La primavera ha ufficialmente preso il via, e presto l'atmosfera gioiosa ed il clima gradevole che caratterizza questa stagione, darà il via ad una serie di eventi all'aperto, le sagre, che proseguiranno lungo tutta l'estate. Nulla contro questi eventi, che dovrebbero essere promotori di prodotti, tradizioni e culture tipiche di una certa zona dell'Italia. Il problema però sorge dal fatto che, sempre più spesso, a queste manifestazioni popolari, di stampo tradizionale, se ne affiancano altri che di tipico hanno ben poco, le cosiddette sagre tarocche.
Ecco quindi che la giunta regionale dell'Umbria è intervenuta sulla questione, preadottando un disegno di legge, che risponde alle lamentele delle associazioni di ristoratori, i quali da troppi anni, denunciano questa concorrenza sleale. Il disegno di legge ha creato il marchio "Sagra tipica dell'Umbria", che sarà concesso esclusivamente alle sagre che valorizzeranno il territorio e i prodotti tipici locali.
Di conseguenza gli alimenti serviti durante gli eventi dovranno provenire, per almeno il 40%, da prodotti inseriti nell’elenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali o comunque classificati come Dop, Igp, Doc e Docg dalla Regione Umbria. La nuova regolamentazione stabilisce inoltre un limite, pari a 10 giorni, all'esercizio di somministrazione di bevande e alimenti durante le feste popolari.
La lotta alle sagre tarocche è un tema che sta molto a cuore a Italia a Tavola, impegnata da anni a contrastare questo fenomeno, ribadendo con forza il concetto che il termine "sagra” deve essere riservato a manifestazioni in cui si intenda promuovere un prodotto o piatto tipico del territorio.
La speranza è quella di riuscire finalmente a regolamentare a livello nazionale questo tipo di manifestazioni, anche se finora in Italia non sono stati presi provvedimenti, a livello nazionale, a tutela del Made in Italy e, non dimentichiamo, a tutela dei ristoratori, troppo danneggiati da questa concorrenza sleale.
Per ora ci rincuora sapere che alcune regioni si sono attivate, tramite disegni e proposte di legge, per attuare una normativa capace di dare indicazioni più serrate in merito a questo tipo di manifestazioni. L'ultimo caso è quello proprio quello umbro, ma non dimentichiamo l'impegno dei consiglieri lombardi, lo scorso anno, disposti ad appoggiare Confesercenti nell'istituzione di una decisa regolamentazione.
L'esigenza è quella di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri.