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Viaggio tra i fasti del tempo Tra figuranti e prodotti italiani

Nelle sale di Palazzo Borghese si è svolta la serata organizzata da Italia a Tavola, Confcommercio Toscana e Fipe Toscana per premiare i personaggi dell'anno dell'enogastronomia. Un aperitivo ricco e una gustosa cena di gala nella cornice del fasto rinascimentale sottolineato dagli araldi

 
27 febbraio 2012 | 15:52

Viaggio tra i fasti del tempo Tra figuranti e prodotti italiani

Nelle sale di Palazzo Borghese si è svolta la serata organizzata da Italia a Tavola, Confcommercio Toscana e Fipe Toscana per premiare i personaggi dell'anno dell'enogastronomia. Un aperitivo ricco e una gustosa cena di gala nella cornice del fasto rinascimentale sottolineato dagli araldi

27 febbraio 2012 | 15:52
 

FIRENZE - E Firenze anche ciò si consente e ci consente, a noi che la visitiamo in occasione della grande festa dell'enogastronomia organizzata da Italia a Tavola, Confcommercio Toscana e Fipe Toscana: l'uso della macchina del tempo.

è un taxi del XXI secolo a condurci al Palazzo Borghese in via Ghibellina, poco distante da Santa Croce, ma è musica araldica del XIV secolo quella che ci accoglie, allorquando ci si accinge a godere della serata.

Già fuori dal portone al solo nostro avvicinarsi, si odono squilli di trombe. Servono ad annunciare solennemente, quale e quanto mesta la distanza dal citofono odierno, il nostro arrivo.

La prima parte della scalinata che ci conduce al piano superiore è scandita da un tenue e prolungato rullar di tamburo, sorta di metronomo volto a far mantenere la nobile grazia dell'incedere. I gradini ampi e bassi, coerenti allo slow time dell'epoca, ciò facilitano.

Al primo pianerottolo, la fulgida armonia ancor più risplende in compresenza di fiati e di tamburi. Qui la musica accarezza gli ospiti accompagnandoli alla sala d'ingresso.


è fasto rinascimentale che secoli dopo le corti inglesi sunteggiarono, miseramente impoverendo, con il semplice ticchettio sul pavimento del bastone del maggiordomo.

Il momento dell'aperitivo è articolato quanto dovizioso. Il piacevole conversare è ordito di trama che sa dilungarsi attraverso le appetitose postazioni presenti nelle sale comunicanti.

Il momento che segna il passaggio dalla convivialità dell'aperitivo al garbato procedere della cena di gala è nuovamente scandito dai musici, che adesso sono tutti insieme e possono quindi eseguire musiche di maggiore coralità.

Gli effetti scenici sono grandiosi. La festa prosegue con la premiazione dei vincitori del sondaggio di Italia a Tavola per il personaggio dell'anno 2011 dell'enogastronomia.

Foto: Giulio Ziletti


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02/03/2012 18:12:00
3) Problemi veri da affrontare subito
Questa volta, e vi assicuro capita di rado con Lupini,ho avuto l'impressione,leggendo il suo editoriale, che il Direttore non avesse più niente da dire,o forse più probabilmente che fosse stanco di trattare il tema per l'inutilità di spingere all'ascolto istituzioni ai diversi livelli decisionali e anche operatori del settore. Non chiedo e non voglio che questa voce on line diventi uno dei tanti "grilli parlanti" o "saputelli" dei media, ma se non ci cominciamo a porci domande ed organizzarci per il dopo la fine di questa legislatura, i problemi del Paese si ripresenteranno tutti in modo più grave.


02/03/2012 11:38:00
2) Il ruolo nuovo del ristoratore moderno
Le scrivo perché leggo sempre con particolare interesse i suoi editoriali che condivido. In particolare l'ultimo "Verità, qualità e salute nel piatto. La ristorazione può avere un futuro". Ho la fortuna di lavorare al progetto Conosci il tuo pasto (www.conosciiltuopasto.it), una certificazione (accreditata) progettata dall'Istituto mediterraneo di Certificazione (Imc) di Senigallia (An) dedicata alla ristorazione che mira a ripristinare il legame tra agricolture locali di qualità e ristorazione e contemporanemante coinvolgendo i consumatori a livello di trasparenza e garanzia.

Anche perché se vent'anni fa veniva servita la bistecca con l'insalata oggigiorno nel menu non basta scrivere tagliata di manzo su letto di rucola o proposte "fuoco d'artificio". I metodi di coltivazione e di allevamento (inclusa l'acquacoltura) si sono diversificati negli ultimi decenni, le qualità sono diventate molteplici e in molti casi regolamentate a livello comunitario come l'agricoltura biologica, le Indicazioni geografiche protette e le Denominazioni di origine protetta. Ci sono le agricolture a basso impatto ambientale, disciplinari regionali e comunali per prodotti locali, disciplinari privati per produzioni artigianali… E poi ci sono agricolture e allevamenti (inclusa l'acquacoltura) intensivi, le colture idroponiche, gli organismi geneticamente modificati...

Ecco che in questo panorama il ristoratore moderno può assumere un ruolo nuovo, diventando un vero punto di riferimento per i clienti. Fornire informazioni sui prodotti offerti assume infatti un valore sociale che si aggiunge al rapporto di trasparenza con il consumatore. Comunicare il cibo e la sua origine contribuisce alla consapevolezza di ciò che si mangia, risveglia il gusto, "crea emozioni" e nel contempo diventa cultura. Come dice lei qualità e sicurezza alimentare e io aggiungerei accompagnate da identità, come storia del prodotto, di chi lo ha fatto e di come è stato fatto. Un cordiale saluto


01/03/2012 14:40:00
1) La ristorazione un volano della cultura dell’alimentazione
Spero molto che la categoria della ristorazione sia un volano della cultura dell'alimentazione, auspico che dopo la recisione ritorna a splendere il sole economico? I dubbi rimangono il fatto che dobbiamo dare conto alla famigerata globalizzazione dove i prodotti di bassa qualità, che tutt'oggi arrivano nel nostro paese con costi inferiori, grazie alla comunità europea, e alla liberalizzazione fatta da giungla. Ci troviamo con materie prime senza valore de gustativo, ma solo visivo, faccio due esempi il nostro paese importa persino limoni dal Argentina, Aaglio dalla Cina, ecc.. Quanto abbiamo i limoni sorrentini, l'aglio Calabrese, solo perche i nostri prodotti hanno un costo superiore, quindi quanto finiscono a tavola il costo e maggiore. Capisco che la Calabria non e la Toscana, per fare ristorazione in Calabria dando un valore numerico da 0 a 10 alla fine rimane uno, se lo si applica nella tassazione rimane un bel 2 meno meno. Quindi giusto fare squadra ma credo che sia giusto rivedere la nostra posizione.




Di Marco
Caviar Giaveri
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Antinori

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Pedago
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