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Confesercenti Lombardia: Troppe sagre Ma la Regione le difende

Pieno sostegno all’iniziativa da tutte le sedi regionali di Fiepet-Confesercenti, che ha consegnato all'assessore al Turismo Maullu una proposta di regolamentazione. Ma la Regione vuole sostenere le sagre, viste come un fenomeno che aggrega la comunità, stimola il turismo e tiene vive le tradizioni

 
30 luglio 2010 | 09:42

Confesercenti Lombardia: Troppe sagre Ma la Regione le difende

Pieno sostegno all’iniziativa da tutte le sedi regionali di Fiepet-Confesercenti, che ha consegnato all'assessore al Turismo Maullu una proposta di regolamentazione. Ma la Regione vuole sostenere le sagre, viste come un fenomeno che aggrega la comunità, stimola il turismo e tiene vive le tradizioni

30 luglio 2010 | 09:42
 



Confesercenti ha consegnato all'assessore regionale al Commercio, turismo e servizi Stefano Maullu (Pdl) la proposta di regolamentazione delle manifestazioni denominate 'Sagre e feste popolari”. Il documento si propone di mettere ordine in un settore che negli ultimi tempi ha vissuto uno sviluppo 'selvaggio”: l'obiettivo è tutelare in primo luogo i consumatori, assicurando la qualità delle feste all'aperto. Basti pensare solo al fatto che nella sola provincia di Brescia le feste di piazza organizzate nei mesi di luglio e agosto sono 1.580. Inoltre, si vuole anche salvaguardare il principio di libera concorrenza, a garanzia di chi esercita l'attività di ristorazione tutto l'anno, mettendo in campo professionalità e investimenti continui. Ma dalla Regione è emersa chiaramente la volontà di sostenere le sagre, viste come un fenomeno che aggrega la comunità, stimola il turismo e tiene vive le tradizioni. E riguardo ai controlli igienico-sanitari l'assessore Maullu ha spiegato che «valgono anche per le sagre di piazza e per farli basta far intervenire le autorità locali».

La consegna della proposta di regolamento è il coronamento di un percorso avviato alcuni mesi fa dalla Confesercenti di Brescia, cui hanno partecipato le sedi di tutta la Lombardia, raccogliendo 1.500 adesioni. A Bergamo la petizione ha raccolto il sostegno di oltre 200 esercenti. L'istanza di Fiepet-Confesercenti mira ad ottenere un provvedimento regionale che integri alla normativa vigente, garantendo così maggiore sicurezza nei confronti dei consumatori e pari condizioni operative per tutti coloro che somministrano alimenti e bevande, anche in termini di controlli amministrativi, igienico-sanitari e in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

«Le sagre estive sono una bella cosa - ha dichiarato Giacomo Salvi, direttore di Confesercenti Bergamo - ma in questi ultimi tempi c'è stata una vera inflazione di questi eventi, spesso a scapito della qualità. è il momento di fissare delle regole, anche per evitare che queste feste facciano concorrenza sleale a chi si impegna tutto l'anno per garantire un'offerta di prim'ordine alla propria clientela. Nessuno vuole cancellare le feste all'aperto, si tratta solo di stabilire dei limiti che sono dettati prima di tutto dal buon senso». In particolare, si avverte sempre più l'esigenza di uno strumento normativo che consenta di distinguere tra le attività realizzate da Onlus e partiti politici e quelle iniziative, ormai il 65% delle sagre e feste popolari, che hanno tutt'altro che natura benefica e rappresentano di fatto vere e proprie aziende 'ombra” della ristorazione.

«è questione di intendersi - ha spiegato Pier Giorgio Piccioli, presidente della Confesercenti di Brescia, da cui è partita la crociata contro 'salamella selvaggia” - e non saremo certo noi a impedire lo svolgersi di feste per il santo patrono o per organizzazioni di volontariato. Ma il punto cruciale è proprio questo: un conto sono le iniziative che hanno uno scopo benefico, un altro quelle che puntano solo al business. Sulla materia non esiste alcuna regolamentazione». «La proliferazione delle sagre nella stagione estiva è ormai eccessiva - sottolinea Piccioli - e si è trasformata in un fenomeno di concorrenza sleale nei confronti del settore della ristorazione proprio nel periodo di maggiore attività. In questi anni ristoranti e bar hanno dovuto adeguarsi a una serie di nuove norme in materia di igiene, di sicurezza, di fisco; a tali vincoli sfuggono tutte le feste di piazza. Chiediamo alla Regione di intervenire per regolare in maniera adeguata il settore».

La richiesta dei commercianti si sintetizza in una serie di punti illustrati alla Regione: programmare le sagre presentando le opportune richieste con 90 giorni di anticipo, fare salvi gli appuntamenti senza fini di lucro (feste religiose, di partito, benefiche), applicare alle sagre le stesse normative igienico sanitarie valide per il settore della ristorazione e infine imporre vincoli fiscali più stretti. «Inutile mettere la testa sotto la sabbia - ha concluso Piccioli - perché ormai siamo di fronte a un vero e proprio fenomeno di abusivismo commerciale».

Contro la regolamentazione si è subito schierata la Lega Nord di Brescia ma anche le prime reazioni che giungono dal Pirellone sono quanto meno tiepide. «Per principio sono contrario all'introduzione di vincoli - ha fatto sapere l'assessore regionale Stefano Maullu - e poi mi sembra che le feste di piazza siano un fenomeno che aggrega le comunità, muove il turismo, tiene vive le tradizioni. Insomma, andrebbero semmai incoraggiate anziché ostacolate, senza contare che la clientela di un ristorante e quella di una sagra mi sembrano ben diverse e che, passata la stagione estiva, il settore ha davanti a sé un anno intero. Per i controlli sanitari, infine, esistono già delle leggi e tocca ai vigili e ai sindaci farle rispettare». «Mi sembra che quella della Confesercenti - aggiunge Maullu - sia una richiesta di tipo corporativo e perciò mi lascia piuttosto perplesso».


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