18mila sagre con tanto di salamelle, scampi in località montane e feste della Nutella invece che del motociclista, sono una vera follia. Fra vini Doc, prodotti Dop e specialità locali riconosciute dalle diverse Regioni potremmo al massimo arrivare a 5mila occasioni per celebrare a tavola territorio, tipicità e tradizione. Invece perdura un andazzo che fa comodo solo al sottobosco della politica, coi partiti che proseguono la dieta all'ingrasso lucrando sul lavoro nero e il mancato rispetto delle minime norme igienico sanitarie.
Eppure mettere ordine in una situazione di anarchia che coinvolge
un italiano su 3, spesso truffato con cibi e prodotti tarocchi, sarebbe un modo per dare più forza ad un turismo di qualità e assicurare la giusta collaborazione fra produttori, ristoratori e volontari. Con ricadute importanti sulle comunità.
In un momento di grave crisi come questo è francamente deludente che dal Governo dei tecnici non venga un'iniziativa forte per regolamentare le sagre,
come abbiamo più volte sollecitato proponendo anche un
decalogo elaborato con associazioni ed esperti. In questa battaglia nessun Ministro della Repubblica ha avuto finora il coraggio di dare un segnale di serietà, per sostenere imprese che hanno il diritto di vedere tutelato e valorizzato il loro lavoro a favore delle tipicità.
Ci sarebbe da gettare la spugna, ma per fortuna qualcosa si muove, soprattutto in Toscana dove la Fipe è riuscita ad ottenere risultati importanti sulle sagre soprattutto nel
Mugello e a
Grosseto. Qualcosa potrebbe ora succedere anche in Friuli dove in pubblico, a San Daniele, alla festa del prosciutto, il Governatore Tondo si è detto interessato ad una regolamentazione delle sagre rispondendo a una domanda di Davide Paolini, il Gastronauta che con noi è impegnato in prima fila in questa battaglia.
La sfida va però portata più in alto ed è tempo che i Ministri delle Politiche agricole, del Turismo e dei Beni culturali prendano posizione. L'alternativa è che passino la mano senza lasciare il segno ed abbiano anche loro scaldato inutilmente delle poltrone.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
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