L’Italia quest’anno punta a superare il record, nel settore del turismo, registrato nel 2019, l’ultimo anno prima dell’avvento della pandemia. E per farlo il Ministero è al lavoro per la creazione di alcune campagne di comunicazione, come quella lanciata oggi con Enit, “Open to Meraviglia”, con la Venere di Sandro Botticelli a fare da testimonial: «Vogliamo promuovere la nostra nazione e le nostre eccellenze, con un messaggio semplice ma altrettanto potente: l’Italia è una porta aperta sulla meraviglia. La Venere è il simbolo di questa rinascita del turismo dopo i difficili anni della pandemia» ha raccontato il ministro Daniela Santanchè, anche se non sono mancate le polemiche.
I punti chiave:
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè
Turismo in estate, Santanchè: «Puntiamo al 1º posto»
Per la prossima estate, dunque, il Bel Paese si prepara ad un boom di visite mai registrato. Ed un assaggio è arrivato durante le festività di Pasqua: «Ci siamo piazzati al secondo posto tra le mete europee più visitate, dietro solo alla Spagna - ha svelato la Santanchè al Corriere della Sera. Abbiamo registrato il ritorno record dei turisti statunitensi e questo ci fa pensare che il 2023 ci darà grandi soddisfazioni. Puntiamo al primo posto, e questo si può fare se si migliorano i servizi e si punta ad alzare sempre di più lo standard delle nostre strutture».
Concessioni balneari, Santanchè: «Garanzie chiare alle imprese»
Centrale, sempre in vista dell’alta stagione, anche il tema relativo alle concessioni balneari e al futuro delle spiagge italiane: «La sentenza della Corte di Giustizia Ue ribadisce alcuni principi che già conoscevamo e questo permette al governo di continuare il suo dialogo con la Commissione Europea». È l’obiettivo del governo è quello di «garantire alle imprese balneari un quadro certo e garanzie chiare, anche a salvaguardia degli investimenti fatti nel tempo. Siamo molto ottimisti e stiamo lavorando in questa direzione ed io sono anche favorevole per un aumento dei canoni».
Per la Santanchè bisogna garantire un quadro certo alle imprese balneari
Numero chiuso nelle città? Per la Santanchè è «No»
Nell’ultimo periodo, poi, nonostante i grandissimi risultati, l’Italia ha dovuto fare i conti con località turistiche (come il Lago di Garda, le Cinque Terre e le principali città d’arte) che hanno rischiato il collasso a causa di una folta presenza di turisti stranieri. E il ministro Daniela Santanchè è favorevole al numero chiuso, come nel programma dell’Alto Adige? «No, non risolve la situazione - ha sentenziato. Meglio lavorare sull’offerta turistica, ampliandola e diversificandola, facendo conoscere ciò che è meno conosciuto e meno visitato: in Veneto non c’è solo Piazza San Marco a Venezia, cosi come nel Lazio non ci sono solo Roma, il Colosseo e San Pietro».