«Sono soddisfatto per la decisione presa dall'amica Ilse Aigner che sottolinea il valore del principio della massima prudenza a tutela dei consumatori di tutta Europa. Un principio dal quale l'Italia non si è mai allontanata. é bene che si abbia una posizione il più possibile unitaria e prudente su temi così delicati e decisivi per il futuro della produzione agricola del pianeta. Ed è bene che molti Paesi europei stiano apprezzando il senso anche culturale della posizione che ho assunto in questo anno di mandato all'agricoltura».
Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia (nella foto) ha commentato la decisione del suo omologo tedesco di dire no alle coltivazioni di mais geneticamente modificato Monsanto Mon810. La decisione è stata presa dopo l'esame di due nuove ricerche scientifiche che rileverebbero la potenziale nocività degli Ogm per l'ambiente.
Il 'no” della Germania si aggiunge così a quello di altri Paesi della UE (Francia, Grecia, Austria, Ungheria, Lussemburgo) dove questo genere di coltivazioni é invece consentito a scopo commerciale dal '98.
«La sperimentazione e la ricerca scientifica – ha detto ancora il Ministro Zaia – devono andare avanti per il bene di tutti, perché per deliberare è necessario conoscere. Ma tutto ciò deve procedere nel rispetto di un limite invalicabile: il mantenimento di una armoniosa convivenza fra gli uomini e l'ambiente che essi abitano. Siamo convinti che la democrazia della Terra vada sostenuta, difesa e migliorata. Nella tre giorni di riunione dei Ministri dell'agricoltura a Cison di Valmarino discuteremo anche di questo tema, per trovare le soluzioni che i cittadini aspettano».