In un contesto nazionale dove i consumi di vino sono in continuo calo, l'aumento dell'Iva al 21%, previsto dalla manovra economica, potrebbe penalizzare ulteriormente uno dei comparti principali dell'agroalimentare italiano.
«Considerato che il valore del mercato del vino è di circa 7,2 miliardi di euro - precisa Confagricoltura - l'impatto dell'aumento dell'Iva di un punto percentuale comporterebbe una maggiore spesa per i consumatori di 70 milioni di euro».
Confagricoltura ricorda che oggi il consumo procapite è stimato intorno ai 43 litri, contro i 47 del 2007; con una previsione nel 2015 di 40 litri.
Da anni gli operatori del comparto stanno lavorando per modificare la tendenza al ribasso dei consumi interni, ma il contesto normativo spesso non accompagna i loro sforzi.
L'impatto delle politiche anti alcol, per esempio, ha portato il 7% degli italiani a sostituire i vini con altre bevande a minor contenuto alcolico.
Negli anni sono moltiplicate le iniziative per favorire il consumo responsabile del vino e per riavvicinare le giovani generazioni a un prodotto tradizionale, ma al tempo stesso molto versatile.
«I fattori che determinano le tendenze al calo dei consumi sono molteplici - sostiene l'Organizzazione degli imprenditori agricoli - temiamo che l'incremento dell'Iva vada ad ulteriormente minare gli sforzi che il settore sta facendo per sostenere i consumi interni».