Alle numerose polemiche che negli anni hanno messo in discussione la credibilità di TripAdvisor se ne aggiunge un’altra, e questa volta a denunciare il meccanismo di false recensioni online è una tra le più note e longeve trasmissioni televisive italiane, “Striscia la notizia”. Il servizio tv ha svelato le trattative illecite che generano il circuito di commenti fasulli, senza lasciare dubbi sul fatto che acquistare dei pacchetti di recensioni non solo è possibile, ma anche molto semplice.
Nella puntata di “Striscia la notizia” del 19 maggio scorso è andato in onda un servizio dell’inviato Moreno Morello sui cosiddetti servizi di “reputation”: si tratta di società - più volte segnalate anche da Italia a Tavola - che in cambio di denaro garantiscono ai ristoranti la pubblicazione di (false) recensioni positive su TripAdvisor.
La redazione di Antonio Ricci ha creato ad hoc un sito di un ristorante completamente inventato, “L’Abbocco”, con tanto di menu dettagliato. Il fantomatico chef di questo ristorante si è poi messo in contatto con una società milanese che fornisce il servizio di recensioni a pagamento su TripAdvisor, e per la modica cifra di 122,40 euro ha richiesto 4 recensioni positive. Recensioni che sono state prontamente pubblicate. Pur trattandosi di un locale completamente inesistente, i recensori prezzolati hanno esaltato le caratteristiche del pesce, la sua freschezza, l’ottima cottura e il prezzo onesto, elogiando persino l’“autentico” cannolo siciliano.
L’inviato di Striscia si è quindi recato all’indirizzo della società che ha fornito questo servizio, ed ha scoperto trattarsi di un call center collocato in un seminterrato della periferia di Milano. Parlando con l’operatrice che ha venduto le 4 recensioni, Morello le ha fatto notare che non si possono vendere recensioni fasulle, tanto più se il ristorante nemmeno esiste... L’inviato, in chiusura del servizio, è anche riuscito a parlare al telefono con uno dei recensori, strappandogli la promessa di non fare più recensioni fasulle a pagamento.
Abbiamo inutilmente atteso un commento in merito da parte di TripAdvisor, ma sembra che questa volta il portale di recensioni online abbia scelto la strada del silenzio. Evidentemente è servita a ben poco la multa emanata nei suoi confronti lo scorso dicembre dall’Antitrust, e nulla è stato fatto né per impedire a certe società di continuare a vendere dei pacchetti di recensioni positive, né per bloccare le false recensioni negative. In ogni caso Italia a Tavola continua a ribadire la necessità di maggiori controlli, invitando allo stesso tempo il consumatore a valutare con maggior attenzione i commenti sui ristoranti che si trovano su TripAdvisor.
I commenti su Facebook
Tanti i commenti su Facebook al servizio di “Striscia la notizia”, soprattutto da parte di diretti interessati come i cuochi. Tra questi, Tano Simonato del ristorante milanese “Tano passami l’olio” ha annunciato che toglierà la targa con i 4 pallini e mezzo. «Mi fanno schifo», ha scritto.
«Quando è venuto l’incaricato lo abbiamo spedito fuori con il suo distintivo... ci manca mettere quella lordura sulla nostra porta», ha raccontato Luisa Giambartolomei de L’Angolo di Parin di Torino.
«Ormai non c’è più da meravigliarsi, hanno trovato anche il modo di lucrare sulle recensioni... Io non dico di non dare peso a TripAdvisor, però va preso in considerazione il criterio... Vale sempre la regola del passaparola», queste le parole di Filippo Sannelli del Biancolatte di Milano.
«Non serve a nulla stare in un sistema A CLASSIFICA dove sono consentite cose del genere!!! Ribellatevi di essere stati inseriti senza autorizzazione in siti come questi! Certificato di eccellenza a 4,5 palle... carta sprecata!», afferma Franco Giordano.
«Ormai non ho più parole, è solo uno schifo e basta... pagare per cosa? Meglio che ognuno faccia il suo mestiere», suggerisce Giampiero Vento dell’Hotel Castello Lounge & Restaurant di Asti.