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Ogm, dall’Ue via libera a import e uso industriale di sei tipi di mais

La Commissione europea ha autorizzato le importazioni di mais geneticamente modificato da Stati Uniti, Brasile e Argentina. Si tratta di un mais resistente agli insetti prodotto dalla società svizzera Syngenta. L'Ue è sempre più intenzionata a dare agli Stati la libertà di decidere autonomamente

 
28 luglio 2010 | 17:24

Ogm, dall’Ue via libera a import e uso industriale di sei tipi di mais

La Commissione europea ha autorizzato le importazioni di mais geneticamente modificato da Stati Uniti, Brasile e Argentina. Si tratta di un mais resistente agli insetti prodotto dalla società svizzera Syngenta. L'Ue è sempre più intenzionata a dare agli Stati la libertà di decidere autonomamente

28 luglio 2010 | 17:24
 



La Commissione europea ha autorizzato le importazioni e l'utilizzo nell'industria alimentare di sei specie di mais geneticamente modificato. Le autorizzazioni, valide per 10 anni, non sono da mettere in relazione con il pacchetto di norme recentemente adottato sulla coltivazione degli Ogm, come precisa l'esecutivo di Bruxelles, ma vanno invece nella direzione già delineata in precedenti occasioni dalla Commissione, nonostante le perplessità espresse da una gran parte dei paesi Ue sugli Ogm. In particolare, in occasione dell'ultimo consiglio dei ministri dell'Agricoltura, il mese scorso, i 27 non avevano trovato un accordo sulla linea da seguire.

«I sei organismi geneticamente modificati in questione - spiega l'esecutivo - hanno ottenuto, fra il febbraio e il settembre dell'anno scorso, un giudizio positivo dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), proseguendo così il percorso per ottenere l'autorizzazione così come previsto dalla normativa Ue. Poiché gli Stati membri non hanno trovato una maggioranza qualificata per schierarsi a favore o contro, il dossier è tornato alla Commissione per una decisione» che non poteva che essere positiva, ha spiegato un portavoce.

La decisione di oggi apre il mercato europeo alle importazioni di mais geneticamente modificato da Stati Uniti, Brasile e Argentina. Si tratta di un mais resistente agli insetti prodotto dalla società di biotecnologie svizzera Syngenta, autorizzato fino a 3 anni fa, e di 5 nuovi 'ibridi”, elaborati e prodotti dalla stessa Syngenta e dalle americane Dupont, Dow Chemical e Monsanto. Il dossier sugli Ogm è controverso e la maggioranza degli Stati membri ha una posizione contraria; ma per prendere decisioni su questo tema serve una maggioranza qualificata.

Inoltre, il punto di vista di alcuni Paesi si sta ammorbidendo, e l'intenzione già espressa dalla Commissione è quella di andare verso un sempre maggior grado di sussidiarietà, dando libertà agli Stati di decidere la propria strada sull'argomento. Il dossier Ogm è uno di quelli che occuperà maggiore spazio nelle discussioni di Bruxelles alla ripresa autunnale, e la presidenza belga ha intenzione di arrivare entro la fine dell'anno a una sua definizione più precisa.

Confagricoltura ha espresso così il suo disaccordo: «Si perpetua il brutto paradosso di autorizzare l'importazione e la trasformazione di mais Ogm per uso alimentare e mangimistico vietandone però agli agricoltori europei e italiani la coltivazione. Continua da parte europea il via libera al consumo di alimenti e mangimi transgenici ma resta la sostanziale moratoria alla coltivazione di prodotti Ogm: un'incongruenza ed una disparità palese nei confronti dei produttori». Una situazione che potrà anche accentuarsi con l'approvazione del 'pacchetto” comunitario proposto dalla Commissione il 13 luglio scorso e che affida ai singoli Paesi membri la possibilità di vietare la coltivazione sul loro territorio.

La Commissione ha precisa che tutti i prodotti derivati da questi mais saranno sottoposti alla severa legislazione europea sull'etichettatura e sulla tracciabilità e sottolinea che non c'è alcun pericolo all'utilizzo. «Il problema vero - conclude Confagricoltura - è che comunque sugli Ogm si sta facendo una battaglia meramente ideologica che non tiene conto della scienza, della globalizzazione e della realtà, che è sotto gli occhi di tutti, come dimostra la nuova autorizzazione di Bruxelles; l'ennesimo atto che sbeffeggia tutti».


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