Unione o lontananza (reale e non) tra i cuochi italiani che lavorano all'estero? La divisione interna alla categoria è un tema che sta facendo sempre più discutere. E come in molte altre occasioni il network 'Italia a Tavola” si pone come arena di dibattito annullando qualsiasi distanza geografica con l'obiettivo di creare il tavolo di confronto 'totale” lanciato dal cuoco Emanuele Esposito, general manger de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita).
Un dialogo che il presidente della Federazione italiana cuochi Paolo Caldana, in una lettera al direttore della nostra testata, aveva ben accolto ricordando l'apertura dell'associazione al confronto, anche attraverso organismi come 'Solidus”, che vede unite tutte le figure che ruotano intorno alla ristorazione.
Ma, nonostante ciò, un'accesa polemica intorno alla richiesta di Emanuele Esposito, ha diviso i rappresentati dei cuochi italiani all'estero (Mario Caramella, presidente del Gvci-Gruppo virtuale cuochi italiani, da una parte che ha rifiutato inaspettatamente la proposta e, dall'altra, Marco Medaglia del 'Cim-Chef italiani nel mondo” che invece si è schierato a favore). Ma per l'importanza degli obiettivi, Esposito non si è lasciato abbattere e ha scritto una lettera aperta a Italia a Tavola. Un invito aperto a tutti (cuochi, associazioni di categoria, enti, istituzioni, Ministeri, ecc…) al confronto e al dibattito con l'obiettivo unico, e comune, di salvaguardare l'agroalimentare, la cucina, la cultura, le tradizioni e il turismo italiano in Italia e nel mondo.
'
Viviamo forse la peggior crisi economica di sempre, troppi sono gli scenari di guerra. Fra popoli in rivolta contro regimi e guerre di religioni è un mondo dove non si capisce piuú dove sta la ragione.
Non sono abituato a fare retorica o a ragionare per demagogia politica e questa lettera non è scritta in politichese, ma nasce dal cuore e con il rispetto che nutro per tutti.
Sappiamo tutti che il turismo e l'agroalimentare italiano sono forse l'unica fonte di ricchezza reale che l'Italia ha attualmente. Abbiamo l'obbligo, prima morale e poi economico, di difenderle in tutti i modi e a qualsiasi livello, senza se e senza ma, senza compromessi. Ci sono Paesi pronti a morire per difendere il loro oro nero: noi facciamo davvero poco per valorizzare le nostre ricchezze. Non voglio passare per il guerrigliero di turno, ma propongo una vera e propria battaglia, pacifica ma coi nervi ben saldi, in difesa della nostra identità.
Invito ufficialmente tutte le associazioni turistiche, agroalimentari, di ristoratori, cuochi camerieri, sommelier, maitre, giornalisti del settore, i ministeri del Turismo, dello Sviluppo economico, delle Politiche agricole, dei Beni culturali, UnionCamere, Enit, BuonItalia, Confcommercio, Confesercenti, Federalimentari, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Lega delle cooperative, Cia, Buonitalia e tutti gli enti che lavorano nell'ambito del settore agroalimentare e turistico a un tavolo di confronto per la creazione di quello che deve essere l'unica e grande realtà di promozione e valorizzazione italiana, dove tutti potranno partecipare alla programmazione degli eventi gastro-culturali e confrontarsi sulle problematiche del settore, problemi strutturali con il solo scopo il rilanciare il sistema Italia per quanto ci compete
Tutto questo è fattibile, a condizione di metterci cuore e anima, se veramente vogliamo cambiare marcia e rotta. L'Italia enogastronomica e turistica è invidiata da tutti, ma stiamo perdendo i pezzi per strada. La lenta invasione di russi e cinesi si incomincia a sentire in tutti i settori, ma non possiamo e non dobbiamo cedere un solo passo, altrimenti andremo a finire sui libri di storia come fu per l'Impero romano.
Attraverso la disponibilità di Italia a Tavola potete manifestare pubblicamente le vostre adesioni, proposte, idee: decidiamo insieme dove e quando sederci intorno a un buon caffè italiano e parlare... io ci credo e non mollo. Battero il ferro fino a che si piegherà, ma non mi faro certamente piegare da chi preferirebbe stessi in silenzio.
Emanuele Esposito
General manger de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita)
”
Articoli correlati:
Tavolo di confronto per il settore Divisione e polemica fra i cuochi
Esposito propone un tavolo di confronto La Brambilla fa orecchie da mercante
Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Gvci un no secco a Esposito
Tavolo di confronto tra i cuochi? Dal Cim disponibilità totale
L'unità in tavola fa paura La crisi non avvicina i cuochi
Cuochi e divisioni nella categoria Caldana: Fic aperta al dialogo