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La tutela del Made in Italy a tavola inizia dalla formazione professionale

La valorizzazione delle eccellenze italiane affonda le proprie radici nell'attività di formazione. Per questo il direttore generale dell'Ifse Raffaele Trovato, in occasione della consegna dei Premi Italia a Tavola, ha lanciato la proposta di un'azione comune dei più importanti istituti d'Italia

di Alberto Lupini
direttore
 
15 febbraio 2011 | 11:14

La tutela del Made in Italy a tavola inizia dalla formazione professionale

La valorizzazione delle eccellenze italiane affonda le proprie radici nell'attività di formazione. Per questo il direttore generale dell'Ifse Raffaele Trovato, in occasione della consegna dei Premi Italia a Tavola, ha lanciato la proposta di un'azione comune dei più importanti istituti d'Italia

di Alberto Lupini
direttore
15 febbraio 2011 | 11:14
 

Di fronte al silenzio dei politici insistere può sembrare inutile, o addirittura controproducente. Ma poiché crediamo che il buon senso prima o poi prevale, invece di lasciar perdere... raddoppiamo. E così, dopo avere lanciato la proposta di dare vita a un grande consorzio che aggreghi e rappresenti al meglio aziende, associazioni e istituzioni della filiera agroalimentare e della ristorazione per valorizzare la cultura e le produzioni dell'Italia a tavola, facciamo lo stesso per quanto riguarda il coordinamento delle più importanti scuole di alta Cucina italiana.

Se l'idea di dare vita a una Sopexa italiana è stata condivisa con il cuoco Emanuele Esposito, certamente il più attivo testimonial dell'italian style a tavola nel mondo arabo, quella di un'unica cabina di regia per l'aggiornamento e la formazione professionale dei cuochi - e non solo - di alto livello nasce invece dalle sollecitazioni di Raffaele Trovato, direttore generale della Ifse. Due grandi professionisti che in comune, oltre alla passione per il loro lavoro, hanno l'essersi confrontati con noi e l'aver formulato le loro proposte in occasione del 'Premio Italia a Tavola - Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e della ristorazione” che, come era nelle nostre aspettative, si è confermato un'occasione per ragionare sulle prospettive di questo importante settore e uscire dalla logica dei compartimenti stagni.

Proprio in occasione della serata fiorentina, in cui è avvenuta la consegna dei premi del nostro concorso, Trovato ha sollecitato un'azione comune fra la stessa Ifse di Torino, Alma di Colorno (Pr), Boscolo Etoile Academy di Tuscania (Vt), CastAlimenti di Brescia e l'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cn) - di fatto i più importanti centri culturali dopo gli istituti alberghieri, che vanno potenziati e riformati al più presto - perché sia possibile fare una formazione diretta ed efficace per valorizzare le Cucine italiane. E ciò per poterci presentare più forti e compatti nel confronto internazionale, dove la nostra ristorazione può vincere la sfida e diventare il più alto livello di promozione del nostro gusto a tavola e, di conseguenza, dei nostri prodotti alimentari. Un'idea che condividiamo in pieno e che per essere attuata richiederebbe un salto di qualità da parte degli organismi di gestione e una dimostrazione di interesse da parte delle istituzioni.

Come nel caso di una Sopexa italiana, l'idea è quella di fare squadra e rendere più efficienti le strutture esistenti e più produttive le poche risorse disponibili. La professionalità deve essere l'unico obiettivo da perseguire secondo una strategia di valorizzazione del settore dell'enogastronomia e della ristorazione per cui da sempre si batte con decisione Italia a Tavola. Le due proposte potrebbero costituire due momenti importanti per la tutela e la valorizzazione del Made in Italy a tavola e per questo ci impegneremo a sostenerlo anche attraverso strumenti come la nostra informazione quotidiana o il Premio Italia a Tavola, che possono contribuire a tenere accesi i riflettori sul settore e sulle sue problematiche.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net


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18/02/2011 09:44:00
2) Se il Ministero non ci ascolta, proviamo a scioperare!
Cari Amici, vogliamo fare veramente qualcosa di serio? Incominciamo a fare una lettera aperta la Ministero (tutte le sigle). Non ci risponde? Bene, visto che siamo in un Italia dove scioperano per tutto, scioperiamo anche noi, ristoratori, chef, camerieri, etc. Siamo capaci di farlo? Con le parole ormai non si ottiene più nulla. Vogliamo veramente cambiare pagina e dare la giusta dignità a tutte le categorie? Ci sono Albi per avvocati, girnalisti, perché non quello anche dei Cuochi, dei Camerieri? Cosa abbiamo noi meno degli altri? Io sinceramente sono stufo delle parole, credo che il frutto è abbastanza maturo per coglierlo.


17/02/2011 16:04:00
1) Perchè la Fipe non si muove ?
Caro Alberto, io sono da 9 anni vice presidente F.E.P.A.G ascom Genova e ti garantisco che non ho piu parole x esprimere il mio disacordo sulla situazione del settore, ma se non si muove qualcosa siamo veramente .....La Fipe .....dove è' ? a volte mi chiedo che cosa ci sto a fare nel direttivo?




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