Il commissario europeo all'agricoltura Mariann Fischer Boel annuncia una nuova proposta di intervento nella crisi del settore lattiero caseario. Ecco le reazioni-opinioni dei protagonisti del comparto: dal ministro Zaia ai presidenti di Fedragri e Copagri.
Ministro Luca Zaia
Ovviamente attendiamo di vagliare a fondo i dettagli della proposta del Commissario Boel, ma posso dire fin da subito che un sistema di riacquisto delle quote latte da parte dei singoli Stati membri non è qualcosa che l'Italia possa supportare.
Pretendere che un nostro allevatore guadagni quanto quello lituano significa cancellare la più bella agricoltura d'Europa, che produce qualità e alimenta una grande rete di comunità, di famiglie e di tradizioni. Spero che non ci costringano a contarci, ma io dico che la linea tedesca non passerà.
L'Italia, oggi in Svezia per presenziare il Consiglio agricolo informale, ha già presentato le sue proposte per uscire dalla crisi e riteniamo che siano tutt'ora le soluzioni più vantaggiose per tutti, dai consumatori ai produttori. Noi proponiamo l'ammasso, anche per i formaggi; la promozione dei prodotti ed il ritiro della produzione finanziato, però, a livello comunitario. La proposta che intende presentare la commissaria Ue non avrebbe alcun effetto in quanto non ci sono più multe nel settore lattiero. In Italia le multe sono passate da 160 milioni di euro a 30 milioni nell'ultima campagna. Questa è la conseguenza dell'accordo sulla revisione del bilancio di salute della politica agricola comune dove l'Italia ha ottenuto un aumento immediato del 5% della quota nazionale, mentre per tutti i produttori europei è stata introdotta la clausola che in caso di superamento del 6% della quota scatterebbe una multa del 150%. In tutti i casi l'idea di aiuti all'abbandono delle produzioni marginali, che io stesso ho lanciato, dovrebbe farsi con risorse finanziarie europee. Oggi propongo che il decreto sull'etichettatura obbligatoria che ho firmato il 6 agosto sia esteso a tutta l'Ue, i sondaggi dicono che i consumatori sono pronti a pagare di più per i prodotti di cui conoscono l'origine.
Franco Verrascina di Copagri
«Quella annunciata dal Commissario europeo all'agricoltura, Mariann Fischer Boel, è una proposta che può essere interpretata come una parvenza di apertura per andare oltre il solo intervento su latte in polvere e burro, ma resta il fatto che si parla di contenimento della produzione tramite l'abbandono finanziato con fondi nazionali e ciò, oltre a rappresentare un'inaccettabile onere per il nostro Paese, avrebbe effetti solo a lungo termine, non affrontando quindi l'urgenza del problema, ovvero l'immediato riequilibrio del mercato».
Lo ha detto Franco Verrascina, presidente della Copagri, commentando l'annuncio del Commissario europeo all'agricoltura circa una nuova proposta di intervento nella crisi del settore lattiero caseario.
"Continuiamo, dunque, a sostenere la nostra proposta per una riduzione o sospensione volontaria della produzione, e non abbandono totale, indennizzata attraverso le ingenti risorse che la Commissione vorrebbe destinare unicamente al ritiro di latte in polvere e burro.
è altresì necessaria - ha aggiunto Verrascina - una deroga ai regolamenti UE sul limite minimo di utilizzo della quota (70% e 85%), in modo che ogni produttore possa sospendere o ridurre la produzione senza incorrere nella revoca della quota.
L'indennizzo ipotizzato - ha concluso Verrascina - è di 5 centesimi per ogni kg di latte prodotto in meno rispetto alla produzione 2007/08 che l'Unione Europea verserebbe tramite lo Stato membro sotto forma di integrazione straordinaria agli aiuti, a condizione che il produttore aderisca ad una Organizzazione di Prodotto».
«Quella annunciata dal Commissario europeo all'agricoltura, Mariann Fischer Boel, è una proposta che può essere interpretata come una parvenza di apertura per andare oltre il solo intervento su latte in polvere e burro, ma resta il fatto che si parla di contenimento della produzione tramite l'abbandono finanziato con fondi nazionali e ciò, oltre a rappresentare un'inaccettabile onere per il nostro Paese, avrebbe effetti solo a lungo termine, non affrontando quindi l'urgenza del problema, ovvero l'immediato riequilibrio del mercato».
Lo ha detto Franco Verrascina, presidente della Copagri, commentando l'annuncio del Commissario europeo all'agricoltura circa una nuova proposta di intervento nella crisi del settore lattiero caseario.
«Continuiamo, dunque, a sostenere la nostra proposta per una riduzione o sospensione volontaria della produzione, e non abbandono totale, indennizzata attraverso le ingenti risorse che la Commissione vorrebbe destinare unicamente al ritiro di latte in polvere e burro.
è altresì necessaria - ha aggiunto Verrascina - una deroga ai regolamenti UE sul limite minimo di utilizzo della quota (70% e 85%), in modo che ogni produttore possa sospendere o ridurre la produzione senza incorrere nella revoca della quota.
L'indennizzo ipotizzato - ha concluso Verrascina - è di 5 centesimi per ogni kg. di latte prodotto in meno rispetto alla produzione 2007/08 che l'Unione Europea verserebbe tramite lo Stato membro sotto forma di integrazione straordinaria agli aiuti, a condizione che il produttore aderisca ad una Organizzazione di Prodotto".
Mario Abrate di Fedagri
«Apprezziamo le comunicazioni anticipate in Svezia dal Commissario Mariann Fischer Boel, che evidenziano una correzione di rotta della Commissione in considerazione della particolare e persistente crisi che investe il nostro settore. Noi continuiamo a ritenere che le nuove misure, che dovranno necessariamente tener conto delle esigenze di tutti gli Stati membri, siano varate in tempi stretti, per poter realmente invertire la tendenza del mercato».
Lo ha detto Mario Abrate, presidente del settore lattiero-caseario di Fedagri-Confcooperative commentando l'annuncio fatto dalla commissaria Fischer Boel relativo ad una nuova proposta per la gestione delle quote latte.
«In relazione a quanto anticipato ieri dal Commissario Agricolo - conclude Abrate - condividiamo le misure che ieri il Ministro Zaia ha ribadito e confidiamo che anche il Parlamento europeo possa recepirle per rilanciare il settore e con esso l'economia di vaste ed importanti aree produttive».
Questi gli interventi urgenti secondo Fedagri: il ripristino dell'aiuto all'ammasso (per porre rimedio ad una discriminazione subita dai nostri produttori nei confronti dei colleghi continentali che producono burro e latte in polvere); un piano di abbandono comunitario (per incoraggiare l'uscita dalla produzione delle aziende marginali o condotte da allevatori anziani); il sostegno alle esportazioni con risorse adeguate e finalizzate ai maggiori mercati di sbocco, come gli USA e il Canada.