Il tema dell'alcol legato agli incidenti stradali diventa argomento di polemica in periodo di campagna elettorale in vista delle Regionali del Veneto. «La Lega svende la sicurezza dei nostri giovani per un voto. Pur di fare campagna elettorale si arriva a dire che bere due bicchieri di vino fa bene. Basta aprire le pagine dei giornali per leggere quello che accade sulle nostre strade. Incidenti stradali causati dall'alcol, giovani che bevono e arrivano in ospedale ubriachi». Così l'on. Antonio De Poli (nella foto a destra), candidato Udc alle prossime elezioni regionali, commenta la dichiarazione del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia a favore dei due bicchieri di vino al giorno.
«Non voglio criminalizzare il vino, ma sono pienamente convinto che le campagna di sensibilizzazione dovrebbero essere rivolte a non fare bere i nostri giovani, dovrebbero essere pubblicizzate tutte quelle iniziative che invitano a non mettersi alla guida dopo aver bevuto. Uno o due bicchieri fa poca differenza, non si può fare un calcolo esatto. Ogni corpo reagisce in maniera diversa», conclude De Poli.
«A me sembra, piuttosto, che sia De Poli a svendere qualcosa - la verità - pur di fare campagna elettorale. Usare l'argomento della sicurezza stradale, criminalizzando il vino, per ergersi a unico depositario del bene comune, in particolare di quello delle giovani generazioni, non può che apparire come un modo, alquanto subdolo, per raccogliere qualche consenso in più». Così il ministro Luca Zaia (nella foto a sinistra) risponde a De Poli sul tema di alcol e guida. «Noi siamo, com'è ovvio, per il rispetto della vita, e ci siamo sempre pronunciati per l'assoluto rispetto delle leggi. E la legge, cioè il Codice della strada, prevede oggi che il tasso alcolemico consentito alla guida sia di 0,5 grammi per litro. Un limite che certo non si raggiunge bevendo uno o due bicchieri di vino a tavola, come hanno più volte detto gli esperti, che evidentemente De Poli ha deciso di ignorare. Le cause degli incidenti sono molteplici, come ho ripetuto più volte, e vale la pena indagarle nella loro complessità, invece di demonizzare il vino perché così fa comodo alla campagna del momento».
«Abbiamo anche detto con chiarezza - ha aggiunto il Ministro - che vanno intensificati i controlli e usata tolleranza zero contro chi mette a rischio la propria vita e quella degli altri perché si mette ubriaco alla guida. Crediamo che i giovani vadano innanzitutto educati alla cultura del buon cibo e del buon bere, insegnando loro ad assaporare un bicchiere di vino, per evitare che si sballino, spesso in discoteca, e poi si mettano alla guida. Evidentemente però, registro con rammarico, un discorso di puro buon senso è troppo complicato in un periodo di caccia ai voti».
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