Sostanze tossiche nell'olio di palma E in Italia... consumi record!
04 maggio 2016 | 16:44
L'olio di palma continua a far discutere, e se da una parte i medici lo condannano come dannoso per la salute, dall'altra i media e alcune aziende aderenti ad Aidepi lo "assolvono", attraverso una pubblicità che lo spaccia per ingrediente sano. Ad oggi non ci sono novità sconvolgenti, ma solo qualche dato in più, e vista l'attenzione che suscita il caso e l'informazione dovuta ai consumatori, ne riportiamo gli sviluppi.
Il Fatto Alimentare, promotore della petizione contro l'olio di palma a cui ha aderito anche Italia a Tavola e che ad oggi conta oltre 175mila firme, ha riportato i risultati del dossier dell'Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare europea, secondo il quale il grasso vegetale contiene tre sostanze tossiche, una delle quali classificata come genotossica e cancerogena.
Queste sostanze si formano durante il processo di raffinazione ad alte temperature (200°C) degli oli vegetali; si tratta dell’estero glicidico degli acidi grassi (GE), del 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e del 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Un problema che non riguarda solo l'olio di palma, ma anche altri oli vegetali e anche margarine. Allarma però il fatto che l'olio di palma ne contenga da 6 a 10 volte di più. Per questi motivi il consumo di prodotti alimentari con una certa quantità di grasso tropicale viene sconsigliato soprattutto a bambini e adolescenti.
Per chiarire il peso dell'estero glicidico degli acidi grassi (GE) sugli alimenti, Il Fatto Alimentare precisa che la presenza di questa sostanza negli alimenti non è stata limitata da una soglia; lo si deve al fatto che trattandosi di una sostanza cancerogena, non dovrebbe essere affato presente nel cibo.
Stando al dossier dell'Efsa, grazie a delle nuove misure adottate durante il processo di produzione, la quantità di estere glicidico degli acidi grassi (GE) nell'olio di palma è stata dimezzata negli ultimi 5 anni; peccato che proprio in questo lasso di tempo, in Italia, i consumi di olio di palma siano quadruplicati, vanificando ogni potenziale miglioramento.
Il consumo di olio di palma solo in Italia ha infatti raggiunto livelli record, pari a 12 grammi al giorno pro capite, e non è difficile credere a queste cifre considerando che i consumatori acquistano sempre più prodotti confezionati, dai biscotti alle torte, dalle merendine ai prodotti da forno. A suo tempo è stato l'Istituto Superiore di Sanità a sostenere che i bambini italiani assumono il 49% in più di grassi saturi rispetto a quanto consigliato dall’Efsa.
Il Fatto Alimentare, promotore della petizione contro l'olio di palma a cui ha aderito anche Italia a Tavola e che ad oggi conta oltre 175mila firme, ha riportato i risultati del dossier dell'Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare europea, secondo il quale il grasso vegetale contiene tre sostanze tossiche, una delle quali classificata come genotossica e cancerogena.
Queste sostanze si formano durante il processo di raffinazione ad alte temperature (200°C) degli oli vegetali; si tratta dell’estero glicidico degli acidi grassi (GE), del 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e del 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Un problema che non riguarda solo l'olio di palma, ma anche altri oli vegetali e anche margarine. Allarma però il fatto che l'olio di palma ne contenga da 6 a 10 volte di più. Per questi motivi il consumo di prodotti alimentari con una certa quantità di grasso tropicale viene sconsigliato soprattutto a bambini e adolescenti.
Per chiarire il peso dell'estero glicidico degli acidi grassi (GE) sugli alimenti, Il Fatto Alimentare precisa che la presenza di questa sostanza negli alimenti non è stata limitata da una soglia; lo si deve al fatto che trattandosi di una sostanza cancerogena, non dovrebbe essere affato presente nel cibo.
Stando al dossier dell'Efsa, grazie a delle nuove misure adottate durante il processo di produzione, la quantità di estere glicidico degli acidi grassi (GE) nell'olio di palma è stata dimezzata negli ultimi 5 anni; peccato che proprio in questo lasso di tempo, in Italia, i consumi di olio di palma siano quadruplicati, vanificando ogni potenziale miglioramento.
Il consumo di olio di palma solo in Italia ha infatti raggiunto livelli record, pari a 12 grammi al giorno pro capite, e non è difficile credere a queste cifre considerando che i consumatori acquistano sempre più prodotti confezionati, dai biscotti alle torte, dalle merendine ai prodotti da forno. A suo tempo è stato l'Istituto Superiore di Sanità a sostenere che i bambini italiani assumono il 49% in più di grassi saturi rispetto a quanto consigliato dall’Efsa.
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