Prima di tutto i fatti. Con il
Codice del turismo il ministro Michela Vittoria Brambilla ha di fatto spalancato la porta dell'attività di ristorazione (senza trasferirne però gli obblighi e i controlli) a nuovi soggetti (principalmente alberghi, campeggi, bed & breakfast) che ora possono somministrare pasti anche a chi non è ospite 'interno”. Una norma duramente contestata da Fipe e Confesercenti, al punto che l'organizzazione sindacale di Confcommercio era arrivata a minacciare la richiesta di
dimissioni della Brambilla. E ciò non a caso, visto che con la scelta voluta direttamente dal Ministro (che con questo ha saldato una cambiale alla
Federalberghi che aveva mal digerito l'imposizione della
tassa di soggiorno...) il mondo della ristorazione in Italia arriverebbe ora a
contare su 157mila aziende, invece che sulle 100-110mila imprese reali. Senza contare gli agriturismi e i bar che, in nome di una liberalizzazione criminale, distribuiscono cibo a volte in violazione delle più elementari norme igienico sanitarie. E questo mentre in Francia, dove la ristorazione da sempre è uno degli asset dell'immagine e del turismo del Paese, lo Stato considera al massimo 40mila imprese nel settore.
Il 21 giugno scorso, a poche ore dall'emanazione del 'Codice”, la Fipe si era fermata a un passo dallo scontro aperto col ministro Brambilla (complici anche le
elezioni) strappandole un impegno pubblico per l'emanazione di una
circolare interpretativa che, secondo il Ministero, avrebbe dovuto limitare la possibilità di aprire, a chi non è già cliente, i ristoranti presenti all'interno della struttura solo in presenza di licenze già in essere. E un ulteriore tassello avrebbe dovuto essere l'inserimento dei ristoranti, anche di quelli che agiscono fuori dai distretti turistici, fra le imprese turistiche, così da poter usufruire delle agevolazioni del comparto. Di questo impegno del Ministro si era fatto garante il vicepresidente nazionale della Fipe, Alfredo Zini, che aveva condizionato ogni rapporto col Ministero all'emanazione di questa circolare. Una dichiarazione in cui Zini aveva fatto esplicito riferimento anche al
Festival della ristorazione che la Brambilla ha organizzato in fretta e furia per il 27 settembre a Milano per cercare di recuperare consensi dopo che molti esercenti milanesi avevano voltato le spalle al centro-destra alle elezioni comunali vinte da Pisapia.
Ci spiace constatare che le nostre perplessità sulla logica di una circolare interpretativa di una norma appena varata abbiano trovato conferma nell'assenza di una qualunque circolare. Ciò che però lascia perplessi è che, quasi che la questione non fosse centrale per il settore, dalla Fipe non giunge alcuna sollecitazione per avere questa circolare. Mentre lo stesso vicepresidente Zini pare sia uno dei più attivi collaboratori del Ministro nell'organizzazione di un Festival della ristorazione a Milano in cui verranno premiati dei cuochi senza che ad oggi si conoscano i criteri con cui saranno selezionati: perché hanno i capelli rossi come la Brambilla o perché sono iscritti alla Fipe?
Al di là dell'ironia, chiediamo pubblicamente all'amico Alfredo Zini, se vuole, di spiegarci cosa lo ha fatto convertire alla causa della Brambilla e se questa circolare vedrà finalmente la luce grazie al suo impegno prima del Festival della ristorazione. Se così non fosse, a Milano si celebrerebbe solo una farsa e si farebbe la festa... alla ristorazione, come voleva la Brambilla.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
Fra la Brambilla e la Fipe i numeri veri della ristorazioneNuova ristorazione senza regole? La Fipe chiede la testa della BrambillaFinanziamenti e chiarimenti sul Codice, il ministero del Turismo taceIn vigore il Codice del turismo La Fipe sospende il giudizioAl via la tassa di soggiorno a Venezia Da 3 centesimi a 5 euro per 5 giorniTassa di soggiorno in vigore a luglio Federalberghi Toscana chiede ricorsiSul futuro della Ristorazione il silenzio di Brambilla e Romano I ristoranti e le votazioniIn vigore il Codice del turismo La Fipe sospende il giudizioFestival della ristorazione a Milano Occasione di confronto per i cuochi?Cuochi e turismo enogastronomico La Brambilla cerca l'intesa