Alla fine l’
accordo c’è. Non è certo la soluzione ideale, ma almeno è un piccolo passo avanti. TripAdvisor, dopo gli
impegni presi pubblicamente più di 8 mesi fa nel nostro evento a Firenze, ha finalmente siglato con Fipe-Confcommercio un patto d’azione (il primo al mondo) per monitorare (e controllare) le recensioni sul portale che, nel bene e nel male, è oggi uno strumento fra i più consultati.
Il via libera ad una fase test che coinvolgerà per un anno le strutture di Confcommercio di Firenze e Pistoia è venuto direttamente dalla casa madre americana, a conferma di come TripAdvisor si sia resa conto che la partita per la sua
credibilità in Italia è più che mai aperta. Tanto più che, fra cause legali e provvedimenti dell’
Authority, il rischio di sanzioni o oscuramenti è oggi un rischio tangibile vista la mole di
recensioni fasulle o tarocche che servono per screditare o fare salire in graduatoria un locale.
Da tempo sosteniamo che TripAdvisor, sfruttando la demagogia della libertà di pensiero garantita con l’anonimato, ha di fatto agevolato un
mercato delle false recensioni che generano business milionari a non si sa bene quali soggetti. E per alcuni osservatori non è escluso che la tolleranza di TripAdvisor verso le tante società che vendono pacchetti di commenti (pro o contro qualcuno) sia legata a qualche forma di accordo nascosto o addirittura azionario.
Questo tema in verità non ci appassiona e preferiamo dedicarci come sempre ai fatti. E ora, per la prima volta, registriamo una svolta: insieme a Fipe-Confcommercio il colosso americano vigilerà sulla veridicità delle recensioni e aiuterà gli operatori del settore a gestire al meglio uno strumento dove le critiche corrette e veritiere possono servire a migliorare il servizio.
Per quanto ci riguarda, manca sempre la certezza di avere visitato un ristorante o un hotel. Questo lo può dare solo una ricevuta o una fattura. Per ora da questo orecchio TripAdvisor non ci sente, ma senza pregiudizi (e senza abbassare la guardia) vigileremo ora sull’esperimento toscano, sperando che la montagna non partorisca un topolino.