Con un solo voto di scarto, la commissione Bilancio del Senato ha approvato ieri, 9 luglio 2010, il contestato emendamento che rinvia al 10 dicembre i ratei delle multe per le 'quote latte”, con un onere di 5 milioni di euro per quest'anno. E se da una parte la Lega esulta, il Pdl si divide sulla minaccia di dimissioni da parte del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan (nella foto, a sinistra) che crede che su questa norma contestata si farà marcia indietro nell'eventuale 'maxi-emendamento” su cui, giovedì 15, l'aula del Senato voterà la fiducia. Il ministro dell'Agricoltura, comunque, almeno per il momento, non si dimette perché avrebbe avuto la garanzia verbale del premier Silvio Berlusconi di una clausola nella Finanziaria secondo cui la proroga definitiva del pagamento delle multe avverrebbe solo dopo la votazione favorevole dell'Unione europea, cosa che è ritenuta improbabile.
La minaccia di Galan contro la legge 'ad personas”, dunque, non ha fatto cambiare idea ai senatori e il provvedimento voluto dall'ex ministro dell'agricoltura Luca Zaia per salvare i '67 allevatori” è passato in commissione. Umberto Bossi (nella foto, a destra), già giovedì si era detto sicuro del voto favorevole, anche perché altrimenti, aveva aggiunto, i multati non avrebbero avuto i soldi per pagare.
Bossi aveva anche replicato con ironia a Galan, dicendo che le dimissioni erano solamente 'minacciate” e lasciando intendere di credere che difficilmente si sarebbero trasformate in realtà. Per questo molti occhi sono stati puntati sul ministro veneto. Le voci sulla sua possibile uscita di scena hanno oscillato tra l'incredulità e le scommesse sul nome del successore. Deputati e senatori della Lega si sono mossi tutti a difesa di Zaia.
Il capogruppo a Palazzo Madama Federico Bricolo ha difeso l'emendamento: «Era giusto dare delle risposte al mondo degli allevatori per cercare di andare incontro alle loro difficoltà. Abbiamo agito a tutela soprattutto degli agricoltori. Si rischiava di far pagare la multa a chi non doveva perché dalle indagini che stanno conducendo i carabinieri emergono diverse irregolarità».
Anche il Pdl sembrerebbe diviso sulle quote latte. Non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma nei corridoi c'è chi ha detto che anche in caso di dimissioni nessuno si dispererebbe. E si è fatto provocatoriamente il nome di Aldo Brancher come possibile successore di Galan. Anche dall'opposizione è arrivata la richiesta di dimissioni. Per il Pd Nicodemo Oliverio l'emendamento è «un altro schiaffo agli allevatori onesti». «Se le parole hanno un senso - ha sottolineato - ora il ministro dovrebbe dimettersi».
L'approvazione dell'emendamento latte alla manovra economica scontenta, e molto, gli allevatori che si sono messi in regola. «è ora di dire basta a ulteriori normative che tutelano una minoranza di produttori morosi - ha detto Tommaso Mario Abrate, presidente del Settore Latte di Fedagri-Confcooperative. La legge 33 del 2009 dell'ex Ministro Zaia aveva già previsto procedure agevolative per consentire ai produttori inadempienti di mettersi in regola. Gli splafonatori hanno ricevuto lo scorso anno gran parte delle nuove quote latte assegnate all'Italia dall'Ue ma, come prevedevamo, continuano a sottrarsi al pagamento delle multe. è ora di dire basta a queste iniziative che offendono i produttori onesti e pongono il nostro Paese in una situazione di inadempienza permanente nei confronti dell'Ue che indebolisce anche la delicata trattativa in corso per la riforma della politica agricola post 2013. Chiederemo all'Antitrust i intervenire con la necessaria urgenza per evitare che la parità competitiva tra i produttori venga ancora una volta calpestata a danno dei produttori rispettosi delle normative».
Per il presidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini, «si sta scherzando col fuoco, perché il provvedimento non ha nulla a che fare con la crisi agricola, ma è solo un escamotage per allungare i termini di pagamento ai morosi, o a chi non ha mai pagato le multe del latte».
Anche i giovani di Confagricoltura chiedono il rimborso per le quote latte: «Sostegno al ministro Galan e forte critica all'emendamento sulle quote latte, passato per un voto alla commissione bilancio Senato, che proroga il pagamento delle multe per gli 'splafonatori”. Siamo scandalizzati per quanto è successo che, oltre al cattivo esempio, ci regalerà una procedura d'infrazione per il mancato rispetto delle regole comunitarie – ha detto Nicola Motolese, presidente dell'Anga – ma il problema è ancora più grande e investe la fiducia nelle Istituzioni, una 'questione morale” che non può essere ignorata, né sottovalutata. Che esempio si da favorendo chi ha operato nell'illegittimità a discapito anche dei tanti giovani,che si sono comportati legalmente effettuando investimenti nel settore a costo di indebitarsi?»
«Cosa diremo a chi si avvicina con entusiasmo al nostro settore? Aver sospeso le multe significa imporre al resto del Paese di pagare le responsabilità di pochi, dirottando risorse indispensabili per lo sviluppo dell'Italia a esclusivo vantaggio dei pochi che sono nell'illegalità». Di conseguenza i giovani allevatori che con sacrificio hanno rispettato le regole e lavorano nella legalità, si sentono in diritto di chiedere il rimborso per le quote acquistate a suo tempo.
«Le nostre imprese hanno voglia di crescere, cercano di fare sempre di più e meglio, confrontandosi con il mercato e con le difficili contingenze – conclude Motolese -. A questo punto intervenga il commissario Dacian Ciolos a bloccare una disposizione palesemente fuori dalle regole della correttezza».
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