Si terrà a Milano la prima edizione del Festival internazionale della Ristorazione, in programma a partire dal prossimo 27 settembre, per una tre giorni di incontri e momenti di confronto dedicati al mondo della ristorazione d'eccellenza. Lo aveva già annunciato il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Visconti lo scorso giugno: l'Italia, dunque, quale sede del gotha della ristorazione internazionale. Quale migliore occasione per confrontarci sulle problematiche del turismo e della ristorazione? Magari sarà la sede giusta per aprire ufficialmente e definitivamente il dibattito sulla creazione di un grande gruppo di lavoro, come si chiede già da diversi mesi.
Il ministro Brambilla non può esimersi in questa occasione, non è più tempo delle orecchie da mercanti, non è più un invito che rivolgo al Ministro, bensì un appuntamento inderogabile. Non ha senso, secondo la mia visione, fare un festival internazionale e non invitare tutte le parti coinvolte in questa grande famiglia. L'unità caro Ministro ha sempre portato buoni frutti, ora lei ha l'occasione per dimostrare che l'Italia della ristorazione e del turismo c'è e vuole esserci con tutto il peso politico e sociale.
Siamo uomini o caporali? I tempi del caporalato sono finiti, le decisioni in un Paese come l'Italia si prendono in democrazia, lei è responsabile di un grande e vitale dicastero a maggior forza lei deve seguire le opinioni di tutti. è giusto che il ministero del Turismo riconosca e apprezzi il lavoro della grande famiglia della ristorazione, e questo è già un buon inizio per migliorarsi e migliorare le condizioni sia di lavoro sia della valorizzazione stessa del marchio Italia. Sono contrario sì alle targhe e medaglie senza senso, senza un progetto ben definito, e per questo da questa grande occasione noi possiamo certamente approfittare e lavorare per qualcosa di duraturo.
La ristorazione italiana ha problemi, non nascondiamoci, e in questo mi rivolgo anche agli addetti ai lavori. è inutile che facciamo finta che tutto vada bene, chiamiamo le cose con il loro nome. Lei Ministro se è così attenta alle problematiche della ristorazione e del turismo ora può dimostrare che è aperta al confronto e a discutere le problematiche. Faccia di questo festival un punto di partenza per un progetto serio e che non sia solo una tre giorni di complimenti e ringraziamenti. è sì un festival, ma che non diventi il festival comico come siamo abituati a vedere in queste occasioni.
Sicuramente molti, dopo che leggeranno questo articolo, saranno forse stufi e riceverò ancora una volta una valanga di critiche. Certo è la ripetizione in forma diversa ma la sostanza è la stessa dei precedenti articoli. Non mi fermo e non mi fermeranno, batterò il ferro fin che non si pieghi, e si piegherà perché sono testardo e sopratutto ho a cuore seriamente la questione ristorazione. Non lo faccio perché cerco le luci della ribalta, me ne frego, sono una persona che è fatta di una sola molecola, il rispetto.
Detto ciò invito tutti i miei colleghi ad essere partecipi in questo confronto, che vuole essere solo ed esclusivamente un confronto di idee e non di nuove associazioni, ce ne sono già tante, e tra queste tante sono anche inutili.
* General manager de Il Villaggio - Jeddah (Arabia Saudita)
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