Interrogato in sede parlamentare, in seguito all'emendamento alla finanziaria presentato dal relatore Antonio Azzollini (Pdl) per ottenere il rinvio del pagamento delle multe per gli allevatori che hanno superato la quota di produzione prevista, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan (nella foto a destra) ha spiegato tutte le ragioni del suo rifiuto a riaprire una questione chiusa da tempo che potrebbe sollevare tensioni sociali e pesantissime penalizzazioni ai conti pubblici. Concorde il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, che ha garantito al Ministro l'appoggio incondizionato delle oltre 800 cooperative lattiero-casearie rappresentate dalla federazione, schierate a favore della legalità e del rispetto delle norme. Dalle aule di Camera e Senato si sono sollevate le voci di esponenti del Pd (Nicodemo Oliverio e Leana Pignedoli), che hanno incoraggiato il rifiuto dell'emendamento Azzollini da parte del Ministro Galan, sottolineando la necessità di finanziare il fondo di 45 milioni previsti nella legge 33 come unica possibile strada per sostenere il settore e gli operatori onesti. Coldiretti, attraverso le parole del presidente Sergio Marini, ha evidenziato che l'emendamento non ha nulla a che fare con la crisi agricola perché se così fosse dovrebbe riguardare tutti i settori e tutte le scadenze.
«Speravo - ha dichiarato Galan - di non dover più intervenire sulla questione delle quote latte perché la consideravo una vicenda chiusa. Evidentemente non è così [...]. Abbiamo effettivamente registrato la voce che nell'ambito della Manovra vi sarebbe l'intenzione di presentare un emendamento che sospenda la riscossione del prelievo. Su una norma siffatta sono assolutamente contrario. è la contrarietà del 95% degli operatori del settore (molti dei quali hanno già pagato le multe dovute). è la contrarietà di tutte le organizzazioni agricole, ribadita a gran voce anche negli ultimi giorni attraverso i mezzi di comunicazione di massa. è la contrarietà del Parlamento e più in particolare di quasi tutte le forze politiche di questa Camera che lo scorso anno - in sede di approvazione della legge 33 - costrinsero al ritiro i presentatori di identici emendamenti. è la contrarietà della Commissione europea che aprirebbe nei nostri confronti una procedura di infrazione con conseguenze economiche a carico dell'Erario di svariate centinaia di milioni di euro. è la contrarietà della legalità, della trasparenza, dei comportamenti onesti derivanti dall'ordinamento comunitario e da quello nazionale».
«Non voglio credere - ha concluso il Ministro - alla eventualità della presentazione di una norma dagli effetti così devastanti ed immorali. Ma se questa ipotesi dovesse verificarsi, mi riservo tutte le valutazioni di mia competenza a salvaguardia di quei valori di cui prima ho parlato. Valori irrinunciabili ai quali l'Autorità di Governo non può non ispirarsi».
«Sulle quote latte - ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini (nella foto a sinistra) - è indispensabile il rispetto della legalità, per evitare nuove lacerazioni e scongiurare un'anarchia che sarebbe irreversibile. Il nuovo tentativo degli splafonatori di ottenere la sospensione del pagamento delle multe non fa che confermare che la strategia dei Cobas, numericamente l'1,5% dei produttori di latte italiani, era e resta quella di sottrarsi a ogni rispetto della legge. Fedagri-Confcooperative dà quindi pieno sostegno all'azione del Ministro delle Politiche agricole Galan che - ha concluso il presidente Gardini - ha già più volte fermamente ribadito la sua contrarietà ad ogni ipotesi di sospensione delle multe. Al Ministro va l'appoggio incondizionato delle oltre 800 cooperative lattiero-casearie da noi rappresentate, che si sono sempre schierate a favore della legalità e del rispetto delle norme».
«L'emendamento Azzollini sulla sospensione del pagamento delle multe delle quote latte contraddice la posizione del ministro Galan e le sue recenti dichiarazioni». Lo hanno detto Leana Pignedoli, capogruppo Pd in commissione Agricoltura del Senato e Nicodemo Oliverio (nella foto a destra), capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera. «è evidente la spaccatura nella maggioranza tra Pdl e Lega di cui paga le spese il neoministro all'Agricoltura - hanno continuato - al quale chiediamo un sussulto di dignità politica e di coerenza e, conseguentemente, di garantire il pieno rispetto della legge 119 e della legge 33 sulle quote latte e di far ritirare dalla sua maggioranza l'emendamento sulla sospensione del pagamento delle multe delle quote latte. Non è possibile dopo le dichiarazioni dell'attuale ministro sul rispetto della legalità da noi condivise e il susseguirsi di relazioni e controrelazioni, commissionate dal ministro Zaia prima e dal ministro Galan dopo, assecondare posizioni nel quadro delle solite regalie ai furbetti impegnati sempre a eludere la legge. La crisi del settore lattiero caseario è molto grave, il prezzo del latte alla stalla è in caduta libera; servono interventi strategici per rilanciare il settore e sostenere il reddito degli allevatori. Per questo - hanno concluso - è necessario provvedere con sollecitudine a finanziare il fondo di 45 milioni previsti nella legge 33, unica vera possibile strada per sostenere il settore e gli operatori onesti».
«Non scherziamo con il fuoco, perché c'è un limite alla presa in giro degli agricoltori oltre il quale nessuno potrà contenerne le conseguenze», ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini (nella foto a sinistra), sottolineando che l'emendamento presentato alla manovra finanziaria sulla proroga del pagamento delle quote latte non ha nulla a che fare con la crisi agricola perché se così fosse dovrebbe riguardare tutti i settori e tutte le scadenze, dalle cambiali agrarie ai contributi previdenziali, dalle imposte dirette alle indirette. «La questione vera, che non si vuole raccontare, è che - ha evidenziato Marini - si cerca di trovare un ulteriore escamotage per allungare i termini di pagamento a chi non ha mai pagato le multe del latte, magari per agganciarsi a quell'improbabile filo di speranza secondo il quale l'Italia non avrebbe mai sforato la propria quota produttiva e pertanto nulla sarebbe da pagare. Ci sarebbe molto da raccontare di questa lotta intestina Stato contro Stato, ma noi a questo punto ci siamo proprio stancati. Noi come sempre rispetteremo le leggi vigenti, ma si sappia fin da ora che altrettanto dovrà fare lo Stato. Se dovessero cambiare le carte in tavola non tarderemo un giorno ad utilizzare tutti gli strumenti di cui disponiamo per far restituire i soldi a tutti quegli allevatori che in questi anni hanno pagato multe non dovute e acquistato quote non necessarie. Non ci si azzardi a pensare di scaricare su chi ha semplicemente rispettato le leggi la sciatteria di uno Stato sulla cui credibilità in questo caso - ha concluso Marini - dovremmo seriamente interrogarci».
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