A due giorni dalla pubblicazione su www.italiaatavola.net dell'ultimo servizio su TripAdvisor e recensioni anonime, la Confesercenti, una delle principali associazioni di imprese in Italia, ha diramato un comunicato stampa per replicare alle considerazioni espresse dalla nostra testata. Nel servizio si dava conto della scelta di campo di Confesercenti che, insieme a Cescot e In Your Tuscany (un portale del territorio), ha indetto un incontro con TripAdvisor, noto portale con recensioni (anonime) di hotel e ristoranti, sul tema 'Come sfruttare al meglio la propria presenza sul sito di recensioni più grande del mondo”. Un comportamento contestabile quantomeno perché vede Confesercenti porsi come garante e sponsor nei confronti del portale oggi sotto accusa per la scelta di favorire l'anonimato dei commenti, nonché azioni criminali collaterali (concorrenza sleale, ricatti, ecc.).
Riportiamo qui di seguito il comunicato stampa di Confesercenti, seguito da alcune considerazioni in merito della nostra testata.
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L'affermazione progressiva di servizi internet che permettono di pubblicare online le recensioni dei clienti ha avuto un pesante impatto sul marketing delle piccole e medie imprese della ristorazione e del turismo. Si tratta di un fenomeno complesso e certamente non effimero, che eserciterà sempre di più la sua influenza sulle aziende che rappresentiamo, e che non può essere né sottovalutato né ignorato.
Il confronto che è stato aperto da Confesercenti con TripAdvisor nasce proprio da queste considerazioni. Conoscere le dinamiche di un sistema così impattante ci permette di poterci confrontare su un livello più avanzato con il nostro interlocutore, ed esaminarne prospettive e limiti.
La posizione di apertura di Confesercenti può non essere condivisa: ma è francamente desolante vedere come una divergenza di opinioni possa trasformare un dibattito giustamente acceso nell'occasione per diffamare il lavoro della nostra associazione. Ci riferiamo, in particolare, alle ricostruzioni giornalistiche riportate sulla versione cartacea e su internet, dalla testata 'Italia a Tavola”.
L'articolo in questione è, infatti, un concentrato di gratuite inesattezze ai danni di Confesercenti. Soprattutto, lascia sconcertati l'accostamento alla criminalità. Ma qui si tratta di ignoranza: la nostra associazione si batte da anni contro ogni forma di illegalità nell'economia, dall'abusivismo all'usura e alle mafie; e continua a farlo, come dimostrano le nostre attività sul campo e un rapporto annuale sulla criminalità organizzata - quello di Sos Impresa-Confesercenti - che ormai fa scuola.
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L'accostamento alla criminalità di Confesercenti è una pura illazione di chi sa di avere fatto una sciocchezza. Tutta la stampa nazionale denuncia i ricatti e le richieste di pizzo di criminali che sfruttano la mancanza di controlli su TripAdvisor. O i vertici di Confesercenti sono ignoranti... oppure sanno bene quel che fanno. Che poi sia casuale che questo incontro avvenga a Firenze, è un'evidente provocazione nei confronti di Fipe. Ma questo riguarda i rapporti fra i sindacati e fra questi e i ristoratori.
Ma il comunicato stampa di Confesercenti non è stata l'unica reazione suscitata dal nostro servizio. Infatti Massimo Albonetti, presidente di Assoturismo (federazione sindacale rappresentativa delle imprese operanti nel settore turismo della Confesercenti), ha inviato al direttore di Italia a Tavola una lettera che riportiamo qui di seguito, limitandoci a ricordare che basta leggere l'articolo del nostro direttore per capire che non c'è alcuna accusa di svolgere attività criminale a Confesercenti e che se in ogni caso si ritengono diffamati da ciò che scrive tutta la stampa nazionale su TripAdvisor siamo pronti senza alcun timore a confrontarci in tribunale. In aggiunta ricordiamo che delle meritorie iniziative della Confesercenti contro l'illegalità e la mafia abbiamo sempre dato puntualmente notizia, e non intendiamo essere frutto di strumentalizzazioni solo perché al sindacato è capitato di pestare una m....
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Gentile Direttore,
troviamo onestamente desolante la ricostruzione giornalistica pubblicata a sua firma dalla testata 'Italia a Tavola” e avente come oggetto una presunta 'alleanza” con TripAdvisor della Confesercenti, che si presterebbe a fungere da 'sponsor e garante” del noto portale che raccoglie le recensioni degli utenti delle attività turistico-ricettive.
L'articolo in questione, pubblicato in versione web e cartacea il 19 settembre u.s., oltre a contenere numerose inesattezze sui nostri rapporti con il portale di viaggi e ristorazione, ha un taglio che riteniamo diffamatorio, tanto da fornirci gli estremi per una possibile azione legale. Lo diciamo con rammarico: in particolare, siamo davvero sconcertati dall'accostamento alla criminalità, un'illazione gratuita che contraddice la storia della nostra Associazione, da sempre in prima linea nella lotta all'illegalità e alle mafie.
Ci preme sottolineare come il confronto aperto da Confesercenti con TripAdvisor nasca dall'esigenza di comprendere un fenomeno ormai radicato, da cavalcare più che da ignorare, visto che sta assumendo un peso sempre maggiore sul settore del turismo e della ristorazione. Anche perché fare finta che la questione non esista è, secondo Confesercenti, una non soluzione: meglio impegnarsi per conoscere più approfonditamente le dinamiche di questo tipo di servizi, analizzandone prospettive e limiti, pregi e problematiche, per poi potersi confrontare su un livello più avanzato con i nostri interlocutori.
Una posizione chiara, che Lei, gentile Direttore, conoscerebbe se avesse deciso di consultarci sull'iniziativa oggetto del Suo articolo. Quanto all'impegno di Confesercenti per le piccole e medie imprese, messo in dubbio nel pezzo citato, basta sfogliare i giornali per vedere come le nostre posizioni, dal fisco alle liberalizzazioni, siano prese sul serio dal mondo politico e dall'opinione pubblica.
Chiediamo dunque che questa nostra replica sia ospitata sulla sua testata, con il giusto e dovuto risalto.
Il Presidente di Assoturismo-Confesercenti
Massimo Albonetti
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