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Ripartiamo dalla terra e dalla tavola Possiamo ancora farcela

di Alberto Lupini
direttore
 
13 settembre 2011 | 16:30

Ripartiamo dalla terra e dalla tavola Possiamo ancora farcela

di Alberto Lupini
direttore
13 settembre 2011 | 16:30
 

Alla fine entro giovedì la manovra finanziaria dovrebbe essere approvata anche dalla Camera e, col voto di fiducia, peraltro scontato, cadranno tutte le speranze o le illusioni di chi avrebbe voluto introdurre più rigore o correggere alcune incongruenze. E questo con buona pace di chi sostiene di non avere messo le mani in tasca agli italiani. Frase che forse è vera se si aggiunge un passaggio, omesso magari per un lapsus: 'non sono state messe le mani in tasca agli italiani... che evadono il fisco o sono criminali”.

Già perché comunque la si voglia vedere, fra i tagli agli enti locali (che porteranno con sé rincari delle tariffe) e l'aumento dell'Iva, altro che salasso per i nostri portafogli e i nostri risparmi, per parte loro già falcidiati dalla inesorabile perdita di credibilità del sistema Italia sui mercati internazionali. L'emergenza in cui ci troviamo (stupidamente negata per 3 anni in cui si diceva che la crisi era degli altri...) impone dei sacrifici e tutti dobbiamo partecipare. Ma quando si dice tutti, si deve essere chiari: le troppe pensioni fasulle, l'esercito di evasori fiscali che potrebbero essere bloccati con una piccola imposta patrimoniale, e i costi insopportabili della casta sono ancora tutti lì. E questo non è accettabile. Né possiamo credere che d'ora in avanti Tremonti (un tempo il più importante fiscalista di Milano e super consulente per non pagare le tasse) si metta a fare quel che non ha voluto fare finora nella lotta vera all'evasione...

Ma tant'è. La situazione è questa e recriminare non ha senso. Ciò che conta è non abbassare la guardia e chiedere alla maggioranza di Governo di definire sin da oggi (evitando gli incredibili balletti dei giorni scorsi) i prossimi inevitabili interventi che ci verranno chiesti dall'Europa. Del resto, non sarà l'acquisto di titoli di Stato da parte della Cina a salvarci... Servono progetti seri di privatizzazioni e dismissioni per recuperare risorse con cui rimettere in moto l'economia. Ed è in questo contesto che tutta la filiera agroalimentare (di fatto da tempo abbandonata a se stessa) deve trovare uno spazio vero. Ne va della sopravvivenza di uno dei patrimoni più importanti a livello economico e culturale, nonché uno dei pochi vanti che con la moda e il design possiamo portare nel mondo.

Una sorta di 'stati generali” del settore (dai produttori di pomodori ai ristoratori) potrebbe essere l'occasione per richiamare l'attenzione di tutti e, come invoca da tempo l'amico Emanuele Esposito, evitare dispersioni di risorse o stupide concorrenze fra le tante (troppe) sigle che dovrebbero rappresentare il settore. In tempo di crisi servono sinergie vere e la capacità di fare squadra per dimostrare al mondo che possiamo farcela. Ripartiamo dalla terra e dalla tavola e recuperiamo ottimismo e voglia di fare. Il tempo della demagogia è ormai scaduto per tutti.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net




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© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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14/09/2011 17:58:00
4) Direttore, hai colto nel segno!
Caro Direttore, come al solito hai colto nel segno! Si riscontra sempre di più il malumore di tutti i seri operatori del nostro settore e non, davanti a "quelli che" hanno dimostrato per l'ennesima volta di fare il proprio interesse raschiando ancora una volta il barile ormai vuoto della maggior parte dei cittadini e non il proprio che è sempre colmo. Hai tutto il mio appoggio e la mia fiducia e mi auguro che la proposta di chef Esposito venga presto presa in considerazione e messa in atto per dimostrare che, professionisti seri e con lo stesso sano intento, possono cambiare le cose!


14/09/2011 11:15:00
3) Stati generali? Non aspettiamo che l'iniziativa parta dalle istituzioni
Stati generali o con altro nome, insisti per gestire la proposta. Ci sono iniziative che pochi riescono tenacemente a sostenere. Son convinto che molti protagonisti e no ti seguirebbero e lascia che chi è contro sparli. Ma non aspettare che l'iniziativa la prendano personaggi delle istituzioni, cerca alleanze trasparenti e libere da condizionamenti. Qualcuna si può recuperare. Sto facendolo con pochissimi alleati, provando a partire da Roma. Ciao, auguri.


14/09/2011 09:49:00
2) Sono gli italiani che devono rimboccarsi le maniche, non facciamo affidamento sul Governo
Salve gentilissimo Direttore,
Sono Maurizio Pastore, GM & F&B Manager della ROMA TRADING FZE, con sede in Ras Al Khaimah e con un ufficio in Abu Dhabi. La mia società è specializzata nella vendita e distribuzione di prodotti agroalimentari italiani (freschi, secchi e congelati) in tutto il Medio Oriente. Le scrivo perchè mi sembra opportuno esporre la mia opinione sul MADE IN ITALY...visto dall'estero e con occhi da PURO ITALIANO (SANGUE BARESE!). Lei ha perfettamente ragione! L'italia può ancora farcela!! ..ma le sono sincero, sarebbe meglio non toccare la casta politica, che sino ad oggi ha solo rovinato tutta l'economia del paese e ha permesso di essere derisi all'estero, e sarebbe più proficuo, come si suol dire, RIMBOCCARSI LE MANICHE...NON ABBASSARE LA GUARDIA...GUARDARE OLTRE IL PROPIO NASO!!..Le dico questo perchè, quando sono arrivato in questa zona, ho scoperto una realtà del tutto diversa rispetto a quella descritta dai media e che sfiducia tutte le aziende italiane ad INTERNAZIONALIZZARE. Le posso garantire che il food MADE IN ITALY è sempre e lo sarà sempre, perchè i nostri standard qualitativi sono i migliori al mondo. L'unico problema è la mentalità italiana, bloccata ai soliti canoni commerciali, non pronta a proiettarsi in nuovi mercati e radicata a radici locali. Questo, caro direttore, non basta più!!..Io ho 37 anni, ho lasciato le mie radici, mi sono rimboccato le maniche, sono arrivato qui e ho cominciato a presentarmi. All'inizio ho avuto tante difficoltà di carattere NAZIONALISTICO, perchè qui gli italiani, convinti di essere i più furbi al mondo, hanno lasciato una scia molto negativa (a causa di beffe commerciali a danno di importanti buyers locali) e che si protrae ancora in tutto il Medio Oriente. Ho dovuto sudare sette camicie per poter trasmettere a questi popoli che il vero italiano non è quello, purtroppo, conosciuto prima bensì è quello attuale, ossia cordiale, trasparente, ONESTO, dedito al lavoro!! Quindi caro direttore, l'Italia può ancora farcela ma deve CAMBIARE!!... Comunque per chiunque volesse un appoggio nel medio oriente, può anche contattarmi tramite email. Sarei felice di poter aiutare un connazionale!!


14/09/2011 09:33:00
1) Nessuno ci ascolta...
Caro Direttore,
Io spero con tutto il cuore che questo Governo o i Governi futuri mettano al centro della politica la questione turistico-alimentare, è la nostra fonte di ricchezza, la nostra cultura. Mi spiace però che nessuno prenderà mai in esame ciò che lei ha detto.




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