La situazione si fa davvero difficile. Per esigenze elettorali - e di tenuta di una maggioranza che potrebbe avere i mesi contati - è stata varata una
Finanziaria che sposta di due anni l'indispensabile piano di sacrifici veri per rimettere in sesto i conti dello Stato e puntuale come un orologio svizzero è scattata la speculazione finanziaria, che mette in ginocchio Borsa e titoli di Stato.
è in momenti come questo che l'esistenza di un Governo forte e autorevole servirebbe davvero. Altro che pacche sulle spalle ai Grandi del G8 o battute di spirito sulle donne ministro. E purtroppo la prova che abbiamo sotto gli occhi è quella che temevamo: non finiremo come la Grecia, ma una bella tosatura al nostro già diminuito tenore di vita la stiamo ricevendo. E meno male che il Capo del Governo evita in questo momento polemiche col suo ministro dell'Economia o con la magistratura che l'ha condannato per il lodo Mondadori. In caso contrario potremmo davvero essere alla catastrofe.
Più che mai è urgente ascoltare l'appello del Presidente della Repubblica per una fase di coesione nazionale che ci permetta di superare questo momento difficilissimo. Servono segnali forti e chiari che indichino un'inversione di tendenza che non può non passare da un taglio radicale dei costi della casta politica e dalla fine di autentiche stupidaggini come l'annuncio dell'apertura di tre ministeri a Monza entro dieci giorni. L'Italia ha bisogno di una cura seria, non di buffonate. Vanno eliminate le
Province e, da subito, ridotti stipendi e benefit della classe politica.
Non abbiamo bisogno di altri aumenti della benzina sottobanco tramite le accise che aumenteranno i costi di trasporto e azzopperanno il già ridotto turismo interno. Servono alcune scelte forti di sistema, come la valorizzazione delle nostre produzioni agricole; una riduzione dell'Iva sulla ristorazione (quella seria) come avvenuto in Francia per rilanciare un settore cardine del nostro Made in Italy e dell'Italian style; una revisione seria e accelerata delle pensioni; una politica fiscale seria per colpire gli evasori. Solo per fare alcuni esempi. Ma di tutto potremmo non vedere nulla e magari ci toccherà anche assistere all'impegno di ministri e parlamentari per trovare una nuova gabola con cui evitare che la Fininvest debba pagare quanto deciso dal Tribunale di Milano.
Il Paese ha più che mai bisogno di unità, rigore ed onestà. E serve che la classe politica dia finalmente un esempio forte a un Paese chiamato ora a pesanti sacrifici e tagli dopo che per due anni il Governo ha nascosto la verità della crisi economica. Governo che adesso non può rinviare ulteriormente di altri due anni l'ora della resa dei conti... Maggioranza e opposizione devono sedersi ad un tavolo, deporre le armi e mettersi in gioco. Ne va del futuro di tutti, non solo di quello del Cavaliere.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
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