Dopo tanti rinvii questa volta sarà quella buona e la "Pizza napoletana prodotta secondo la tradizione napoletana", potrà entrare nell'olimpo delle eccellenze alimentari europee. A darne l'annuncio è stato, onore al merito, il Tg1 delle ore 20.00 che ha collocato questa notizia nei titoli di testa. Forse il direttore Minzolini voleva cancellare la vergogna di quando (la stessa cronista...) sempre nel Tg1 delle 20.00 aveva fatto l'elogio di un prodotto fatto in 3 minuti (dalla farina alla cottura) in una macchina a gettoni...
E così, dopo le molte battaglie dei pizzaioli italiani (e di Italia a Tavola al loro fianco), dal 9 dicembe la "Pizza napoletana" ha da Bruxelles il riconoscimento di "Specialità tradizionale garantita" (Stg) e la sua ricetta - dagli ingredienti alla forma rotondeggiante fino alla cottura e conservazione - verrà protetta dall'Ue contro imitazioni e falsi. Alla faccia di chi la vorrebbe proporre come una bibita nel distributore...
Insomma, un riconoscimento che rappresenta anche un passo avanti importante nella protezione del Made in Italy, in particolare nella lotta alla pirateria alimentare a livello internazionale. Infatti - come scrive Rai24news - se la pizza è sinonimo di italianità, la "Pizza napoletana" meglio di ogni altro prodotto esprime il valore, la tipicità e la tradizione dell'agricoltura italiana. Tanto che non casualmente il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia ha espresso la soddisfazione per questo risultato. Per fregiarsi del titolo di "Pizza napoletana Stg", secondo quanto prevede il disciplinare di produzione certificato da Bruxelles, la pizza deve avere un diametro non superiore ai 35 cm, il bordo rialzato fra 1 e 2 cm e nel condimento solo pomodori pelati, mozzarella di bufala campana Doc o la mozzarella Stg, aglio, un filo d'olio, sale e foglie fresche di basilico.
La cottura dovrà avvenire esclusivamente in forni a legna e appena uscita dal forno la pizza dovrà avere una consistenza insieme morbida ed elastica, facilmente piegabile a libretto. Ma soprattutto la si potrà riconoscere dal suo odore caratteristico, profumato e fragrante. Senza dimenticare che non potrà essere congelata o surgelata o posta sottovuoto per una successiva vendita, e non dovranno mancare i controlli lungo tutta la catena di produzione.
Su questa eccellenza alimentare potranno contare i buongustai dopo il via libera di Bruxelles, ma ad una condizione: occhio al logo "Pizza napoletana Stg prodotta seconda al tradizione napoletana", altrimenti non è quella verace. Alla Commissione europea confermano: «Il logo europeo potrà essere utilizzato solo se il prodotto è in stretta conformità con il suo disciplinare di produzione una volta approvato dall'Ue».
Napoli intanto si prepara a festeggiare, facendo i dovuti scongiuri, dopo le delusioni per gli ostacoli - che dal febbraio 2008 - si sono sovrapposti nell'iter decisionale europeo quando la richiesta di Stg è stata ufficializzata sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue.
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