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Fiepet Brescia sulle feste di piazza: Indispensabili regole condivise

Alessio Merigo, direttore Fiepet-Confesercenti di Brescia, ritorna sulla questione sagre: «Si deve arrivare alla realizzazione di un Regolamento auspicabilmente sulla base delle proposte avanzate dalla nostra associazione, ma con libertà del legislatore di armonizzarlo con le diverse esigenze»

 
19 aprile 2010 | 18:40

Fiepet Brescia sulle feste di piazza: Indispensabili regole condivise

Alessio Merigo, direttore Fiepet-Confesercenti di Brescia, ritorna sulla questione sagre: «Si deve arrivare alla realizzazione di un Regolamento auspicabilmente sulla base delle proposte avanzate dalla nostra associazione, ma con libertà del legislatore di armonizzarlo con le diverse esigenze»

19 aprile 2010 | 18:40
 

BRESCIA - Alla luce di quanto apparso sui quotidiani bresciani nei giorni scorsi in ordine alla proposta di regolamentazione per lo svolgimento di sagre e feste popolari avanzata da Fiepet (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici) - Confesercenti, e preso atto delle diverse reazioni suscitate, l'associazione di via Salgari (Brescia) interviene nuovamente sull'argomento.

«Pare ovvio che si debba arrivare alla realizzazione di un Regolamento auspicabilmente sulla base delle proposte avanzate dalla nostra associazione, ma con libertà del legislatore di armonizzarlo con le diverse esigenze - afferma Alessio Merigo, direttore della Confesercenti provinciale di Brescia -. Risulta invece incomprensibile il parere espresso da parte di figure istituzionali che per loro natura dovrebbero presiedere al corretto svolgimento delle attività economiche. La domanda è quanto mai semplice: com'è possibile regolamentare quel coacervo di eventi, che per semplicità abbiamo chiamato sagre e feste popolari, e che hanno raggiunto nella nostra provincia la considerevole quantità di 1.600, occupando messi in fila l'uno con l'altro ben 5.800 giorni, vale a dire 16 anni ogni anno? Su un punto crediamo non ci siano dubbi: gli assessori Peli e Margaroli, che gentilmente hanno risposto alle nostre sollecitazioni, non si erano prima d'ora posti il problema sollevato dalla nostra denuncia - almeno in modo evidente - limitandosi a rispondere, come accade spesso in queste occasioni - che il problema non è quello, ma risiede altrove».

«Eppure - prosegue Alessio Merigo - non dovrebbe sfuggire ad alcuno il momento difficile che stiamo attraversando e che richiede attenzione, serietà, senso di responsabilità, e condivisione con una categoria, quella dei dai pubblici esercizi, che svolge una funzione molto importante. Come non dovrebbe sfuggire il fatto che la nostra associazione si stia rendendo protagonista di numerosi eventi che hanno al centro il valore della ristorazione, dei prodotti della terra bresciana, insieme ad altre associazioni, e la valorizzazione turistica. Respingiamo al mittente dunque la critica di lavorare su posizioni conservatrici, mentre non giudichiamo significative le obiezioni di coloro che presiedono più o meno autorevoli comitati per la valorizzazione culturale e turistica della Franciacorta».



Confesercenti ricorda che non è con la proliferazione di comitati, agenzie, coordinamenti di proloco e sistemi turistici - che peraltro agiscono sullo stesso territorio - che si dà supporto reale ai problemi di valorizzazione territoriale. L'unico vero grande risultato che spesso si registra nello svolgimento delle cosiddette 'sagre delle salamine” sono interessi privati e/o particolari che raggiungono l'obiettivo di penalizzare coloro che professionalmente svolgono l'attività nel settore dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, ecc.).

«Invitiamo dunque - conclude il direttore di Confesercenti - l'assessore Peli a farsi protagonista della condivisione di un regolamento, così come annunciato, a condizione che si parta con il piede giusto, prevedendo contingenti comunali certi e il rispetto di tutti gli obblighi di legge, così come previsto dal decalogo proposto da Confesercenti. L'unico quesito non ancora sciolto oggi riguarda l'effetto cogente di tale previsto regolamento. Riteniamo inoltre che l'assessore Margaroli dovrebbe rileggersi la nostra proposta di regolamento e rendersi conto delle sua fondatezza e della necessità di un provvedimento di questa natura».



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