrollo HACCP, la legge 626 sicurezza nei luoghi di lavoro, il bagno con spogliatoio e armadietto con vani separati, l'acquisto dei prodotti con IVA, lo scontrino fiscale, il lavamani nella zona vendita, la marcia in avanti, le aree di produzione separate e ben distinte, potrei andare avanti e fare una lista interminabile....
Dulcis in fundus quando fanno un pranzo e lo vendono a 20,00 €. loro sono onesti e ne guadagnano 18,00 €. se invece lo fai tu, sei disonesto e puliti te ne restano 3,00 se ti va bene quando hai pagato il personale, la corrente, il gas, l'IVA, l'IRPEF, l'IRAP, l'INPS, l'INAIL, l'affitto e sei sei sfigato prendi pure la multa dall'ASL per avere dimenticato di compilare i moduli della temperatura dell'HACCP perchè non sapevi da che parti girarti.....
Queste feste mi stanno facendo passare la voglia di lavorare, mi fanno venire voglia di chiudere, licenziare i dipendenti e mandarli in queste feste a lavorare e vedere se sono contenti! Tu Alberto che scrivi sul sole, spingi l'attenzione ai nostri governanti, non possiamo andare avanti così, l'evasione fiscale è anche questa! Ciao e grazie per il gran lavoro che fai!


14/09/2009 19:26:00
2) Purtroppo vi costringono a lavorare con le mani legate dietro la schiena
Caro Sergio questa segnalazione è l'ulteriore conferma di come sia fondamentale la battaglia che stiamo sostenendo a fianco di alcune associazione di ristoratori e, soprattutto, dei molti operatori profesisonali della trasformazione del cibo che rivendicano solo la possibilità di lavorare con regole uguali per tutte. Purtroppo c'è chi è costretto lavorare con le manhi legate dietro la schiena e chi, al contrario, gode di vantaggi, agevolazioni ed esenzioni da opgni tipo di controllo solo perchè alcueni politici spacciano queste sagre come venti sociali... quasi che i ristoratori, i gestori di gastronomi e o i produttori di alimenti che rispettano le regole siano speculatori. Servono davvero nuove regole e non già qualche picoclo accordo pasticcato fra le Pro Loco e sindacati che devono tenere buoni sia gli ambulanti, sia i ristoratori.


14/09/2009 19:26:00
1) I Sindaci si disinteressano di noi
Sono ovviamente dalla parte del ristoratore. Ma... Quest'estate mi è stata proposta una simile iniziativa da parte di miei colleghi ristoratori (prov. di Cremona) stufi di avere i locali vuoti per le troppe sagre ... personalmente penso che ai sindaci non interessi minimamente la sorte di noi commercianti e quindi mi sono astenuta.





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