Questione sagre: il tema resta caldo. Sarà forse per l'agosto rovente o per il fatto che proprio in questa stagione le sagre e le tavolate di piazza dilagano che l'argomento non sembra subire raffreddamenti. La battaglia avanzata da Ruggero Bonometti, segretario Arthob (l'associazione dei ristoratori bresciani) e vicepresidente del consorzio Cuochi di Lombardia, sostenuta fin dall'inizio da Italia a Tavola sta tenendo banco e sarà argomento di ulteriori approfondimenti durante la trasmissione 'Il gastronauta” di domani, sabato 1 Agosto, alle ore 11 su Radio 24.
Il malessere dei ristoratori bresciani si è fin da subito percepito come globale e la notizia ha presto fatto il giro dello stivale: decine le telefonate o le mail di ristoratori giunte in redazione da ogni parte d'Italia per manifestare il proprio disagio.
«Da maggio a fine settembre (ma si inventano feste pure nel periodo invernale!) - ci scrive Claudio Conti dalla provincia di Ancona - devo combattere con queste manifestazioni che tra l'altro godono dei favori e della benevolenza di amministrazioni locali». «Ritengo che il 99% delle sagre - commenta Francesco Milone, cuoco e direttore nonché proprietario de 'La Valletta” di Gargano - abbia lo scopo di accrescere la popolarità dell'amministratore di turno che le propone. E bisognerebbe diminuire il numero delle sagre di almeno il 90%». «Non posso che essere d'accordo - scrive Cristina Cartura dell'azienda agrituristica 'Il Poggetto” -. Solo nel nostro piccolo paese in Toscana, comune di Fucecchio, la festa paesana in luglio dura 15 giorni, si chiama Sagra della Zuppa, ma in realtà viene servito di tutto, persino pesce, con punte di 300 coperti a sera». «Sono un ristoratore cuoco salentino - denuncia Ippazio Turco del ristorante Lemì - e voi non immaginate quante sagre, feste ci siano nel Salento al giorno. Lecce ha 100 comuni e più di 50 frazioni: ogni quartiere ha la propria sagra».
Il problema esiste da tempo, evidentemente le lamentele fino a qualche settimana fa erano rimaste senza voce, ma ora, più che mai, i ristoratori sembrano fare fronte comune: «Questa iniziativa - ci ha spiegato Danilo Tornifoglia dell'Osteria Teatro Strabacco di Ancona - ha fatto rialzare la testa dai fornelli a molti ristoratori. La ristorazione italiana è una delle componenti che spinge l'universo straniero a visitare l'Italia. E che biglietto da visita è vendere gnocchi surgelati della grande industria o cibi malmantenuti o piadine industriali con dei prosciutti vergognosi e di dubbia provenienza?».
Quello che chiedono i ristoratori è di non fermarsi alle sterili polemiche. Bisogna correggere quel sistema che oggi vede carente la normativa, sui fronti igienico-sanitario e fiscal-commerciale, sul tema.
«Mi associo ai commenti dei colleghi e ringrazio di aver messo in evidenza un problema gravissimo - ha commentato Anna Bartorelli, titolare del Ristorante Le Barbate -, vi assicuro che in Toscana la situazione è penalizzante davvero… ma vi prego non limitiamoci alla denuncia del problema, facciamo qualcosa tutti insieme!». «Mi attiverò perchè anche Bergamo - ci ha invece comunicato Raffaella Andreini dell'Half Crown di Antegnate (Bg) - le nostre associazioni di categoria che tanto dicono di difendere il commercio serio aprano gli occhi su questo business che di caritatevole ha ben poco e diano modo a chi lavora come me 20 ore al giorno incluso i festivi di non dover rimanere con le braccia incrociate... per parecchie sere!!!»
C'è anche chi ha proposto una raccolta di firme, ma, come ha sottolineato lo stesso Bonometti, è forse più costruttiva l'idea di raccogliere, in un dossier da presentare alle istituzioni, una serie di lettere che raccontino casi concreti di situazioni che danneggiano la ristorazione italiana. Del resto i numeri comunicati dalla Fipe, che ha raccolto i segnali allarmanti che Italia a Tavola ha diffuso, parlano chiaro: in alcuni casi le troppe sagre portano ad una riduzione del fatturato di quei ristoranti circondati da troppi eventi dell'80%.
Per intervenire alla trasmissione radiofonica di domani moderata da Davide Paolini è possibile inviare sms dalle 11 alle 12 di sabato al 3492386666 oppure chiamare all'800-240024. Martedì 4 agosto, stando a quanto comunicato dalla redazione della trasmissione televisiva di Rai Uno condotta da Miriam Leone e Arnaldo Colasanti con Stefano Ziantoni, Uno Mattina estate dedicherà un approfondimento al tema.
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