Ripreso il viaggio di corsa, da Mancon deviazione a Cluny (incantevoli resti millenari della grande abbazia), supero il Canal du Centre navigabile con una fila di imbarcazioni private in attesa del turno alla chiusa. L’auto non tentenna, punta veloce su Autun, Nevers ed ecco Pouilly prima e, lungo il canale della Loira, il colle di Sancerre dopo. Qui i profumi di “pipi di gatto” sono veramente lunghi e persistenti, fumé e non, è sempre un grande vino. Siamo nello Cher, 3.500 ettari di vigna, 2.500 di Sauvignon, unica strada del vino per oltre 80 km. La vendemmia 2013 parte dalle vigne basse a Satur.
La piazza di Sancerre è ancor più accogliente della mia visita precedente, se non ancor più commerciale. Al piccolo bistrot d’angolo, verso la salita alla chiesa, la solita merenda: grande fetta di pane caldo di forno, sopra una grossa noce di Crottin de Chavignol (formaggio di capra) e un calice di vino freschissimo, il tutto 9 euro!! Ridotte le enoteche aziendali, sono aumentate le “boutique” plurimarca enologiche, ma anche multiprodotto. Ho acquistato 24 bottiglie miste delle principali cantine di vignerons storici spendendo di media € 6 cadauna!! Cena a Le Coq Hardy a Pouilly sur Loire, € 50 a testa per un piatto unico di piccione arrosto con un ripieno di erbe dell’orto e uovo strapazzato, una buona bottiglia di Grand Pere Fumé 2010.
Prima dell’alba fari puntati su Auxerre, visita immancabile alla storia di Francia della basilica di Vezelay, quindi arrivo a Chablis, patria dello Chardonnay e del floreale. Un primo giro di vendemmia, solo pochi grappoli per vigna raccolti, in ceste basse e ampie di vimini, portate ognuna da due uomini. Si fa cernita in base alla maturazione. Cena a Le Feuillitte (€ 45 con 2 bottiglie di vino) e pernotto a Faubourg Sainte Pierre (€ 140 due notti). 450 km di trasferimento in autostrada e strada nazionale, tenute benissimo, molti autovelox e radar di controllo, ma auto ordinate.
Arrivo alla Marna, anche qui tante barche ormeggiate o in transito lungo i canali navigabili francesi (NB: un sistema fluviale di 5mila km più o meno ampi e precorribili, 3,5 milioni di presenze, 1,3 milioni di arrivi, circa 1 miliardo di euro l’anno il giro d’affari diretto) e arrivo a Reims. Alloggio a Saint Thierry, le Clos du Mont d’Hor (€ 60 a notte). Cena veloce con un plateau di formaggi della Cote d’Or e dell’Haute Marne: un delizioso e speziato molle di latte vaccino di Epoisses e due grandi Brie, fra i tanti i migliori in assoluto, quello di Meaux proprio locale e quello di Melun della valle d’Yonne, entrambi da latte vaccino, con tre calici differenti di tre pas-dosè rosati e millesimati , veramente unici. Prezzo 45 euro tutto compreso, molto interessante. Visita a Hautvillers con la fotografia di gran parte di tutte le insegne in ferro battuto delle piccole Maisons dei vignerons presenti in ogni borgo: da fare un libro strenna dedicato a questi simboli.
Cena a L’Assiette a Tinqueux , con gamberi e piselli, fois gras del Perigord, rotolo di agnello in crema di fagioli e piselli cotto in Champagne, € 100 con alcuni calici di Champagne diversi. La mattina seguente, scavalco la “montagna” ed ecco i 33mila ettari di vigne della Champagne, da Thierry a Chalons quasi 150 km, una sola strada del vino, 5.900 imbottigliatori, fra piccoli e grandi, 320 milioni di bottiglie. Quest’anno sono riconosciuta Aoc 105 quintali per ettaro. Il resto va in riserva, forse diventerà Aoc se ci sarà richiesta dal mercato. È dal 1728 che esiste una norma che garantisce la certificazione, il controllo, la resa e il rispetto della denominazione. Niente pubblicità, niente promozione. Il Civc ha altro da fare, e bene, mi dicono gli amici del Comitato. E hanno ancora ragione dopo secoli: cura del brand collettivo super partes e senza alcun riferimento commerciale.
Primo giorno di vendemmia delle uve Chardonnay (solo quelle!), con ceste in plastica nera per massimo 20-22 kg per volta e per vendemmiatore; il 24 settembre 2013 a Balnot sur Laignes in Aube, il Pinot Nero nel Cru di Cumières in Marne; terzo giorno a Azy in Aisne per il Pinot Meunier. Secondo i tecnici, in ritardo anche di 15 giorni e questo determinerà una grande eterogeneità. Diversi gli accampamenti di roulotte dei vendemmiatori provenienti anche da Olanda e Germania, oltre che extra-comunitari. Le uve di Bouzy saranno raccolte non prima del 8 ottobre, dichiara l’amica giornalista Sophie de Claeys-Pergament, infatti contemporaneamente si vedono gli operai che sono intenti a “sfalcettare” a mano le foglie vicino ai grappoli. Cena a Le Pavillon CG, a Reims, con due piatti piacevoli francesi: la zuppa Cullen di verdure fresche e cereali e Saint-Pierre su letto di barbabietole € 60.
Sera successiva a Chateau d’Etoges a Etoges per un menù fisso a € 55 in un luogo meraviglioso: animelle in succo di frutta, carote e salsa d’arancio; rotolo di maialino cotto in foglie di cavolo su letto di rape rosse e salsa agrodolce di cavolo, mousse del frutto della passione e cioccolato fondente. Ripartenza verso sera, all’imbrunire, e arrivo a Colmar nell’Alto Reno passando per la galleria di Sante Marie aux Mines che porta a Selestat. Pernotto in centro a Colmar Le Colombier € 105 per notte. Giornata dedicata alle vigne di Pinot Bianco e di Riesling Renano, fra i borghi di Marlenheim (a nord, Basso Reno), Koenigsbourg, da Guebviller a Ribeauvillè fino a Thann (Alto Reno). Pranzo in vigna con gli amici vendemmiatori. Anche qui strada dei vini unica, lunga 170 km, tocca 3 regioni diverse.
Sosta obbligata a Riquewihr (toponomia franco-tedesca ) per passeggiare nel borgo medioevale intatto, stradine antiche, case in terra con le cantine affacciate: piccolo cortile con il rumore delle pompe in funzione, i carri di uva in arrivo. Profumo di mosto e di maccarons insieme: piccole insegne ben curate e antiche segnalano lungo le strade o una cantina, o un ristorante o un hotel. Cena conviviale di gruppo in una nota locanda pluripremiata, le relais des Moines : piatto unico di fois gras di anatra e oca accompagnato dalla pizza di pane Tarte e un platò di diverse marche di Munster, formaggio molle gusto forte di cui non si butta la buccia, € 22 con mezza bottiglia di vino Traminer secco a testa.
Molti i vignaiuoli piccoli che propongono la vendita diretta dei loro vini. A Kaysersberg, in una strada, ne ho contati 32. Ho acquistato 3 confezioni diverse in negozi di produttori, 9 bottiglie in totale, ottimi Pinot Bianco, Riesling e Pinot Nero segnalati dai giornali locali per una spesa totale di € 75. Cena ancora stupenda a Le Chambard a Kaysersberg: € 60 piatto unico con un grande Riesling Renano Riserva di tasca di agnello cotto in crosta di pane ripiena con zenzero, rabarbaro, radicchio, carote e purea di crescione.
Le tappe precedenti...
1) Nuove forme di consumo del vino
Scelte più oculate e maggiore soggettività
2) Francia maestra nella promozione
L’Italia del vino ha molto da imparare
3) Viaggio nella Francia del sud
alla scoperta delle grandi uve bianche
4) Francia, non solo terra di vino
Dalle mele si ricavano sidro e Calvados
Il viaggio continua...
6) Nelle terre dei grandi vini rossi
dilemma tra monovitigno e cuvée