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La Brambilla danneggia il turismo con il Codice e il sito Italia.it

Fipe, Agriturist e i ristoratori italiani si uniscono contro il Codice del turismo. Per lo stellato Antonio Santini del ristorante Il Pescatore di Mantova, il Codice disincentiverà chi sceglie l’Italia per la Cucina. Polemiche anche contro il sito ufficiale del Ministero, pieno di errori e lacune

10 maggio 2011 | 15:01
La Brambilla danneggia il turismo con il Codice e il sito Italia.it
La Brambilla danneggia il turismo con il Codice e il sito Italia.it

La Brambilla danneggia il turismo con il Codice e il sito Italia.it

Fipe, Agriturist e i ristoratori italiani si uniscono contro il Codice del turismo. Per lo stellato Antonio Santini del ristorante Il Pescatore di Mantova, il Codice disincentiverà chi sceglie l’Italia per la Cucina. Polemiche anche contro il sito ufficiale del Ministero, pieno di errori e lacune

10 maggio 2011 | 15:01
 

Michela Vittoria BrambillaNon si placa la polemica sul nuovo Codice del turismo del ministro Michela Vittoria Brambilla (nella foto), dopo la Fipe, federazione dei pubblici esercizi, che ha immediatamente urlato il suo "no", sottolineando come la parte del Codice relativa alla ristorazione sarà l'implosione del turismo, e Agriturist (Confcommercio) che lamenta la scarsa attenzione del sito ufficiale del ministero www.italia.it verso il settore (tra l'atro un sito pieno di errori e inesattezze). Ora a scagliarsi contro l'ultimo provvedimento della titolare del ministero del Turismo è addirittura Antonio Santini (nella foto con Nadia Santini), uno dei più importanti ristoratori italiani, titolare del ristorante in provincia di Mantova, Il Pescatore, tre stelle Michelin.

L'accusa è stata lanciata nel contesto del consiglio nazionale di Fipe, convocato per discutere proprio su questo tema d'urgenza in occasione di Tuttofood, la Fiera alimentare in corso a Milano fino a mercoledì prossimo. I ristoratori non hanno preso per niente bene la possibilità concessa dal Ministro di consentire alle strutture ricettive (quelle dove si può dormire) di somministrare pasti e bevande anche a clienti che non hanno effettuato il pernottamento. Il tutto in barba alla legge comunitaria che ha recepito la direttiva europea Bolkestein.

Nadia e Antonio Santini«Mentre in Francia il Governo ha lavorato per favorire la ristorazione, riducendo l'Iva - ha detto Santini - in Italia si assiste a procedure che vanno nella direzione opposta. Il codice del Turismo del ministro Brambilla non serve a incentivare i flussi di turisti e, in compenso, porterà ad abbassare lo standard qualitativo dell'offerta ristorativa con il risultato di disincentivare tutti coloro che invece scelgono l'Italia come meta di viaggio proprio per la buona tavola. In qualsiasi parte del mondo le regole di un mercato devono essere uguali per tutti gli imprenditori che vi operano».

«Tutti gli sforzi che sosteniamo noi imprenditori - fa eco Antonella Zambelli, presidente del settore femminile Fipe - sulla formazione del nostro personale saranno in questo modo resi vani. La ricerca ossessiva della qualità del servizio sarà annullata da chi adesso potrà operare nello stesso mercato senza necessariamente far seguire i corsi professionali ai loro dipendenti. Ci troveremo con alberghi, campeggi e pensioncine che vorranno offrire colazioni e cene a tutti i clienti e che per pur di offrire un pasto a prezzo ridotto impiegheranno una massa di camerieri e baristi improvvisati. Il prezzo troppo basso proposto al cliente diventerà un prezzo troppo alto da far pagare a tutto il turismo».

Posizione opposta quella di Federalberghi, che accoglie con favore l'apertura del servizio di ristorazione negli alberghi per i clienti non alloggiati. Anche se esprime preoccupazione per la possibilità di un uso strumentale della nuova normativa.

Elaborazione grafica a partire dall'immagine utilizzata per il calendario degli appuntamenti di Magic Italy in tour
Nella foto, elaborazione grafica a partire dall'immagine utilizzata per il calendario degli appuntamenti di Magic Italy in tour.

Un altro grave danno - come detto sopra - alla visibilità del turismo italiano, soprattutto all'estero, sono le lacune e gli errori del sito ufficiale del Ministero. «Testi banali, tanti errori, parti non tradotte o non aggiornate, interi settori di offerta turistica ignorati, nessuna indicizzazione sui motori di ricerca» queste le valutazioni a cui Agriturist (Confagricoltura), dopo aver più volte sollecitato, senza ottenere risposta, modifiche e integrazioni al sito ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, unisce una ferma protesta.
 
Vittoria Brancaccio«All'inizio del 2009 - dice il presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio (nella foto) - avevamo accolto con soddisfazione le assicurazioni del Ministro Brambilla di riaprire e valorizzare il sito www.italia.it, chiuso in precedenza dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il turismo, Francesco Rutelli. Il sito, nelle intenzioni del Ministro, avrebbe dovuto tornare online nel giro di sei mesi sotto il controllo di un apposito Comitato di monitoraggio, responsabile del rispetto dei tempi e della qualità dei contenuti».
 
«Fra aprile 2010 e marzo 2011 - prosegue il presidente di Agriturist - abbiamo sollecitato tre volte il Ministro del Turismo affinché ponesse rimedio alle vistose lacune e alle molte inesattezze di www.italia.it, senza ottenere risposte o soluzioni. In particolare, abbiamo denunciato la totale esclusione, dalla presentazione del settore extralberghiero, che pure rappresenta la quota maggioritaria della ricettività nazionale, e in particolare dell'agriturismo».
 
Inoltre è stato recentemente modificato il sito internet dell'Enit con una nuova esclusione dei comparti extralberghiero e agrituristico, che appena pochi mesi fa, dopo anni di oscuramento, erano stati finalmente presi in considerazione.
 
«è urgente - conclude Vittoria Brancaccio - lavorare efficacemente su www.italia.it per dare un contributo concreto al rilancio del turismo italiano che, nel 2010, ha registrato, secondo l'Osservatorio Nazionale del Turismo, una nuova pesantissima flessione del 14,5% sul 2009».
 
Al ministro del Turismo, Agriturist chiede una vigorosa iniziativa di coordinamento della promozione regionale per correggere immediatamente una situazione che vede le imprese del settore lasciate sole di fronte alla perdurante crisi, con il bilancio dell'Enit dimezzato (già chiuse le sedi di Monaco di Baviera, Berlino e Amsterdam) e la tassa di soggiorno che penalizza ulteriormente la competitività.


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