Il ministero della Salute ha sospeso in parte il via libera Ue sui nuovi alimenti. Per l’Italia non sarà un grosso problema, visto che per abitudine o per tradizione non consumiamo insetti.
Chi temeva di trovarsi a breve seduto in qualche ristorante col vicino che si mangia una frittura di grilli può stare tranquillo. Almeno per un po’ nel menu non si potrà scegliere fra quelli che per alcuni sono i più fastidiosi esseri viventi. Sempre che stia in Italia, perché se dovesse andare in Svizzera, o in altri Stati dell’Unione europea, da un paio di settimane c’è invece la
libertà di consumare alcune specie di insetti. Quel che rientra nella dieta alimentare di milioni di persone, anzi miliardi visto quanto è popolato il pianeta, è al momento ancora vietato da noi per una decisione del ministero della Salute che ha
sospeso in parte il via libera della Ue sui nuovi alimenti perché non sarebbe stato attuato un regolamento sul controllo della sicurezza per la circolazione di questi prodotti.
Sarà contento chi era pronto a stracciarsi le vesti quando sosteneva che l’Europa ci imponeva di mangiare insetti. Ma se si vuole guardare la vicenda con occhi un po’ più distaccati ci sarebbe da chiedersi come sia possibile che fra Bruxelles e Roma, su tematiche che riguardano l’alimentazione, e quindi direttamente la nostra salute, ci possano essere valutazioni diverse. Il dubbio è che col pretesto della “circolazione delle merci” si cerchi di posticipare abitudini alimentari che prima o poi riguarderanno inevitabilmente anche gli italiani. Per fortuna, a differenza di molte popolazioni nel mondo, non abbiamo bisogno di mangiare insetti per avere
proteine a basso prezzo. Né abbiamo abitudini o tradizioni (salvo un po’ di larve nei formaggi che... camminano) per cui non mangiare insetti potrebbe suonare come una privazione. Anzi.
Sorprende però che in un Paese dove il cibo è diventato quasi un mito, dove si importano prodotti e menu di ogni tipo, dove i ristoranti etnici hanno sostituito le trattorie, ci possa essere qualcuno che si preoccupa se invece di mangiare due gamberetti (che sono poi parenti stretti degli insetti) allevati in India a prezzo di inquinamenti spaventosi dell’ambiente, qualcuno potrebbe farsi due spiedini di locuste.
Abbiamo sempre più italiani vegetariani, vegani, e ce ne sono persino di fruttariani o addirittura melariani. Senza pensare alle varanti come i crudisti. Che ci possa essere qualche onnivoro che si mangia anche gli insetti non ci sembra francamente un problema. Come dire, ognuno deve essere libero di mangiare quello che vuole. Sempre che le sue scelte non mettano a repentaglio la salute di altri o siano imposte. C’è spazio anche per qualche larva al miele o in pastella. Sempre che il vicino di casa, invece che coltivare nell’orto insalata e pomodori, o tenere polli e conigli, non decida di dedicarsi all’allevamento di blatte e simili. In quel caso, più che problemi alimentari potremmo avere reazioni dovute al generale fastidio, o alla vera e propria repulsione, che in tanti abbiamo verso gli insetti. Ma questa è un’altra questione...