«L'Unione dei consumatori è molto critica sulla questione di TripAdviosr». Sono queste le prime parole rilasciate a Italia a Tavola da Massimiliano Dona (nella foto), segretario generale dell'Unione nazionale consumatori (Unc), che da tempo condanna la piega che sta prendendo il più famoso sito di recensioni online. «Da idea meravigliosa e utile - dice - si è trasformata in business per furbi che sta perdendo credibilità agli occhi dei consumatori per le troppe recensioni fasulle e non attendibili».
Come più volte chiesto da Italia a Tavola, anche per Dona, TripAdvisor deve prendersi le sue responsabilità, abolire l'anonimato e certificare la veridicità delle recensioni. Come spiega Dona «l'attendibilità dei commenti spesso offre ai consumatori poche certezze. E la situazione sta diventando preoccupante. Se prima, infatti, capitava, che gli operatori, chiedendo all'amico o utilizzando un profilo fasullo, si recensissero positivamente da sé, ora sono stati scoperti anche casi molto gravi di vere e proprie operazioni per dopare le recensioni. E il numero sempre più crescente delle recensioni false sta sporcando l'immagine di un meccanismo (quello dell'utilità delle recensioni vere per i consumatori) che pure vede noi dell'Unc favorevoli. Anzi, l'idea è meravigliosa ma solo se ora TripAdvisor saprà trovare una soluzione alla deviazione dello strumento».
Le richieste di Dona sono le stesse per cui Italia a Tavola si sta da tempo battendo insieme ad alcuni dirigenti Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi): «Bisogna che TripAdvisor trovi il modo di certificare i commenti, abolendo l'anonimato e chiedendo una dimostrazione (tramite scontrino, ricevuta o prenotazione) della reale visita al ristorante o albergo. Infatti, in questo caso l'anonimato non è garanzia di tutela, ma solo di indebolimento della verità»
Un altro passo avanti che, secondo Dona, TripAdvisor potrebbe fare per cercare di guadagnare credibilità verso i consumatori, dopo anche le recenti vicende che lo riguardano (con testimonianze quotidiane che arrivano anche alla nostra redazione da parte dei ristoratoti che ci segnalano recensioni diffamatorie e ricatti che ruotano intorno al colosso americano), dovrebbe essere quello di mandare dei 'controlli” in segreto per verificare la conformità tra recensione e realtà. «è infatti ora – dice Dona - che TripAdvisor (e siti simili) si prendano le proprie responsabilità di ciò che viene pubblicato, magari facendo delle verifiche sul campo, visitando a random hotel e ristorante per constare la conformità alle valutazioni, visto che TripAdvisor dà anche delle vetrofanie a mo' di certificazione. Proprio la nostra associazione è disponibile a collaborare come 'mistery shopper”, inviando cioè delle persone nei locali per controllare la veridicità o meno delle recensioni. E questo sarebbe fondamentale per l'immagine di TripAdvisor, soprattutto dopo le ultime vicende. A maggior ragione visto che sono sempre di più i consumatori che ci scrivono se si possono fidare e che ora sempre più spesso si rivolgono a siti di nicchia, con, magari, meno recensioni, ma vere e certificate».
Secondo Dona per fare in modo che il sistema TripAdvisor funzioni bisognerebbe creare una sinergia tra il sito, le associazioni di categoria e l'associazione dei consumatori: «Per fare in modo che TripAdvisor riacquisti credibilità agli occhi dei consumatori, e non si trasformi in business per furbi destinato a durare poco, si dovrebbe creare una partnership a tre con l'Unc che potrebbe svolgerebbe un controllo di tipo critico, certificatorio, da 'rompiscatole” contro le false recensioni, TripAdvisor e le associazioni di categoria».
Per concludere ricordiamo che a Massimiliano Dona e alla sua associazione la questione TripAdvisor sta molto a cuore, tanto che nel libro sullo Shopping online che sta scrivendo, sarà presente un capitolo su 'Come difendersi da TripAdvisor”.
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