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Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Tra piatti d'autore, vini siciliani e performance artistiche, la kermesse “Sapori di Agrigento” ha trasformato la Valle dei Templi in un racconto vivo di gusto, cultura e territorio

 
21 aprile 2025 | 13:30

Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Tra piatti d'autore, vini siciliani e performance artistiche, la kermesse “Sapori di Agrigento” ha trasformato la Valle dei Templi in un racconto vivo di gusto, cultura e territorio

21 aprile 2025 | 13:30
 

Celebrare la cultura siciliana e, in particolare, quella di un territorio meraviglioso, antico e nobile come Agrigento, attraverso un gustoso quanto affascinante racconto enogastronomico, dove la tavola rappresenta il teatro e il palcoscenico pronti ad accogliere le note di antiche tradizioni, reinterpretate in chiave moderna. Un intento riuscito molto bene agli organizzatori della cena evento “Sapori di Agrigento”, andata in scena qualche sera fa in un contesto unico al mondo. Teatro dell'appuntamento, infatti, è stato “Stelai”: no, non un ristorante, o meglio… non solo! Si tratta, infatti, di un luogo di cultura, un crocevia di emozioni e di narrazioni, al cospetto di un paesaggio leggendario, come la Valle dei Templi.

Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Sapori di Agrigento: i protagonisti della serata

Sotto il mito della Valle dei Templi con “Sapori di Agrigento”

È qui che i “Racconti di cultura, cucina e vino” sono stati narrati da protagonisti d'eccezione, ricordando anche quanto sia straordinario questo anno 2025 per “Agrigento Capitale italiana della cultura”. Assieme a “Stelai”, ad allestire tutto sono stati gli chef dell'Associazione provinciale cuochi e pasticceri di Agrigento “Salvatore Schifano”, con in testa il presidente Giovanni Chianetta, l'Associazione italiana sommelier Agrigento e Caltanissetta, con il presidente regionale di Ais Sicilia, Francesco Baldacchino, ed Alba Palace Hotel 4 stelle di Favara (Ag), con il patron del resort e dello stesso “Stelai”, Antonio Alba.

Sapori di Agrigento, il racconto della cena sotto la Valle dei Templi

Si è trattato di un incontro squisito che, in una piacevole danza sospesa tra l'enogastronomia e la cultura, la musica e l'arte, ha visto alternarsi alcune prestigiose firme della ristorazione siciliana, chiamate a interpretare antichi e nuovi sapori, con i sommelier Ais, che hanno curato la presentazione dei vini e gli abbinamenti ai piatti. E infine, con un intrattenimento artistico di prestigio, con la narrazione della serata affidata a Simona Frenna (attrice), Valeria Micciché (voce), Mimmo Pontillo (mandolino) e Angelo Sanfilippo (fisarmonica). Versi, spunti, capitoli, ricordi di passi celebri e meno noti, da Andrea Camilleri a Simonetta Agnello, passando per grandi classici e firme pop. Tutto cucito e raccontato dall'elegante gruppo, sempre gradevole da ascoltare e da apprezzare in tutti i suoi intermezzi. Brani musicali, passi di letteratura, versi di poesia che hanno fatto da sfondo e da sottofondo a portate culinarie magistrali.

Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Sapori di Agrigento è stata una piacevole danza sospesa tra enogastronomia e cultura

Ad aprire le degustazioni è stato lo chef Antonio Segreto, con la sua entrée Cannolo di legumi con morbido di pesce azzurro, buccia di arancia di Ribera candita e pistacchio di Raffadali. Il territorio agrigentino, così, si è subito presentato nel piatto, in una elegante introduzione di alcuni sapori autentici e intensi, mai invasivi però. Ha stimolato i palati e invitato i commensali a prendere il proprio posto. Anche l'antipasto, giunto subito dopo, ha contribuito a rafforzare le aspettative della cena culturale, con la Seppia “mascariata” dello chef Alen Mangione: Seppiolina alla brace con bieta, crumble di cipolla paglina di Castrofilippo e il suo nero, peperoncino e salsa al vino Grillo. Uno sposalizio molto elegante di sapori, un piatto che anche singolarmente è stato in grado di esprimere carattere ed è stato un “a solo” perfettamente eseguito e abbinato all'intera orchestra.

Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Sapori di Agrigento: i cuochi della Fic

Alcuni greggi di capre girgentane, razza antica e tipica della zona, che richiamano gli storici allevamenti della Grecia classica in Sicilia, sono presenti nella Valle dei Templi. Le loro produzioni sono sempre più eccellenti e, speriamo, sempre meno rare. Una di queste l'abbiamo ritrovata protagonista del primo piatto, firmato dallo chef Salvatore Gambuzza: uno squisito Risotto con burro di capra girgentana, favette fresche e sentore di vaniglia. Un omaggio alla natura circostante ed alla stagione ancora tentennante tra il freddo inverno e i primi bagliori della primavera siciliana.

Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Sapori di Agrigento: i sommelier Ais

Ancora un primo piatto, poi, con l'entrata in scena direttamente del presidente dei Cuochi agrigentini, lo chef Giovanni Chianetta, che ha preparato magistralmente un Cappello del prete ai grani antichi, ripieno di gambero bianco di Sciacca, carciofo di Menfi, zest di limone verdello su bisque e sfere di crostacei. La valorizzazione dei grani antichi ha trovato in questa preparazione una elevata valorizzazione, così come la riscoperta del sempre più raro e prelibato gambero bianco di Sciacca. Sapori spontanei, che hanno poi trovato il giusto coronamento nella lavorazione dello chef.

Sapori di Agrigento: la cena che ha raccontato la Sicilia tra cucina, vino e arte

Sapori di Agrigento: la brigata di sala

La preparazione del secondo piatto è stata affidata allo chef Giuseppe Gaglio, executive di Alba Palace Hotel. Molto apprezzato è stato anche il suo Sgombro al cartoccio, con lattuga nostrana, mandorla tuono e fonduta di formaggio “ficu”. Sapori ancora più intensi, che hanno elevato gli acuti dell'orchestra gastronomica. A chiudere le danze a tavola è stato, infine, un sublime dessert, affidato alle mani e alle menti esperte dei pastry chef Massimo e Gianpiero Ingrao. Perfettamente orchestrata, infatti, è stata la Mousse di ricotta, gelée di arancia e croccante alle mandorle; Gelato all'olio di oliva su sesamo tostato; Tocchetto di Ova Murina delle suore della “Badia Grande” e fragolone frizzante. Una celebrazione autentica della dolcezza tutta siciliana, con i richiami dell'antica e nobile pasticceria, che affonda le sue radici nei conventi e nei castelli dell'Isola.

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Sapori di Agrigento: gli artisti della serata

Importante e prezioso, durante la preparazione della serata, l'intervento, accanto ai colleghi, dello chef Alfonso Pollari, coach del Culinary Team Sicilia, medaglia d'oro ai Campionati della Cucina Italiana andati in scena a Rimini. Pollari è intervenuto sia in cucina che durante i saluti, ricordando le emozioni vissute sul palco dei Campionati, valorizzando ancora di più le tradizioni siciliane con questi prestigiosi successi. Con lui, lo chef Bernardo Pupello, anch'egli reduce da brillanti prestazioni nel contesto delle competizioni nazionali. A presentare egregiamente i vini della serata, come già sottolineato, sono stati i sommelier professionisti Ais, coordinati dal presidente regionale Francesco Baldacchino, con Giusy Mauro, Lillo Trupia e Michele Fanara e gli altri associati di Agrigento e Caltanissetta. Ciascuno di loro ha voluto ricordare non solo le eccellenti produzioni siciliane a corredo dei piatti, ma anche alcuni brani e citazioni di personaggi illustri che hanno sempre esaltato nelle loro vite la presenza del vino come fattore culturale: da Mario Soldati a Francesco Colonna, da Salvador Dalì ad Anthelme Brillant Savarin.

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Sapori di Agrigento, i vini in degustazione

Molto interessanti, dunque, le produzioni enoiche dell'Isola proposte, dal Metodo Classico Extra Brut Doc Sicilia Cristo di Campobello, che ha aperto le danze dell'aperitivo, al Grillo Terre di Totò - Bagliesi Doc Sicilia, prima etichetta giunta a tavola; dal gradevole e originale Bianco di Calogero Caruana, al Nero d'Avola Rosé Doc Sicilia di Morgante, che ha offerto una visione diversa del classico vitigno principe della Sicilia; dall'egregio Filippo II Inzolia Doc Sicilia di Tenute Cuffaro, che ha scaldato ancora di più i cuori della serata, al Frappato Doc Sicilia di Casa Grazia, con le sue note eleganti e i suoi bouquet raffinati; per chiudere in bellezza con il Passito Bianco di Feudo Montoni, Igt Terre Siciliane, che è valso come brindisi conclusivo di una serata magica, che difficilmente sarà dimenticata.  

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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