La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, e l'Unpli, Unione nazionale delle Pro loco d'Italia, firmeranno venerdì 11 giugno un protocollo d'intesa. Le due associazioni, spiega una nota dell'Unpli, hanno l'obiettivo comune di promuovere una normativa di promozione e tutela delle sagre "autentiche". Le sagre, infatti, tendono a essere oggetto di plagio da parte di quegli organizzatori che preparano sagre per meri fini speculativi creando confusione nel consumatore e non promuovono il territorio né le tradizioni gastronomiche.
La Fipe si interessa della promozione dei sistemi turistici locali anche attraverso la valorizzazione delle tradizioni culinarie italiane riferendosi in particolar modo alle produzioni tipiche dei singoli territori. L'Unpli, tramite ogni singola Pro loco, si occupa di promuovere il territorio, le tradizioni culturali e le produzioni tipiche che vengono fatte conoscere al pubblico attraverso l'organizzazione di sagre.
Fipe e Unpli hanno quindi obiettivi comuni di salvaguardia delle sagre "autentiche" e attiveranno percorsi formativi per fare in modo che i propri operatori territoriali abbiano le conoscenze e le esperienze necessarie per assicurare lo svolgimento delle manifestazioni nel pieno rispetto delle leggi.
Fipe e Unpli insieme dunque, perché le sagre costituiscono un patrimonio che va difeso e valorizzato per la sopravvivenza e la riscoperta delle tradizioni enogastronomiche, vera e propria ricchezza della cultura italiana.
«Questo protocollo d'intesa - ha spiegato a Italia a Tavola Aldo Cursano (nella foto), vice presidente vicario Fipe e presidente Fipe Toscana, da dove e partita la campagna contro le sagre tarocche - è il frutto di un lavoro durato mesi con l'obiettivo di gestire e valorizzare le sagre autentiche, che sono fenomeni importanti per la valorizzazione e promozione del territorio, da quelle tarocche e puramente commerciali che proliferano ogni anno in Italia. Il protocollo servirà a dare regole comuni e un modello unico a regioni e Comuni su come gestire le vere sagre. Grazie al protocollo, infatti, sono stati definiti gli ambiti di ciascuno e finalmente la Ristorazione collaborerà a tutto campo nella realizzazione della sagra, per esempio con menu a doc per la valorizzazione dei prodotti, in collaborazione anche con i produttori. Un passo avanti molto importante rispetto al passato quando le sagre erano per i ristoratori solo concorrenza sleale. La ristorazione diventa lo strumento della trasformazione e della valorizzazione di quel prodotto da poter offrire nel piatto cucinato durante tutto il corso dell'anno. Solo così si può valorizzare la vera enogastronomia locale e le ricette ad essa connesse».
«Il protocollo - ha continuato Cursano - è importante anche per le Pro loco che si occuperanno di valorizzare l'aspetto culturale della sagra come elemento in più per promuovere il territorio. Questa unità d'intenti è un segnale forte anche per la politica che non può più sottovalutare questo problema, soprattutto in tempi in cui la Ristorazione sta soffrendo per la crisi. Finalmente non ci saranno più le 'sagre del pesce” in montagna o quelle che promuovono prodotti stranieri che non c'entrano nulla con il territorio».
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