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Cilento, terra di sapori e cultura Le radici della dieta mediterranea

Una terra ricca di storia, anche e soprattutto gastronomica è il Cilento, in cui le culture mediterranee, come quelle greca ed egiziana, si sono combinate perfettamente e hanno creato le basi della dieta mediterranea moderna tra legumi, pomodori, pasta, ricotta e ovviamente olio d'oliva di qualità

di Emanuele Esposito
02 aprile 2012 | 11:27

Cilento, terra di sapori e cultura Le radici della dieta mediterranea

Una terra ricca di storia, anche e soprattutto gastronomica è il Cilento, in cui le culture mediterranee, come quelle greca ed egiziana, si sono combinate perfettamente e hanno creato le basi della dieta mediterranea moderna tra legumi, pomodori, pasta, ricotta e ovviamente olio d'oliva di qualità

di Emanuele Esposito
02 aprile 2012 | 11:27

Continuiamo il viaggio alla scoperta del Mediterraneo attraverso un pezzo storico, culturale e non solo: eh sì, perché quando si parla di Mediterraneo si parla soprattutto di sapori, e oggi viaggeremo fra quelli del Cilento, terra contadina che affonda le sue radici nel passato greco e conserva i tratti di questa cultura secolare.

La si scopre nei piatti e nelle moltissime manifestazioni che celebrano i prodotti del territorio: qui ad esempio è la patria dei cicci e di tante altre tipologie di legumi, alla base della dieta mediterranea e vanto del Cilento nel mondo.

E non sono gli unici. Nella gastronomia locale sono presenti anche l'olio d'oliva, la pasta, i cereali, l'ottima frutta e i molti ortaggi, tra i quali spicca il pomodoro, quest'ultimo giunto in Europa con la scoperta dell'America, ha conquistato un posto fondamentale nella cucina mediterranea, e in particolare in quella campana.

Tra i piatti locali spiccano: le urliate, pane condito con olive nere, cipolle, pomodori e peperoncino; le tagliatelle di Cicero e tria (con ceci) o le sagne 'ncannulate, condite con pomodoro, ricotta e basilico; le orecchiette e i maccheroncini, i cosiddetti minchiareddhi conditi con verdure o carne;le saporite pitte, focacce di patate e ricotta; i turcinieddhri, involtini di interiora di agnello ed erbe aromatiche; le file d'orzo, pane bagnato in acqua e condito con pomodoro, olio, rucola e origano; la taieddhra, caponata di zucchine, patate, carciofi, cipolle, pomodori e cozze; infine i purceddhruzzi e le 'ncarteddhrate, dolci tipici di Natale.

In una terra così intimamente legata al mare non potevano mancare i piatti a base di pesce e di frutti di mare. Il pescato è cucinato in modo semplice,sulla griglia o in padella, con pomodoro, olive, capperi e aromi vari, mentre i frutti di mare, in particolare vongole e cozze, abbondano nella preparazione di primi saporiti, come gli scialatelli alla pescatora.

La costa Cilentana come del resto quella Amalfitana è ricca di storia culturale, grazie al passaggio di popoli quali egiziani, greci, ma non solo. Sappiamo che questa zona era già abitata 500mila anni fa, come dimostrano i reperti rinvenuti nelle grotte costiere tra Palinuro e Scario.

Nel Cilento ha addirittura origine un mito: proprio qui sono state ambientate tre vicende della tradizione epica greca. La prima di queste è forse il più conosciuto è l'episodio dell'Odissea nel quale Ulisse e i suoi marinai vengono tentati dal canto delle sirene. L'isola abitata da queste creature mitologiche è stata identificata con lo scoglio situato allargo di Punta Licosa.

L'eroe omerico, non resistendo alla tentazione di ascoltare il loro soave canto, ordinò ai suoi uomini di tapparsi le orecchie, e di legare invece lui all'albero maestro della nave, vietando ai marinai di slegarlo anche se lo avesse implorato.

Questa terra appartiene alla nostra cultura alimentare, peccato che non tutti nell'ambiente conoscano la storia. è proprio da qui che nasce la vera gastronomia alimentare del bacino mediterraneo, un bacino che oltre a regalare dei luoghi fantastici, ci regala il segreto della longevità e della serenità fuori dal caos quotidiano. Pensate che ci sono ancora zone nel Cilento dove si vive come se il tempo si fosse fermato agli anni '50.

I cuochi e gli studenti della scuole alberghiere dovrebbero almeno una volta nelle loro vite andate a visitate questi luoghi, e come andare alle radici della gastronomia Italiana, non scherzo, ci vorrebbe un sezione scolastica solo per insegnare alle nuove leve negli istituti alberghieri.

Nel prossimo viaggio andremo in Grecia, un altra terra amica ricca di sapori. Ricordatevi amici di valorizzare sempre la nostra cultura, non solo ne piatto, ma anche cercare di spiegare ai vostri allievi, clienti, che la dieta mediterranea non è un fatto di grammature è cultura, ambiente e semplicemente un modo di vivere.


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