«Un tipico balzello medievale»: sono queste le parole che il presidente di Federalberghi Toscana, Paolo Corchia (nella foto a sinistra), ha usato per definire la nuova tassa di soggiorno che a Firenze entrerà in vigore il 1° luglio prossimo. Intervistato da 'Italia a Tavola”, Corchia ha sottolineato come sia «impossibile avviare processi di innovazione introducendo un'imposta che allontana e disperde la vera ricchezza delle città italiane: i turisti».
Il consiglio comunale del capoluogo toscano ha dato infatti il via libera all'istituzione del contributo di soggiorno che a Firenze consisterà in un contributo da 1 a 5 euro a notte, in base alle caratteristiche delle strutture ricettive (cioè a seconda del numero di 'stelle”). Le previsioni fatte da Palazzo Vecchio parlano di circa 10 milioni di incasso entro la fine dell'anno, mentre saranno circa 20 milioni nel 2012. «In questo modo - ha fatto notare Corchia - rischiano di saltare viaggi organizzati già da molto tempo con i tour operator. E non ha senso - ha aggiunto - che l'entità della tassa sia calibrata sul numero delle stelle, bensì dovrebbe riferirsi, casomai, al prezzo della camera».
Nel corso dell'assemblea degli albergatori della Toscana che si è svolta nei giorni scorsi a Viareggio, il presidente Corchia ha sottolineato che guardando al caso della Capitale ci si può rendere conto perfettamente degli effetti dannosi del nuovo balzello. «Il turismo italiano - ha affermato - ha pagato e soprattutto pagherà un grave scotto sull'altare dello scambio tra l'Associazione nazionale dei Comuni e la Lega Nord circa la legislazione sul federalismo fiscale. Roma, dove la tassa di soggiorno è stata introdotta un anno fa, ha perduto il 20% delle comitive a vantaggio di aree limitrofe del Lazio, dove la tassa fino ad oggi non si pagava. L'introduzione della tassa sui bus turistici ha prodotto negli ultimi due anni un crollo di questo segmento di circa il 35-40% degli arrivi, non solo nelle città d'arte, ma in tutta la Toscana, dove i tour operator hanno scelto mete diverse, dove l'imposta non è in vigore».
«Abbiamo approvato una regola che già c'è in altre città - ha dichiarato il sindaco Matteo Renzi (nella foto a destra) - i turisti che vengono a dormire a Firenze danno un contributo per tenerla pulita e più viva culturalmente. I denari andranno per tante iniziative legate ai beni culturali, ma anche alla lotta al degrado».
«Il rischio - ha replicato il presidente di Federalberghi Toscana - è che le amministrazioni comunali utilizzino in maniera impropria gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno, destinandoli non alla riqualificazione del settore turistico ma al risanamento del proprio bilancio o per opere urbanistiche come la sistemazione del manto stradale. In un certo senso, però, simili interventi possono essere intesi nell'ottica di una riqualificazione turistica: non esiste, in altre parole, un'interpretazione univoca».
Quello che Federalberghi auspica è che gli albergatori si mobilitino e facciano ricorso al Tar, soprattutto per quanto riguarda le violazioni in merito a due questioni: la decorrenza e le modalità di applicazione. Come ha ricordato il presidente Corchia, infatti, la nuova tassa di soggiorno non può entrare in vigore nel 2011, poiché ogni adeguamento normativo deve effettuarsi nell'anno successivo (in questo caso il 2012). In secondo luogo c'è una violazione della norma nazionale che stabilisce che il metro di misura sia il costo della camera (non le stelle, come nel caso del capoluogo toscano...).
«Firenze pensa di applicare in maniera semplicistica la tassa di soggiorno: considera il turista come un sostituto d'imposta - ha concluso Corchia - quando invece non lo è. Da parte di Federalberghi c'è la massima disponibilità se si parla di sostegno alle imprese, implementazione dei servizi del settore turistico e riqualificazione dell'offerta ricettiva. Ma per quanto riguarda l'imposta di soggiorno l'associazione è assolutamente contraria».
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