BERGAMO - Almeno parzialmente (l'iniziativa è un po' troppo francese e poco sentita in Italia) Bergamo - fresca fresca dell'arrivo delle tre stelle Michelin al ristorante Da Vittorio di Brusaporto, si presenta capitale dell'alta ristorazione. In attesa dell'Expo 2015, nelle cucine si scaldano i motori e ci si prepara alla gara per poter partecipare al più importante concorso gastronomico del mondo: il Bocuse d'or, istituito nel 1987 da Paul Bocuse con l'obiettivo di valorizzare i migliori cuochi emergenti dei cinque continenti.
La selezione dei partecipanti italiani (finora curata direttamente da Gualtiero Marchesi) si svolgerà nel Polo Fieristico di Bergamo il 15 e 16 marzo 2010 all'interno della prima edizione di Cooking Expo, manifestazione fieristica dedicata all'alta ristorazione. Il vincitore parteciperà alla selezione europea, che si terrà a Ginevra il 7 e il 8 giugno 2010 nell'ambito del Salone Gourmet, e gareggerà con i cuochi selezionati da Germania, Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Spagna, Estonia, Islanda, Lussemburgo, Ungheria, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Slovacca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Russia, Svezia e Svizzera. Tra questi, solo sette arriveranno a Lione per partecipare al concorso mondiale nel gennaio del 2011.
La selezione italiana sarà presieduta da Giancarlo Perbellini, il cuoco patron del ristorante Perbellini di Isola Rizza (Vr), affiancato da una giuria di 23 colleghi, fra cui i fratelli Cerea del Da Vittorio.
L'iniziativa è stata presentata come una grande opportunità e una sfida per il rilancio dell'alta cucina italiana nel mondo dall'Associazione promozione del territorio (fondata da Camera di commercio Bergamo, Ascom Bergamo, Confindustria Bergamo, Ente fiera Promoberg e Bergamo fiera nuova), in collaborazione con Accademia del gusto di Ascom Bergamo e Fipe.
Da Bergamo si annuncia quindi una sfida: vincere il Bocuse d'or. Ma non è una sfida fine a se stessa, quanto il punto di partenza per impostare una riflessione seria sul tema della ristorazione di qualità, delle regole e della disciplina che devono caratterizzare questo importante settore. Obiettivi assolutamente condivisibili, ma che forse sarebbero meglio raggiungibili puntando a valorizzare iniziative italiane più che quelle transalpine e coinvolgendo tutte le organizzazione del settore.
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