Se il presidente del Gruppo virtuale cuochi italiani Mario Caramella ha detto no alla proposta di un tavolo di confronto tra i cuochi italiani che lavorano in Italia e all'estero proposto da Emanuele Esposito (nella foto a destra), general manger de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita), invece, arriva alla redazione di Italia a Tavola la risposta positiva di piena disponibilità di Marco Medaglia (nella foto a sinistra), del 'Cim-Chef italiani nel mondo”, che equivale al Gvci per numero di associati.
Ecco il commento di Medaglia
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Caro Alberto, volevo fare una piccola precisazione ho letto con attenzione i diversi articoli che la tua rivista ha dedicato alle problematiche della Cucina italiana nel Mondo. Come potrai immaginare la cosa interessa moltissimo me e il Cim e la proposta di Emanuele (che come giustamente dici è anche nostro socio oltre che amico) ha trovato ampia e favorevole eco sul nostro forum. Dalla risposta dello chef Caramella mi pare che non ci sia la volontà di collaborare ponendosi sullo stesso piano da parte di Gvci. Pazienza, un matrimonio si fa se ambedue gli interessati dicono sì. D'altra parte il mondo è grande e può essere che sia meglio che ci siano diverse organizzazioni, NON in concorrenza, ma che percorrono vie diverse. Poi ciascuno seguirà le sue strategie nel comune scopo di promuovere l'autentica cucina italiana e di tutelare la figura del cuoco. Comunque da parte nostra non c'è alcuna preclusione, né inimicizia, tanto che lo stesso chef Caramella è tuttora iscritto al nostro Social Network. Per quanto mi riguarda, ammetto che sono un po' rimasto deluso quando, dopo l''intervista che mi hai dedicato, mi sono trovato sbattuto fuori dal Gvci ma pazienza. Sopravvivrò continuando a impegnarmi in quello che faccio.
Cordiali Saluti
Marco Medaglia
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