BERGAMO - é Alberto Zanoletti, chef executive della Locanda Armonia di Trescore Balneario (Bg), il vincitore della Selezione Italiana del Bocuse d'Or con il piatto Carne di vitello in crosta di pancetta e salvia Halibut profumato al sapore di Mediterraneo.
Zanoletti, 31 anni, ha lavorato in numerosi ristoranti in Italia e all'estero e ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, conquistando prestigiosi riconoscimenti, fra questi il titolo di medaglia di bronzo al concorso gastronomico internazionale IKKA in Austria. La sua cucina è alla continua ricerca di nuovi piatti e dell'eccellenza nella scelta delle materie prime.
Il vincitore del Concorso Italiano parteciperà alla Selezione Europea, che si terrà a Ginevra il 7 e il 8 giugno 2010 nell'ambito del Salone Gourmet (l'Italia è stata sorteggiata per gareggiare il giorno 8) e competerà con gli chef selezionati da Germania, Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Spagna, Estonia, Islanda, Lussemburgo, Ungheria, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Slovacca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Russia, Svezia e Svizzera. Tra questi, solo 12 arriveranno a Lione per partecipare al Concorso Mondiale nel gennaio del 2011.
Secondo classificato Stefano Leone del Custom House di Copenaghen (Danimarca) (33 anni); terzo classificato Massimiliano Mascia, Ristorante San Domenico di Imola (Bo) (26 anni).
Non è stato possibile consegnare però le tre pentole d'oro ai vincitori perchè nella notte del 15 marzo i ladri sono entrati in azione nell'azienda Agnelli di Lallio (Bg). Secondo le prime informazioni i malviventi sarebbero riusciti a forzare una porta dell'azienda raggiungendo una cassaforte e rubando 500 euro in contanti. Quindi hanno trovato i tre premi del concorso, pronti per essere consegnati.
La manifestazione, che si è svolta alla Fiera di Bergamo nell'ambito della prima edizione di Cooking Expo, salone dedicato all'enogastronomia e alla filiera alimentare, ha visto confrontarsi 16 candidati: Alessio Bottin, Daniel Facen, Lucio Moras, Massimiliano Mascia, Felice Sgarra, Carmelo Floridia, Samuele Beccaro, Fabio Borgonuovo, Stefano Leone, Andrea Saravezza, Stefano Metrangolo, Massimiliano La Pietra, Enrico Bartolini, Nicola Vizzarri, Piergiorgio Siviero e Alberto Zanoletti.
Le schede dei primi tre classificati
ALBERTO ZANOLETTI, chef executive della Locanda Armonia di Trescore Balneario – Bergamo. Ha lavorato in numerosi ristoranti in Italia e all'estero e partecipato a concorsi nazionali e internazionali, conquistando prestigiosi riconoscimenti, fra questi il titolo di medaglia di bronzo al concorso gastronomico internazionale IKKA in Austria. La sua cucina è alla continua ricerca di nuovi piatti e dell'eccellenza nella scelta delle materie prime.
STEFANO LEONE, romano di nascita ma attualmente al lavoro in Danimarca, presso il Custom House (Conran Restaurant) Copenaghen. Ha lavorato in prestigiosi ristoranti nazionali e internazionali: il Four Season Hotel di Londra, La Terrazza dell'Eden, una stella Michelin a Roma, il Café le Paillote in quei di Pescara.
MASSIMILIANO MASCIA, 'nato” al San Domenico di Imola, due stelle Michelin e all'alberghiera di Castel San Pietro. Massimiliano ha all'attivo varie esperienze all'estero: New York presso il Ristorante Fiamma, una stella Michelin; Parigi, dove ha lavorato nel prestigioso ristorante del grande chef Alain Ducasse e ancora in Francia al Bastide Saint Antoine. La sua carriera professionale è costellata da esperienze di grande prestigio: il Ristorante Romano di Viareggio, una stella Michelin; il Molinazzo, due stelle Michelin, la Locanda Solarola, due stelle Michelin.
La ristorazione di qualità in Italia sta soffrendo più di tutti gli altri settoriDai due giorni del Cooking Expo di Bergamo ancora una volta è emersa la capacità dei cuochi italiani di fare squadra e il desiderio di fare gruppo a livello internazionale, abbandonando l'individualismo che contraddistingue questo settore. In numerosi interventi è stato riconosciuto il ruolo centrale della Ristorazione come elemento di traino in particolare per il Turismo, da qui la richiesta al ministro Michela Vittoria Brambilla di prestare più attenzione al turismo enogastronomico.
La ristorazione di qualità in Italia sta soffrendo più di tutti gli altri settori. E in particolare quella stellata rischia di scomparire se non si troveranno delle soluzioni. La Fipe ha chiesto quindi ai ristoratori un passo indietro sui prezzi dei menu per venire in contro alle difficoltà dei consumatori. Per altro il maggior sindacato di categoria, attraverso tutto il suo gruppo dirigente (giusto ieri sono stati confermati vicepresidenti Giancarlo Deidda, Aldo Cursano e Ilenio Serotto, dopo il nuovo mandato dato al presidente
Lino Stoppani (nella foto), ha dato precisi segnali di una svolta per dare più visibilità e tutela alla ristorazione, ed indirettamente alle centomila aziende italiane del settore.
Dai dibattiti organizzati da Fipe, inoltre, è emersa la necessità e la richiesta di migliorare l'ospitalità e l'accoglienza, oltre che la qualità dei piatti. I consumatori, infatti, soprattutto nell'alta ristorazione cercano più attenzione verso i cibi salutari e verso nuove forme di esperienze sensoriali e di accoglienza.
Strumenti che dovrebbero permettere di ovviare a quella situazione soggettiva di disagio chiamata 'sindrome da fallimento”, così diffusa durante i periodi di crisi. Significative le parole di Lino Stoppani in proposito: «Non vogliamo che anche ristoratori disperati arrivino a compiere gesti estremi come è avvenuto, purtroppo, a molti imprenditori del Nord-Est». La crisi economica e finanziaria che ha colpito anche il nostro Paese ha terribilmente pesato sul livello dei consumi e non ha risparmiato il variegato mondo della ristorazione italiana con perdite rilevanti di volumi d'affari e con la fuoriuscita traumatica di molte imprese da tempo sul mercato.
Il modello di piccola impresa che ha caratterizzato il Nord-Est italiano adesso non riesce a reggere il peso della crisi, tanto da portare ben tredici imprenditori al suicidio. Ma le piccole e medie imprese non sono solo nell'industria. Anche la ristorazione è formata da modelli prevalentemente di pochi dipendenti. «L'idea che la crisi sia passeggera – prosegue Stoppani – e che una volta ristabilito l'ordine finanziario mondiale tutto torni come prima è sbagliata. Alcuni ristoranti famosi hanno già chiuso i battenti, altri si stanno avviando a fare altrettanto e l'intero settore sta gradualmente perdendo identità, facendo venir meno quello stile italiano al ristorante che tutti ci invidiano».
Intervista a margine del convegno "La ristorazione di qualità e lo tsunami della crisi"
a Angelo Valazza del ristorante stellato "Al Sorriso" di Soriso (No)
Intervista a margine del convegno "La ristorazione di qualità e lo tsunami della crisi"
a Matteo Scibilia, presidente del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia
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