La promozione dell'enogastronomia italiana, e del collegato turismo di settore, avrebbe dovuto essere l'obiettivo di un ambizioso programma di collaborazione fra i ministeri delle Politiche agricole e del Turismo annunciato con grande enfasi in occasione del Vinitaly. Nonostante le grandi aspettative suscitate, da aprile ad oggi non sembra essere stato fatto nulla di concreto. Anzi, le poche iniziative sembrano andare tutte nella direzione del perdurare di divisione, sperpero di risorse e occasioni mancate. La più evidente dimostrazione è il famoso
Codice del turismo, che dopo avere suscitato le contestazioni di quasi tutti gli operatori è in attesa di una circolare interpretativa (sulla cui efficacia continuiamo a mantenere dubbiose riserve) che dovrebbe forse ridurre lo stato di insoddisfazione della ristorazione italiana, duramente penalizzata dal testo della Brambilla.
Che in quel testo mancasse un minimo di coordinamento con altri Ministeri (da quello della Sanità a quello delle Politiche agricole) era evidente a tutti. Stupisce però che, pur a fronte di polemiche e dure contestazioni, un politico attento e navigato come il ministro Saverio Romano non abbia preso almeno carta e penna per sottolineare come sia un assurdo non prevedere nel Codice del turismo un ruolo più preciso degli agriturismi (magari con l'obiettivo di integrarli a pieno titolo, anche sul piano normativo, con il resto della ristorazione a cui fanno concorrenza a volte scorretta...).
Per non parlare della questione scandalosa delle
sagre, che da occasione di promozione intelligente di territorio, prodotti e tradizioni si sono via via trasformate (salvo rare occasioni di qualità) in scatole vuote dove l'imbroglio e la contraffazione mettono in secondo piano turismo ed enogastronomia. E lo dimostra anche il fatto che il
manifesto che con Davide Paolini, organizzazioni di categoria ed esperti avevamo elaborato nello scorso settembre è rimasto lettera morta, totalmente ignorato dai ministri Brambilla e Romano, sulle cui scrivanie giace inutilizzato...
Ma queste sono forse situazioni ancora banali se si pensa che non si sta facendo assolutamente nulla per una vera promozione del Made in Italy a tavola nel mondo e del nostro turismo. BuonItalia continua ad essere quella grande scatola vuota rilanciata prima da Zaia e poi da Galan senza però alcun risultato pratico. Eppure, come sosteniamo da tempo, il Paese ha bisogno di uno strumento capace di rappresentare ed essere sintesi di interessi diversi a vantaggio del sistema Italia.
Il cuoco
Emanuele Esposito, attraverso 'Italia a Tavola”, rilancia l'idea di far convergere in questo scatolone vuoto tutte le iniziative che a vario titolo si fanno in giro per il mondo, dandogli una veste autorevole ed efficace. Il tutto con una gestione in cui siano coinvolte tutte le organizzazioni e gli enti che a vario titolo operano nel settore, così da farne davvero una sala di regia nazionale. Sarebbe un grande servizio al Paese sulla cui validità ci piacerebbe sentire il parere del ministro Romano, pure sempre pronto ad esprimersi ogni giorno su ogni questione. E con una BuonItalia riformata potrebbe collaborare un altro carrozzone inutile quale l'Enit che di fatto arranca e non è in grado - nonostante il physique du rôle del suo presidente, Matteo Marzotto - di lasciare un segno concreto. Chissà che da due insuccessi non sia possibile imparare e mettere in piedi un'iniziativa davvero vincente. Noi continuiamo a credere che sia possibile farlo.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net Articoli correlati:
Troppe targhe e associazioni Ai cuochi servono azioni unitarieFra la Brambilla e la Fipe i numeri veri della ristorazione Basta con le sagre "tarocche" Ecco le regole per quelle vereIn vigore il Codice del turismo La Fipe sospende il giudizioCodice turismo, sarà modificato? Fipe attende la Brambilla al varcoCuochi e turismo enogastronomico La Brambilla cerca l'intesaCuochi troppo divisi Serve un'unica associazione 'Cpic”, la nuova certificazione per la vera Cucina italiana nel mondoGalan incurante degli altri Ministri Giudica i ristoranti italiani nel mondoI migliori ristoranti italiani nel mondo Con Isnart 'scegli, vota e vinci”Ristoranti italiani all'estero Ma Galan sa cosa fa il Governo? Ristoranti italiani nel mondo Oltre mille i bollini 'doc”Bollino per i ristoranti nel mondo Si punta sulle materie prime DocRistoranti italiani nel mondo Già 38 quelli certificatiRistoranti italiani nel mondo, che sia la volta buona!Saranno finalmente certificatii ristoranti italiani all'estero Asse Brambilla-Romano Ma funzionerà davvero?Asse Romano-Brambilla per il turismo del gustoLa Cucina è Cultura. Bondi nomina un consigliere ad hocFiliera corta per le sagre Marchio di qualità ad AlessandriaSagre, gli italiani chiedono l'applicazione del ManifestoBasta sagre tarocche Sondaggio: l'opinione dei lettori Sondaggio su sagre farlocche Il quadro si fa preoccupantePer definirsi Sagra, ora dovrà rispettare regole precise