False recensioni e anonimato non sono gli unici problemi che molti ristoratori onesti si trovano ad affrontare a causa di TripAdvisor; l’ultima (assurda) novità consiste nel promuovere il portale americano a garante della qualità dei prodotti portati in tavola. L’idea è partita dalla Puglia, dove il cliente di un ristorante si è visto servire dell’olio in bustine di origine lombarda e ha quindi pensato di dare inizio a una campagna su Facebook per difendere l’olio pugliese dalle possibili truffe nei ristoranti. Fin qui non ci sarebbe nulla da contestare, se non fosse che il cliente in questione, Ivano Gioffreda, ha invitato ad utilizzare nientemeno che lo stesso TripAdvisor come mezzo per boicottare le presunte truffe, attraverso le recensioni online e i giudizi negativi.

Per dovere di cronaca riportiamo integralmente l’appello di Gioffreda:
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Spesso è indispensabile difendere il Salento da sé stesso, difenderlo da coloro i quali scelgono la strada più semplice e più economica per produrre reddito, a discapito dell’immagine genuina ed autentica che da sempre contraddistingue questa terra. È quello che succede, sempre più spesso, nei ristoranti e per giunta in trattorie e osterie disseminate in tutto il territorio e, a pagarne le spese è ancora una volta l’olio salentino. Emblema della cultura salentina, l’olio del Salento, apprezzato in tutto il mondo, è spesso bistrattato dai ristoratori locali, che preferiscono servire a tavola olio di altre regioni, addirittura lombardo, pur di risparmiare. Il Salento non si apprezza solo con gli occhi, ma anche e soprattutto con il palato: i ristoratori che non servono a tavola olio del territorio devono essere osteggiati, in ogni modo. Il migliore è quello di lasciare commenti negativi sui portali che raccolgono recensioni, primo fra tutti TripAdvisor, sottolineando la ragione della valutazione negativa. Chi non serve Olio del Salento in Salento, danneggiando i prodotti tipici, l’economia, l’immagine stessa di questa terra non merita di avere nemmeno un commensale pagante a tavola. Lasciamoli soli!
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Il fondamento dell’iniziativa di Ivano Gioffreda è senza dubbio condivisibile; Italia a Tavola è da sempre tra i più strenui sostenitori della lotta alla contraffazione alimentare, all’italian sounding e ai ristoratori disonesti, ed ha sempre cercato di promuovere il Made in Italy di qualità e i prodotti del territorio, ma è davvero inconcepibile che si possa scegliere proprio TripAdvisor come strumento per diffondere questi principi, considerando che il funzionamento e la gestione del portale di recensioni online sono stati messi in discussione in più occasioni, fino a sfociare in una maxi-multa emessa dall'Antitrust. Per non parlare del fatto che se è giusto promuovere i prodotti del territorio, a partire dall'olio pugliese, non si può farne una battaglia per escludere prodotti di altri territori. Se così fosse l'olio pugliese finirebbe per essere consumato solo in Puglia. E di tutta la produzione cosa ne facciamo? La usiamo come combustibile?
Pensare che ora si debba fare la caccia agli untori di chi non usa gli oli pugliesi è un po' pericolosa. E lo è se si pensa di usare uno strumento come TripAdvisor. Negli anni l’assenza di controlli su TripAdvisor ha causato gravi danni a molti ristoratori che lavorano onestamente. E che magari per scelte loro in Lombardia propongono oli pugliesi, toscani e siciliani, e a Roma oli lombardi. L'importante è che se siano oli giusti, corretti e non contraffazioni.
La pubblicazione di false recensioni sul portale americano è all’ordine del giorno e lo dimostrano le continue denunce che anche Italia a Tavola attraverso la campagna #NoTripAdvisor si impegna a diffondere. La qualità del Made in Italy e dei prodotti tipici va difesa, ma servendosi dei giusti mezzi. Con sistemi come questi qualche cooncorrente potrebbe avere il pretesto per oganizzare campagne denigratorie solo perchè uno propone pane pugliese a Torino o i grissini a Lecce.
L’iniziativa del signor Gioffreda è già stata condivisa da privati, associazioni e mezzi di informazione. Peccato che il risultato sia solo una cieca celebrazione del portale responsabile della pubblicazione di false recensioni. Assurdo, ad esempio, è il messaggio che emerge da uno degli articoli pubblicati in merito all’iniziativa di Giuffreda: «Utilizziamo TripAdvisor - si legge su LecceCronaca.it - ogni volta che andiamo a mangiare fuori, per premiare chi valorizza il territorio, e punire chi non lo fa: probabilmente riusciremo in questo modo a cambiare le abitudini di qualche ristoratore, che comincerà a guardare ai prodotti della sua terra, prima di cercare altrove».
La qualità dei prodotti italiani va difesa e imbattersi in ristoratori o in aziende che la mettono a rischio deve, come è ovvio, generare una reazione e una forte denuncia. Ma non è scritto danessuna parte che la regola sia di avere prodotti del territorio per forza. L'importante è l'onestà di dichiarare da dove vengono e che siano scelti per criteri di qualità. È bene servirsi dei giusti mezzi di informazione o fare riferimento alle autorità giudiziare di competenza, se necessario (se cioè siamo in presenza di truffe, non già di una libera scelta del ristoratore di proporre ciò che ritiene valido), non certo servirsi di un portale diventato ormai simbolo di falsità e ricatto. E comunque vale la regola della reciprocità. A LecceCronaca.it andrebbe ricordato che ciò che conta è promuovere un prodotto di sicura qualità come l'olio pugliese in tutta Italia e nel mondo. Non mettere alla berlina i ristoranti che per ragioni loro potrebbero decidere, anche in salento, di non utilizzarlo. Se dovesse diventare un obbligo, quasi un precetto religioso, ci potrebbe essere il rischio che, per reazione e per tutelarsi contro gli ultrà di TripAdvisor, i ristoranti di altre regioni d'Italia potrebbero essere indotti a portare in tavola solo olii del loro territorio... Con il che per l'olio pugliese si presenterebbe un problema di non poco conto.
Ricordiamo che per combattere i falsi commenti e l'anonimato sul web Italia a Tavola continua con la sua campagna #NoTripAdvisor, rivolta a tutti i gestori di esercizi pubblici e strutture ricettive. Per ricevere gratuitamente la vetrofania CLICCA QUI e compila il form; invia poi foto e/o video all’indirizzo notripadvisor@italiaatavola.net per testimoniare la tua presa di posizione.