Mentre la crisi incombe sempre più minacciosa, in particolar modo sui due settori di primaria importanza per l'Italia, agroalimentare e turismo, i ministri Michela Vittoria Brambilla (nella foto) e Saverio Romano (nella foto) continuano a fare un errore dopo l'altro e sembrano non vedere la reale situazione in cui si trova il paese.
Dall'altra parte, se l'unica cosa fondamentale è essere uniti, sta emergendo una profonda divisione tra i cuochi italiani che lavorano all'estero. Il cuoco Emanuele Esposito dalle pagine di Italia a Tavola scrive una lettera per sollecitare i due Ministri alla creazione del tavolo di confronto 'totale” con l'obiettivo di trovare insieme (istituzioni, cuochi, enti, ministeri, associazioni…) una soluzione alla crisi del turismo e del made in Italy.
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Caro Ministro Michela Vittoria Brambilla e Ministro Francesco Saverio Romano,
L'Italia come ben sapete è un Paese fondato sul Turismo e l'agricoltura, è la nostra fonte di ricchezza naturale che il Buon Dio e i nostri antenati ci hanno con il sangue donato, noi cosa facciamo con questa grande risorsa? Ce la stiamo svendendo e sopratutto ne stiamo perdendo il controllo.
I due Ministeri da voi gestiti hanno di fatto in questi anni perso credibilità: non si può gestire un Ministero pensando solo di elargire fondi. In una azienda privata si fanno i budget, si fanno i calcoli di rischi di investimenti o i margini di profitti. Certo un ministero non è un azienda ma è qualcosa di più.
Dobbiamo ritornare alla ragione, voi avete la responsabilità del futuro di questo Paese, e sono certo che ogni giorno quando vi recate nel vostro ufficio siete consapevoli di questa cosa e cercate di migliore la situazione, e vero la crisi mondiale non ha certamente facilitato il compito ma nemmeno avete fatto nulla perché il problema turistico e agro-alimentare fosse meno gravoso.
In Italia ci sono associazioni, enti e aziende capaci, c'è oggi bisogno di unità e collaborazione di tutti, da mesi cerco di organizzare un tavolo di confronto volto alla creazione di un gruppo di lavoro, si può usare le strutture già esistenti come Enit e BuonItalia, enti di cui poco si sa e poco si fa, e allora cerchiamo in modo sinergico e con l'aiuto di giovani e professionisti Italiani di creare qualcosa di buono e di innovativo.
Il popolo ha bisogno di risposte concrete e non di propaganda, ne hanno le tasche piene, voi siete titolari di due dicasteri importanti e vitali per il Paese e non potete pensare che basti una medaglia, una targa, un finanziamento per mettere le cose al loro posto. Vi rendete conto che l'Italia c'è un invasione silenziosa di cinesi e russi, avete coscienza del fatto che il turismo italiano lo stiamo svendendo, l'agricoltura italiana è morta seppellita da logiche dei poteri forti che siedono nel Parlamento europeo, non possiamo stravolgere la nostra cultura, la nostra storia solo perché c'è lo chiede l'Europa, pur di prendere un finanziamento dalla banca europea noi ci vendiamo le nostre aziende, in Sardegna come nel resto del Paese il turismo, la pesca, l'agricoltura è stata annullata, è notizia di questi giorni che stiamo perdendo milioni, ci hanno dato 5 euro ma ne abbiamo persi 15, la matematica non è un opinione, e qui non si tratta solo di numeri, si tratta della sopravvivenza umana dei nostri cittadini.
Avete l'obbligo di cambiare marcia di fare politiche serie, e di coinvolgere la società, il popolo che lavora, e se il prezzo da pagare e quello di non ricevere più una Lira dall'Europa, lasciatemi passare il termine, chi se ne frega.
Vi invito dunque a cambiare rotta ma sopratutto aprire un tavolo con i lavoratori italiani del settore, risuscitiamo quegli enti inutili e utilizziamoli bene, se ne siamo capaci, altrimenti l'Italia diventerà il porto di tutti altro che giardino d'Europa.
Per l'ennesima volta, e non l'ultima vi invito ad aprire un dibattito serio per il bene e la salvaguardia dei nostri valori e cultura.
Emanuele Esposito
General manger de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita)
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