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L'unità in tavola fa paura La crisi non avvicina i cuochi

Il settore della ristorazione sia in Italia sia all'estero è un valore aggiunto all'economia nazionale, alcuni sostengono che tutto va bene, che i cuochi e gli altri addetti stanno bene, che non ci sono problemi di taroccamenti del made in Italy, ma la realtà è, purtroppo, un’altra e non c'è unione

di Emanuele Esposito
 
11 agosto 2011 | 15:38

L'unità in tavola fa paura La crisi non avvicina i cuochi

Il settore della ristorazione sia in Italia sia all'estero è un valore aggiunto all'economia nazionale, alcuni sostengono che tutto va bene, che i cuochi e gli altri addetti stanno bene, che non ci sono problemi di taroccamenti del made in Italy, ma la realtà è, purtroppo, un’altra e non c'è unione

di Emanuele Esposito
11 agosto 2011 | 15:38
 

Ho letto alcuni commenti sui social network in giro per la rete, diciamo che il 50% sono a favore e il restante 50% contro. Il settore della ristorazione sia in Italia sia all'estero ha un valore aggiunto all'economia nazionale, alcuni sostengono che tutto va bene che i cuochi e gli altri addetti stanno bene, che non ci sono problemi di tarocco, che gli stipendi vanno bene a tutti, se è cosi allora io sono un aborigeno che vive nella foresta e che non vive la realtà delle cose.

Voglio rispondere a coloro che in questi ultimi giorni hanno criticato il mio impegno, che è gratuito, senza scopi, e senza manipolazione di alcuno, né di questo giornale e né di altri, è un iniziativa intrapresa da me medesimo e solo ed esclusivamente da me, ci tengo a ribadire questo concetto per evitare equivoci e mezze frasi.

Un cuoco che vive all'estero, percepisce uno stipendio comparato a un cuoco che lavora in Italia superiore, ma a differenza del cuoco che lavora sul territorio nazionale non gli vengono versati i contributi pensionistici, a parte i Paesi Europei, certo molti forse hanno un assicurazione, molti altri no, questo vuol dire che un volta che il collega rientra in Italia non può accedere al fondo pensionistico, e si troverà a 65 ani forse con una misera pensione, questo è uno degli aspetti problematici che forse oggi non diamo peso, siamo giovani pieni di energia ma domani?

Un altro aspetto da tener presente, questo vale anche per chi lavora sul territorio nazionale, e la parte salariale, in quasi tutti i forum, si evince che c'è un problema di stipendi e professionalità, non nascondiamoci perché in alcuni siti addirittura c'è una pagina dedicata, quindi il problema c'è, oggi ho ricevuto questa mail: 'Sono alla ricerca di comis e chef de partie che abbiano tanto amore e passione per questo lavoro che siano molto motivati e abbiano tanta voglia di imparare.Offriamo per il periodo minimo di un anno uno stipendio che va dai 400 ai 600 euro netti al mesi”.

Non voglio giudicare l'annuncio, e né tanto meno chi la scritto perché capisco benissimo la realtà di quella zona e le difficoltà del momento, ma lascio a voi l'analisi e il commento, se questo voi lo considerate uno stipendio e per giunta un offerta che viene da un Paese estero, e considerando anche il costo della vita bene se per voi tutto questo è normale e accettabile, allora chiedo scusa tutto questo non è un problema, è tutto normale continuiamo a farci prendere per i fondelli.

I problemi della categoria ci sono e non nascondiamoci, e io non faccio l'avvocato del diavolo, non ho mai criticato nessuno, tanto meno la categoria che faccio parte dal 21 anni, io cerco con la mia testardaggine e abnegazione di migliorare le condizioni, non dico che io sono un santo e non sbaglio, tutti possiamo sbagliare, per questo con insistenza ho chiesto un tavolo di confronto con tutte le parti per creare un gruppo coeso dove non solo siamo parte attiva nella programmazione della valorizzazione dei nostri prodotti ma anche a livello giuridico e contrattuale.

Mi fa specie che le critiche vengono da una parte attiva della categoria, ritengo di vitale importanza la creazione di un organismo che facciano parte tutti, dai cuochi ai vari ministeri competenti, la crisi economica di questi ultimi anni, non colpisce solo l'alta finanza, il crollo delle borse porterà inevitabilmente a un effetto catena sia nell'inflazione, ed evitabilmente ci sarà un effetto anche nel nostro settore, già in atto in alcuni Paesi.

La sfida economica si gioca anche nelle cucine, sembrerà assurdo ma è così, quanti di noi cuochi conosce il testo unico dell'apprendistato in via di approvazione da parte del ministero del lavoro, quanti di noi conoscono lo sperpero di risorse economiche che vengono concesse alla promozione della cucina italiana nel mondo, quanti di noi lavorano nelle strutture stagionali italiane, e quali sono i stipendi e le condizioni di lavoro, quanti italiani vengono impiegati in quelle strutture, fatevi un giro nelle zone marittime della riviera Romagnola, su via non nascondiamoci dietro a un dito dicendo che tutto va bene, le problematiche ci sono e devono essere affrontate una ad una  in maniera pagata e nel rispetto delle regole di ogni rappresentanza, nessuno vuole prendere l'orticello dell'altro, ma uniti possiamo ottenere di più.

Quante targhe e medaglie in questi ultimi anni abbiamo visto, addirittura c'è anche un disegno di legge presentato lo scorso febbraio per istituire una targa per i ristoranti italiani nel mondo, che benefici ci porterà e il marchio di qualità del Unioncamere che fine farà?

I prodotti italiani, si certo si trovano in quasi tutto il mondo, ma in alcuni posti si trovano solo i surrogati del Made In Italy, si parla di filiera corta, lunga, etichettatura, controlli siamo certi che la mozzarella della campania felix sia quella che compriamo, siamo certi che il grana padano che troviamo in giro per il mondo sia prodotto in Italia?

Noi siamo ambasciatori delle cucina Italiana, ma cosa contiamo in realtà nulla, cerchiamo di essere uniti, le divisioni non servono a nessuno, noi italiani dimostriamo che quando siamo uniti vinciamo alla grande, siamo nell'ano delle celebrazioni dell'unita' d'Italia festeggiamo con patriottismo questo evento unendoci in battaglie pacifiche, io non sono contro nessuno, poi se sbaglio, se tutto va bene, cosa che non credo, basta leggere i forum , allora esco linciatemi pure.



In quanto al ministro Romano e alla Brambilla, per l'ennesima volta vi invito a collaborare e a organizzare un tavolo con tutte le parti in causa, basta sprechi e promesse da marinaio, se vogliamo uscire dalla crisi economica cari illustri onorevoli c'è bisogno di un cambio di rotta nella vostra programmazione, e ritornare con i piedi per terra, la terra si sa non ti abbandona mai, valorizziamo il nostro territorio, la terra italiana e fonte di ricchezza e di lavoro.

La libertà di espressione è stata una grande conquista, chi non ritiene questa unione fattibile o semplicemente una buffonata, è libero di pensarlo e io rispetto l'opinione altrui, l'importante è lavorare sempre per valorizzare la cucina italiana e i gli artisti che la compongono.

Le idee vanno e vengono i sentimenti no,  e io ho un grande sentimento dentro di me, e sono fiero di far parte della grande famiglia della Cucina italiana!


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