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Epam, più politica che sindacato? Scibilia non ci sta, serve cambiare

Appello del ristoratore brianzolo agli scritti Fipe di Milano per scendere in campo per rafforzare il sindacato. Il gruppo dirigente sarebbe troppo politico e serve un rinnovamento nel prossimo consiglio direttivo. Aperta polemica con Alfredo Zini e la sua difesa a priori del ministro Brambilla

16 settembre 2011 | 14:45
Epam, più politica che sindacato? Scibilia non ci sta, serve cambiare
Epam, più politica che sindacato? Scibilia non ci sta, serve cambiare

Epam, più politica che sindacato? Scibilia non ci sta, serve cambiare

Appello del ristoratore brianzolo agli scritti Fipe di Milano per scendere in campo per rafforzare il sindacato. Il gruppo dirigente sarebbe troppo politico e serve un rinnovamento nel prossimo consiglio direttivo. Aperta polemica con Alfredo Zini e la sua difesa a priori del ministro Brambilla

16 settembre 2011 | 14:45
 



La pesante crisi economica che sta investendo anche il settore dei pubblici esercizi, da un lato, e la difficoltà con cui i sindacati riescono a volte a tenere il passo con le nuove e crecenti esigenze degli associati, anche in termini di rappresentatività vera, stanno investendo realtà un tempo ritenute solide e inossidabili, vere e proprie istituzioni, imponendo dei cambiamenti.

è quanto sta avvenendo all'Epam di Milano (la più importante organizzazione territoriale della Fipe-Confcommercio), che dopo la crisi attraversata per gli scandali che hanno coinvolto alcuni suoi dirigenti legati al mondo dei locali notturni e della movida, ora cerca di trovare una nuova identità e autonomia che vada oltre il tradizionale collateralismo politico degli ultimi anni (col centro destra). Da tempo si è aperto un fermento e un dibattito fra gli associati che ora diventa "pubblico" con una netta presa di posizione del ristoratore Matteo Scibilia. Prendendo carta e penna dopo il confronto fra il direttore di Italia a Tavola ed il vicepresidente dell'Epam, Alfredo Zini, il noto ristoratore brianzolo contesta una consuetudine troppo politica e da casta della dirigenza del suo sindacato e - con modalità forse inconsuete per il sindacato, per già solo per questo innovative - invita gli iscritti a scendere in campo per un cambiamento in vista del prossimo rinnovo del consiglio direttivo dell'Epam, a cui intende candidarsi rispondendo così alle sollecitazioni di molti iscritti. La sua decisione è contenuta in una lettera che di seguito pubblichiamo e che indica come obiettivo strategico una riqualificazione dei pubblici esercizi in vista dell'Expo 2015.

 

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Caro Alberto, caro direttore

è veramente incredibile come la situazione si stia evolvendo, il vicepresidente di Fipe ed Epam, Alfredo Zini (con la risposta al tuo editoriale) e i vertici del mio sindaco, Epam/Fipe, si stanno comportando come una vera casta, a cui non si può rivolgere una critica, a cui non si può rivolgere una richiesta, a cui non si può chiedere un incontro. Solo se appartieni alla cerchia di quelli che sono considerati amici ('che non disturbano”) ecco che allora, forse, esisti. Non disturbare il guidatore, sembra questa la regola.

Ieri sono stato dal mio commercialista, che tra l'altro è il segretario dell'associazione Le Soste, e quindi di ristoranti se ne intende. Mi ha confermato che la situazione fiscale del settore è ormai disperata. Mi piacerebbe sapere dagli uffici di Epam che fanno i nostri esperti e consulenti? Cosa dicono dell'ultima dichiarazione dei redditi 2010 del nostro settore? Ma su questo non posso avere risposte perché il "vertice" non mi risponde, nè mi riceve. Del resto sembra che invece di affrontare, anche, questi problemi urgenti, ci si occupi con impegno di festival e convegni col ministro del Turismo, quasi che questi possano fare ombra ai veri problemi. Eppure per il settore ci sono solo norme, norme e norme da rispettare, pena la chiusura. Oltre al rischio di essere accusati di evasione fiscale

Matteo ScibiliaNon posso, caro Direttore, non segnalare pubblicamente che ho chiesto invano un incontro urgente sia a Lino Stoppani, presidente Fipe ed Epam, sia a Carlo Sangalli, presidente Unione del Commercio, proprio per sollecitare un salto di qualità nei confronti del settore della ristorazione e in generale dei pubblici esercizi. La risposta a oggi è il silenzio e l'indifferenza. Quasi un comportamento da politici. E ancor più antipatico perché è proprio tipico della casta usare il silenzio e l'indifferenza. Eppure, anche su pressante sollecitazione di tanti amici ristoratori e baristi che forse in modo esagerato mi sentono loro vicino e collega autentico, ho offerto la mia disponibilità di servizio per dare una mano a rafforzare il nostro sindacato. Ho offerto e messo a disposizione la mia competenza e professionalità a chi oggi lo dirige. La risposta è stata solo il silenzio.

Forse ha ragione chi ha commentato il tuo editoriale su Zini e la Brambilla ricordando che è arrivato il momento di fare sul serio. Di cambiare la nostra associazione e di farlo dall'interno assumendoci direttamente delle responsabilità. Non è possibile che io riceva oggi dal mio mandamento di Vimercate, dove pure sono un componente del direttivo e responsabile dei pubblici esercizi, una comunicazione che Epam /Fipe partecipano alla Festa della ristorazione organizzata dal Ministro Brambilla e che la stessa partecipa come ospite a un convegno a Milano della Fipe stessa. Perchè non siamo stati coinvolti prima? E i premi ai ristoratori che erano stati annunciati? Con quali criteri si premia qualcuno? Visto che la Fipe ne sarebbe coinvolta (la risposta che ti ha dato Zini non è affatto chiara) vorrei sapere quali sono le motivazioni? Chi ha scelto chi e come? Non mi va bene che il "pallino" venga ribalzato tra lo staff del Ministro e lo staff della Fipe.

Mi sono chiesto se, in un momento in cui il malumore è abbastanza alto in tutta la categoria, non sarebbe stato giusto e corretto coinvolgere un po' di più gli associati e i territori? Alfredo Zini tenta in extremis di valorizzare la ristorazione e difende l'operato del Ministro anche con una motivazione politica: il recupero elettorale del centrodestra in una città dove molti commercianti hanno voltato le spalle allo stesso. Peccato che tutto questo avvenga nel buio più totale, nel silenzio totale, e Zini stesso, tra l'altro, giorni fa ammetteva che questa operazione era gestita direttamente dal direttore di Fipe, Edi Sommariva, con lo staff del Ministro, nei confronti del quale c'è un ampio contenzioso aperto (per dichiarazioni della Fipe, non mie). E oggi ci comunicano che saranno tutti insieme con la Brambilla a Milano.

Inutile aggiungerti che sono davvero deluso e scontento di come la Fipe e l'Epam perdano occasioni importanti per riqualificare la loro attività. Ma poiché di fondo resto ottimista e, soprattutto, penso alle difficoltà di molti colleghi e alla responsabilità di cui alcuni mi hanno caricato, voglio lanciare un appello a tutti i colleghi di Milano, Monza e Lodi perché, dopo la fase di lamentela e irritazione, facciano uno sforzo in più e scendano in campo. A breve ci sarà il rinnovo del consiglio direttivo dell'Epam ed è importante che professionisti e imprenditori seri di tutto il mondo dei pubblici esercizi escano dai loro bar o ristoranti e facciano squadra. Con la forza di tutti possiamo riuscire là dove vecchie liturgie e troppa contiguità con la politica (di destra o di sinistra che sia non importa) non hanno portato a grandi risultati. Serve aria nuova, senza buttare a mare tutto quanto di buono e di efficiente è stato fatto dall'Epam finora. L'Italia sta cambiando profondamente ed il nostro sindacato non può restare a rimorchio della politica e usare ancora atteggiamenti da casta che hanno fatto il loro tempo. è tempo di gramdi cambiamenti e di assunzioni di resposanbilità perchè è in gioco il futuro delle nostre imprese ... e non possiamo solo lamentarci con chi pensa dei fare politica invece che sindacato. Non vogliamo barricate o scontri, ma neanche genuflessioni improprie. 

Anche perché, per restare in Lombardia, abbiamo davanti una sfida fondamentale come quella dell'Expo 2015 in cui tutti i pubblici esercizi devono trovare quella marcia in più, in termini di qualità ed efficienza, per essere davvero il front line dell'evento.

Per quanto mi riguarda, dopo le molte critiche e le proposte avanzate in questi anni, non posso certo tirarmi indietro e ti comunico che intendo partecipare a questa sfida del rinnovamento candidandomi ufficialmente per il nuovo consiglio direttivo dell'Epam. Spero di trovare tanti colleghi ugualmente disponibili.

Matteo Scibilia   

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20/09/2011 08:57:00
8) Bene, andiamo avanti
Scibilia hai ragione,bisogna cambiare, continua vai avanti.


20/09/2011 08:56:00
7) Primo passo per un cambiamento
Condivido, appoggio e mi auguro di cuore che sia il primo passo per un cambiamento (ormai) indispensabile!Tutti insieme!


19/09/2011 11:54:00
6) Scibilia è l'unica occasione per dare voce ai piccoli imprenditori
Non so se l'iniziativa - assolutamente "a servizio" - del patron Scibilia riuscirà a smuovere la casta che governa sull'Epam, ma di sicuro questa è forse l'unica occasione da anni in cui la nostra categoria potrebbe fare sentire la sua voce. Abbiamo bisogno di piccoli imprenditori come la maggior parte degli iscritti, e non di funzionari o politici che pensano più alle cose romane che a quelle del nostro territorio. Poi qualcuno si innevosisce persino si chiedonbo più servizi o si fanno critiche. Noi sentianmo la voce dell'Epam solo quando ci sono in ballo gli interessi delle discoteche, dei localii notturni che magari vendono alciolici ai minorenni o quando si toccano gli interessi delle gramndi catene come Autogrill. Ma a noi chi ci rappresenta realmente ? Il presidente e il vicepresidente, Stoppani e Zini, sono impegnati in analoghi incarichi a livello nazionale (con semrpe nuove cariche, a leggere i bollettini dell'Epam...). Le iniziative che si fanno coinvolgono sempre i grandi chef, magari stellati e noi piccoli ci troviamno massacri da concorrenze spesso sleali e fuori dall regole... Ma nessuno ci tutela.


19/09/2011 11:04:00
5) Basta con gli inetti o con chi non tutela gli associati
Ciao Matteo,
ho visto la tua lettera che hai mandato ad Alberto (in realtà alla FIPE): fai bene!
Quando gli inetti sono al potere fanno solo danni. è ora che ci si accorga prima di dare loro una delega in bianco perché appartengono ad una squadra o ad un'altra.
La Brambilla fa parte di una squadra che fino ad ora ha saputo solo fare promesse e non ha tutelato gli interessi generali (e neppure della tua categoria).
Le associazioni sindacali della tua categoria, per di più, hanno pensato che difendendo anche l'indifendibile potessero avere più potere o perpetrare quello attuale, senza ottenere reali benefici per gli associati. Non sarà più così se, come spero, altri come te aprendo gli occhi guarderanno di più ai meriti, alle capacità ed alle competenze, piuttosto che alle appartenenze politiche.


19/09/2011 10:40:00
4) Mi unisco a questa battaglia
Caro Scibilia, ritrovo nelle sue parole la realtà della mia vita lavorativa, di tutti quei problemi e difficoltà a cui si è sottoposti giorno dopo giorno. Credo nelle sue affermazioni e come tale mi unisco a questa battaglia.


17/09/2011 20:07:00
3) La Fipe non fa più gli interessi dei ristoratori
Caro Matteo Scibilia,condivido in pieno quanto hai scritto, ma non vedo molte vie d'uscita.Il sindacato che dice di rappresentare i ristoranti, in realtà non li rappresenta. Basta vedere l'ultimo rinnovo del contratto dilavoro, dove in una situazione mondiale di generale crisi e recessione sono riusciti ad aumentare gli stipendi dei dipendentidel 10 circa.In altri settori i datori di lavoro, per poter mantenere l'occupazione, si sono rifiutati di firmare aumenti ed anzi hanno ottenutomodifiche considerate fino ad oggi tabù.In realtà alla Fipe si sono occupati delle aziende più grosse del settore, quotate nelle varie borse valori.Per mandare un po' di fumo negli occhi, ora chiedono ai ristoranti di aderire ad una inziativa di "PROMOZIONE" delleattività attraverso il noto in tutto il mondo "minestrone alla milanese".E ci mettono davanti al viso, per dare più credibilità, pure dei cuochi di grido all'uopo pagati (molti dei quali lavoratoridipendenti di catene alberghiere multinazionali ed aziende di gran moda), .Naturalmente, di iniziative politiche, dopo aver liberalizzato il settore e dato a tutti i pubblici esercizi la possibilità di far damangiare, neanche l'ombra. Anzi, una volta al mese aumentano gli adempimenti onerosi a carico dei datori di lavoro,nonchè le conseguenti possibilità di andare in galera.I risultati della mancanza di una seria politica sindacale sono sotto gli occhi di tutti: basta guardare al lavoro delle proprieaziende.Fanno solo promozioni che servono a spendere i soldi raccolti dagli associati.Ma iniziative sindacali nisba.Come pensano di far ripartire le aziende del settore? Con quali politiche, ora che il settore è saturo?Monica Vergani


16/09/2011 22:39:00
2) Alla Fipe servono tanti Scibilia
Bene, forse anche l'Epam potrebbe ritrovare un'anima. Siamo stanchi di chi si preoccupa che le discoteche restino aperteanche se senza i requisiti minimi di sicurezza o che ci si preoccupi solo dei bar della Movida. I pubblici eservizi di Milanomeritano di essere rappresentati meglio. Stoppani deve giustamente occuparsi della Fipe nazionale e Zini... Bhe Zini hascelto di fare il politico e la politica la faccia a Roma. Abbiamo bisogno di gente come Scibia, tanti Scibilia


16/09/2011 18:25:00
1) Bravo Scibilia, vai avanti
Caro Scibilia, Viviamo in un Paese aomalo, per fare un complimento. Le tue e le nostre battaglie forse saranno delle battaglie senza fine. E' come combattere contro un grande muro, abbiamo le armi per abbatterlo ma non abbiamo la capacità di usare questi mezzi. Vivi tra le piu' grandi associazioni, criticandole e condivido, ma sinceramente tu credi che i nostri appelli, le nostre parole siano efficaci? Come te vorrei svegliarmi una mattina e vedere il nostro Paese invidiato da tutto il mondo. Il problema é che io mi sveglio ogni mattina con delle notizie che fanno "schifo" solo a leggerle. Andiamo avanti, hai il mio appoggio per quello che posso fare e dire, seguiamo questa via, e prima o poi qualcuno si sveglierà da questo assurdo silenzio inconcepibile. Non entro in merito alla questione, poichè tu la conosci più di me, in quanto al Festival...lasciamo stare...vai avanti...andiamo avanti!




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