Ancora un duro colpo per il made in Italy, con una frode nel biologico, settore che, nonostante, la crisi, tiene bene. Oltre 200 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti, più di 2.500 tonnellate di merce (per lo più frumento, favino, soia, farine e frutta fresca) sequestrata in quanto falsamente biologica, oltre 700mila tonnellate di falsi prodotti alimentari bio commercializzate (il 10% dell'intero mercato nazionale).
è il volume, che gli stessi investigatori definiscono "impressionante", delle transazioni ricostruite dalla Guardia di finanza di Verona che - al termine di una complessa indagine, coordinata dalla locale procura della Repubblica - ha stroncato una gigantesca frode nel settore della commercializzazione di prodotti provenienti da agricoltura biologica.
Disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere a Verona, Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia, a carico di altrettante persone accusate di aver immesso sul mercato prodotti alimentari falsamente biologici «per un valore pari a oltre un decimo dell'intero mercato nazionale di settore».
Come dimostrano anche i dati della Coldiretti, in Italia da qualche hanno si sta registrando un vero e proprio boom per il biologico, dettato forse anche dalla paura per le frodi e le tossinfezioni che si sono verificate in tutta Europa (come ad esempio l'E.Coli). Oltre un consumatore su due, infatti, (52%) acquista prodotti biologici in Italia, dove sono quasi 50mila i produttori che coltivano il bio su oltre un milione di ettari di terreno.
Il fatturato dei prodotti biologici in Italia negli ultimi dieci anni è triplicato passando da meno di un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi attuali ed è quindi importante non abbassare la guardia sul fronte dei controlli anche alla luce di un aumento del 49% delle importazioni nel 2010. In controtendenza rispetto al calo dei consumi generale nel 2011 gli acquisti di prodotti alimentari biologici confezionati delle famiglie italiane sono cresciuti dell'11,5%, secondo una analisi Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo quadrimestre del 2011.
Aumenti record si registrano per alcuni prodotti come la pasta (+35%), il latte (+32) e le mozzarelle (+83) ma anche per i cracker (+54) e i formaggi freschi e spalmabili che addirittura raddoppiano (+101). Dal punto di vista produttivo l'Italia ha la leadership in Europa per numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell'agricoltura bio e resta leader europeo per ettari di superficie coltivati secondo il metodo biologico (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, in cui la Spagna primeggia), secondo i dati del Sinab (Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura Biologica). Al primo gennaio 2011 in Italia gli operatori del settore biologico sono 47.663, in calo dell'1,7%. La superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari a 111.3742 ettari, con un incremento rispetto all'anno precedente dello 0,6%.
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