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Basta giochini coi Ministeri o le Province Serve solo rigore

di Alberto Lupini
direttore
 
12 luglio 2011 | 15:05

Basta giochini coi Ministeri o le Province Serve solo rigore

di Alberto Lupini
direttore
12 luglio 2011 | 15:05
 

La situazione si fa davvero difficile. Per esigenze elettorali - e di tenuta di una maggioranza che potrebbe avere i mesi contati - è stata varata una Finanziaria che sposta di due anni l'indispensabile piano di sacrifici veri per rimettere in sesto i conti dello Stato e puntuale come un orologio svizzero è scattata la speculazione finanziaria, che mette in ginocchio Borsa e titoli di Stato.

è in momenti come questo che l'esistenza di un Governo forte e autorevole servirebbe davvero. Altro che pacche sulle spalle ai Grandi del G8 o battute di spirito sulle donne ministro. E purtroppo la prova che abbiamo sotto gli occhi è quella che temevamo: non finiremo come la Grecia, ma una bella tosatura al nostro già diminuito tenore di vita la stiamo ricevendo. E meno male che il Capo del Governo evita in questo momento polemiche col suo ministro dell'Economia o con la magistratura che l'ha condannato per il lodo Mondadori. In caso contrario potremmo davvero essere alla catastrofe.

Più che mai è urgente ascoltare l'appello del Presidente della Repubblica per una fase di coesione nazionale che ci permetta di superare questo momento difficilissimo. Servono segnali forti e chiari che indichino un'inversione di tendenza che non può non passare da un taglio radicale dei costi della casta politica e dalla fine di autentiche stupidaggini come l'annuncio dell'apertura di tre ministeri a Monza entro dieci giorni. L'Italia ha bisogno di una cura seria, non di buffonate. Vanno eliminate le Province e, da subito, ridotti stipendi e benefit della classe politica.

Non abbiamo bisogno di altri aumenti della benzina sottobanco tramite le accise che aumenteranno i costi di trasporto e azzopperanno il già ridotto turismo interno. Servono alcune scelte forti di sistema, come la valorizzazione delle nostre produzioni agricole; una riduzione dell'Iva sulla ristorazione (quella seria) come avvenuto in Francia per rilanciare un settore cardine del nostro Made in Italy e dell'Italian style; una revisione seria e accelerata delle pensioni; una politica fiscale seria per colpire gli evasori. Solo per fare alcuni esempi. Ma di tutto potremmo non vedere nulla e magari ci toccherà anche assistere all'impegno di ministri e parlamentari per trovare una nuova gabola con cui evitare che la Fininvest debba pagare quanto deciso dal Tribunale di Milano.

Il Paese ha più che mai bisogno di unità, rigore ed onestà. E serve che la classe politica dia finalmente un esempio forte a un Paese chiamato ora a pesanti sacrifici e tagli dopo che per due anni il Governo ha nascosto la verità della crisi economica. Governo che adesso non può rinviare ulteriormente di altri due anni l'ora della resa dei conti... Maggioranza e opposizione devono sedersi ad un tavolo, deporre le armi e mettersi in gioco. Ne va del futuro di tutti, non solo di quello del Cavaliere.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net




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13/07/2011 10:30:00
4) Ci vuole unità di intenti, di valori, di obiettivi, sotto la guida del Presidente Napolitano
Caro direttore,
leggo con attenzione il suo articolo di oggi e pur se venato da troppe malcelate polemiche di parte, le ricordo che queste vanno in contraddizione con lo spirito del suo articolo che chiama a coesione, a unità (non il giornale!), all'esempio di Napolitano (di sicuro e di gran lunga il migliore dei presidenti che abbiamo avuto fin qui, Ciampi compreso). Ricordi che lei deve rispetto anche a chi non la pensa come lei, inutile parlare di gabole salva Fininvest, perché il vincitore non è certo uno specchio su cui mirarsi, non è un esempio di virtù da seguire, è piuttosto un esempio esecrabile di ciò che ha contribuito a ridurre l'Italia nelle condizioni in cui è, dai Governi post boom anni ‘60 (vedi nazionalizzazione energia elettrica, che ci costò allora 60.000 miliardi, anni ‘60!!!) grazie a Nenni e Fanfani, per passare agli inciuci stile Moro, per passare ai condoni 89 dove un solo giorno di lavoro è stato sufficiente alla moglie di... cachemire per ottenere un vitalizio (pensione ad vitam!), ai vari Calvi, Sindona, alle pensioni da 20 - 30 - 40 - 90mila euro al mese (vada a leggersi SANGUISUGHE), per non citare le migliaia e migliaia di esempi di corruzione a destra come a sinistra e centro, esempi che hanno costellato il nostro firmamento fino ai giorni d'oggi.

Oggi abbiamo un primo ministro che fa schifo, sotto ogni punto di vista, persona negativa sotto ogni profilo, ma me ne indichi uno, uno solo degno di rispetto e salverò il mondo, come diceva il Padreterno nella famosa parabola religiosa. Se dobbiamo e/o vogliamo provare a superare questa situazione, dobbiamo invocare unità di intenti, unità di valori, unità di obiettivi, sotto la guida del Presidente Napolitano, e dobbiamo soprattutto credere di potercela fare. Bando quindi alle polemiche o alle mezze frasi o ai pensieri sub judice, superiamo la spocchia dei Franceschini o dei D'Alema, come delle centinaia o migliaia di profittatori che vivono il loro momento per 'concretizzare” i vantaggi che l'occasione dà loro in questo preciso momento. E se uno sgarra, che gli vengano amputate le mani o pure la testa se necessario, altro che tentare il recupero. Di cosa?


13/07/2011 10:20:00
3) Non bastano le buone intenzioni, la gente è stufa!
Caro Alberto, non sbagli un colpo. La tua opera di sensibilizzazione continua e spero vivamente che un giorno non lontano si riesca a creare una rappresentanza nel nostro settore che esuli dalla fogna politica. Penso e sento che la gente è ormai stufa e non ha più la forza di proseguire... purtroppo non bastano le buone intenzioni!

- «Vanno eliminate le Province e, da subito, ridotti stipendi e benefit della classe politica...». E dove li mettono parenti,  amici e fannulloni? Quando il ministro dell'Economia ha apostrofato Brunetta mentre parlava degli stipendi degli statali ha dimostrato che è meglio che la gente non sappia... è un fare comune dei nostri politici.

- «Il Paese ha più che mai bisogno di unità, rigore ed onestà...». Non è certo la classe politica (destra-sinistra-centro) ad insegnarci questi sani principi che dovrebbero essere alla base di una democrazia, anzi, le notizie che si susseguono su questo o l'altro politico invischiato nel marcio ne è la dimostrazione... succedesse a me, a te o ad una normale persona allora sì che la giustizia agirebbe ad occhi chiusi!

- «E serve che la classe politica dia finalmente un esempio forte a un Paese chiamato ora a pesanti sacrifici e tagli dopo che per due anni il Governo ha nascosto la verità della crisi economica...». Dal mio punto di vista la crisi in atto è cominciata ben prima e mi sembra impossibile che tutti i segnali che ci sono stati non abbiano indotto i nostri  governanti a prendere prima i provvedimenti (e che provvedimenti!)... evidentemente è loro interesse tenerci all'oscuro e solo quando la frittata è fatta cercare di correre ai ripari... tanto sono i 'piccoli” a pagare le conseguenze!

- «Governo che adesso non può rinviare ulteriormente di altri due anni l'ora della resa dei conti... Maggioranza e opposizione devono sedersi ad un tavolo, deporre le armi e mettersi in gioco. Ne va del futuro di tutti, non solo di quello del Cavaliere...». Cavaliere o Ministro che sia, se si dovessero sedere al tavolo lo farebbero per mangiare aragosta, caviale e bere bollicine alla faccia nostra! ...e aggiungo come tu e quei pochi che credono ancora nei sani principi, che le rappresentanze ormai politicizzate rientrano in un sistema difficilmente modificabile... Si deve partire da zero con il rigore necessario e la consapevolezza che gli interessi da seguire debbano essere quelli della gente comune e non i propri... Il cuoco deve fare il cuoco, il ristoratore il ristoratore, e se si affida a un rappresentante di categoria è perché non conosce come muoversi nella direzione giusta per ottenere risposte concrete ai propri problemi... se fosse competente in tutto farebbe altro!
 
L'altra sera ho rivisto per l'ennesima volta il Marchese del Grillo... mi sembrava di vedere un film dei tempi moderni... perché loro sono loro e noi non siamo un k...o. Fantastico Sordi.


13/07/2011 10:09:00
2) In Italia troppi interessi in gioco
Caro Alberto,
come (quasi) sempre, sono d'accordo con te sulla necessità di fare squadra e di accantonare inutili discussioni e progetti velleitari (ancorché costosi) come i tre ministeri a Monza. Tuttavia, se gli ultimi spiccioli di buonismo mi portano a stare dalla tua parte, il sano realismo mi porta a non credere a questo miracolo. Non credo ai politici che si ravvedono, non credo all'Italia una e quadrata, tesa all'obiettivo del risanamento. Ci siamo riusciti (quello sì, fu un miracolo) con la superstangata in vista dell'avvio dell'euro. Fu amara e costosa, ma riuscimmo nell'intento di entrare nella comunità finanziaria europea. Oggi, credo, sarebbe più difficile, non tanto e non solo per una meno solida economia, ma perché, in questi anni, ci siamo incarogniti, chiusi in noi stessi a difesa a oltranza dei nostri interessi di parte (dall'artigiano al notaio, dal giornalista all'idraulico, fino al politico, ovviamente). Ecco perché non credo che aboliremo le Province, ecco perché non credo taglieremo i costi della politica. Troppe migliaia di greppie dovrebbero saltare, troppi interessi poco chiari (e i casi giudiziari di queste settimane sono lì a testimoniarlo) verrebbero eliminati. è vero o non è vero che tutti teniamo famiglia?
Con affetto.


12/07/2011 18:56:00
1) Che qualcuno ci aiuti!
Caro Alberto, appoggio appieno il tuo intervento nel messaggio video, spero che qualche potente lo abbia visto e ascoltato. Nel mio piccolo ti comunico quanto segue: i bar gemono, la maggior parte lavora il 30 di meno, molti in vendita qualche uno ha già chiuso e altri chiuderanno in autunno, in quanto nessuno li vuol comprare, i bar che si vendono al 50 sono di riciclaggio, particolarmente in certe zone. O aiutano il settore ristorativo ma non dimentichiamo i bar o questo autunno, la crisi si farà sentire, forte e dura come non mai negli ultimi 30-40 anni. Grazie per il tuo impegno.




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