ROMA - La presentazione della Guida Agriturist 2011 a Palazzo della Valle, sede romana della Confagricoltura, è stata come sempre l'occasione di fare il punto sullo stato del turismo italiano che nonostante segnali intermittenti di cauto ottimismo continua a perdere colpi.
Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale del Turismo e della Banca d'Italia la flessione del 2010 rispetto al 2009, che era stato già un anno nero, è stata del 14,5% con gli alberghi a -9,6 e l'extra alberghiero a -19,9%. Un panorama sconfortante per un settore che contribuisce al 10% del Pil. Anche il settore agrituristico perde, nonostante sia la vera novità dell'offerta italiana, ma risulta uno dei meno colpiti dalla crisi con un calo di presenze del 6,5%. Considerando la crescita dell'offerta di settore (+2,8% nel 2010), i prezzi fermi e i costi crescenti e la diminuzione del periodo di permanenza media, il taglio dei redditi aziendali si attesterebbe al 12%.
Allarmanti, poi, i riflessi della crisi turistica sull'occupazione. Lo ha sottolineato alla presentazione di questa 37ma edizione della Guida il presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio (nella foto), smentendo per dovere di adesione alla realtà le cifre basate su dati analitici approssimativi che danno falsamente vincente la scelta verde di turisti italiani e di stranieri in occasione di ponti o festività, come è avvenuto nel recente periodo pasquale.
«Dobbiamo restare ottimisti - ha detto - ma basandoci su dati reali e non su ipotesi o sondaggi. Il nostro segmento ha saputo limitare i danni perchè è dinamico, può contare su una maggiore flessibilità legata all'impegno del lavoro familiare, è fatto di aziende non grandissime che si promuovono su Internet e che possono riallineare a seconda del momento i loro prezzi, rinunciando ad una parte del giusto reddito. L'agricoltura italiana ha sul territorio un'enorme potenzialità e le aziende agrituristiche rappresentano l'avanguardia di una multifunzionalità per l'integrazione del reddito in alcune aree difficili e svantaggiate del nostro Paese. Con loro e con le tante altre che, pur non disponendo di strutture alloggiative, aprono le le porte a manifestazioni come Cantine Aperte o ad attività didattiche, dobbiamo delineare una strategia per agganciare una ripresa che stenta ad arrivare. Dobbiamo però essere sostenuti da una vigorosa politica di immagine della destinazione Italia per una promozione rivolta all'estero e anche pretendere una maggiore attenzione al turismo domestico. Purtroppo la struttura del ministero del Turismo non è ancora ben articolata e non è stata finora in grado di prestare attenzione alle nostre proposte».
Senza risposta - ha detto - sono rimasti i ripetuti solleciti perché il portale ufficiale www.italia.it promuova anche l'offerta turistica extralberghiera e sia più visibile sui motori di ricerca del web. Soddisfazione invece è stata espressa per il progetto di un sistema unitario di classificazione nazionale, attuato in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, peraltro previsto dalla legge-quadro che disciplina l'agriturismo. Il logo che contrassegnerà le strutture non è stato ancora deciso: saranno spighe o fiori, anziché le classiche stelle, a indicare il livello del comfort di accoglienza delle strutture.Simbologie e numero delle categorie nonostante le difficoltà di un sistema tanto eterogeneo, dovrebbero essere definite già a fine anno.
Alla presentazione della Guida non ha voluto far mancare un messaggio di auguri il neo presidente di Confagricoltura, Mario Guidi (nella foto). «Gli agriturismi italiani - ha detto - debbono partecipare a pieno titolo ai temi del turismo in generale per il loro impegno e il grande livello di accoglienza raggiunto».
Sono passati 37 anni dalla prima edizione della Guida che nel 1975 si chiamava Guida dell'Ospitalità Rurale. Dal 1996 a quella cartacea si è affiancata quella online sul portale www.agriturist.it, consultata solo nel 2010 da un milione di persone.L'edizione appena presentata offre 1500 proposte di accoglienza in fattorie, in camere, appartamenti indipendenti e campeggi. Ben 786 propongono ristorazione, sempre con prodotti aziendali e del territorio. Ben precisati i vari servizi disponibili: equitazione, bici, trekking nuoto e sport vari. Gli agriturismi organizzati per l'assistenza ai disabili sono 796. La Guida contiene inoltre informazioni sui prodotti agroalimentari certificati, cartine geografiche per realizzare itinerari e note storiche sul territorio (460 pagine, 15 euro).
Ma cosa chiede il turista da una vacanza verde? Secondo un sondaggio dell'Osservatorio Nazionale del Turismo al primo posto c'è la cordialità di chi lo ospita. Seguono la qualità della ristorazione, le possibilità di intrattenimento, il comfort degli alloggi e il contesto ambientale (natura, paesaggio, assenza di fonti di inquinamento). L'offerta culturale è al settimo posto ma con significative differenze tra italiani (ottava posizione) e stranieri (quinta). Anche la convenienza del prezzo rappresenta un significativo fattore di scelta.
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