FIRENZE - Se si pensa al simbolo della Toscana a tavola di certo il primo che viene in mente è la Fiorentina. Succulenta bistecca che «fuori di Toscana un la sanno nemen tagliare: la fanno bassa, senza filetto...», come diceva l'Accademia della Crusca. Un simbolo, oltre che un piatto e una creazione gastronomica espressione della più genuina fiorentinità.
Ecco perché nella grande festa dell'enogastronomia, organizzata da Italia a Tavola, Confcommercio Toscana e Fipe Toscana, in cui sono stati premiati i Personaggi dell'anno 2011 e consegnati gli speciali Award 2011, la Fiorentina è stata una protagonista assoluta. Ma con una marcia in più: inserirsi perfettamente in una cena di gala e unire la tradizione ai tempi moderni.
Grazie all'Accademia storica della Fiorentina, la famosa bistecca (impossibile da portare in tavola per così tante persone rispettando i ferrei dettami che ne conservano l'inconfondibile sapore) è stata trasformata in un moderno finger food. Una provocazione, come spiega il Gran Beccaio dell'Accademia Vasco Tacconi (nella foto sotto, tra Annamaria Tossani e Alberto Lupini): «Presentare la Fiorentina in un aperitivo è stata una provocazione, un voler andare fuori dalla norma, come è poi anche tipico dello spirito bizzarro fiorentino».
Andare contro corrente ma, naturalmente, rispettando la 'regola” della Fiorentina. Trenta Fiorentine sono state cucinate sui carboni di legna di rovere e servite come finger food in cocchi di porcellana accompagnate da fagioli zolfini lessi, la combinazione perfetta secondo l'Accademia della Fiorentina.
Accompagnato da un bicchiere di buon vino rosso («che non deve essere aromatico ma piuttosto aggressivo» come suggerisce Tacconi), il finger food ha stupito e incuriosito gli ospiti della serata e, nello stesso momento, ha aperto le porte della modernità alla Fiorentina che ora potrà essere protagonista di eventi dal quale, purtroppo, doveva essere esclusa.
Perché, come recita lo statuto dell'Accademia della Fiorentina (associazione nata nel 1991 a Palazzo Vecchio, e che si avvale di famosi macellai fiorentini - i beccai - e di docenti universitari in Gastronomia e Storia medioevale), possono 'godere dei piaceri della carne” tutti gli ottimisti, i creativi e gli amanti della vita.
Foto: Giulio Ziletti
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