Da "1000 artisti a Palazzo. Vetrina dell'arte contemporanea", a cura di Luciano Caramel, Editoriale Giorgio Mondadori, 2009.
Cosa significa parlare di arte oggi?
Ritengo che chi propone la domanda intenda le arti figurative.
Detto questo, parlare d'arte oggi, come sempre a partire dalle civiltà antiche, significa riconoscere all'uomo la facoltà di concepire il bello e di esprimerlo in forma sensibile.
Ciò vale per l'artista autogratificazione, mentre stimola nei fruitori compiacimento e serenità.
Sebbene l'estetica come disciplina filosofica specifica sia un fatto moderno, la dottrina della bellezza e la riflessione sulla bellezza già si riscontrano in Omero e in Esiodo con caratteri che rimangono determinanti per tutta la tradizione successiva: luminosità armonia, simmetria, proporzione, dolcezza, capacità suasiva e serenatrice. Concetti che persistono sostanzialmente nonostante i continui sviluppi dell'estetica contemporanea.
Qual è il ruolo dell'artista nel primo decennio del terzo millennio?
Ci furono tempi ed occasioni in cui si voleva un artista 'organico”, cioè funzionale ad un certo progetto.
Oggi ritengo che l'artista, nella sua autonomia, progettando ed elaborando creazioni, scopra il piacere di parlare a 'molti” con tutti i linguaggi possibili nel tentativo di penetrare ed esprimere lo spirito multiforme e qualche volta addirittura caotico della contemporaneità.
A quale tipo di pubblico intende rivolgersi l'artista oggigiorno?
Nella precedente risposta già dicevo 'a molti”. Qui correggerei con 'a moltissimi”. Infatti la società di massa è entrata a pieno titolo nella casa dell'arte. La crescita degli artisti e dei fruitori a livello quantitativo influisce sulla qualità, ridimensionando l'eccellenza. Auspico particolare attenzione, tra i 'moltissimi”, ai giovani.
L'arte infatti ha sempre funzione e valore pedagogici. E per l'intellettualismo etico degli antichi ciò che era bello era anche buono.
Nel terzo millennio gli artisti si riconoscono in singole correnti?
Correnti, scuole, tendenze, Fronti, matrici, movimenti, manifesti, gruppi, riviste, ricerche: le arti figurative nello scorso secolo, che immette nel terzo millennio, si sostanziano e si realizzano all'insegna di queste voci illuminanti.
Ci sono ancora artisti che accettano e dichiarano collocazioni. Ma sono sempre più numerosi i 'solitari”, gli 'isolati”, gli 'irregolari”, quelli che amano far parte per se stesso. Costoro, pur curiosi della cultura del tempo e spesso osservatori a 360 gradi, si muovono con indipendenza ed autonomia, sostenendo che l'unica poetica accettabile è la libertà dell'ispirazione.
Pensate che le nuove tecnologie avvicinino o allontanino gli artisti dal pubblico?
Le nuove tecnologie possono avvicinare o allontanare. Certo avvicinano se l'artista nel suo lavoro esprime la volontà caparbia ed ostinata di affermare se stesso, catturando, diffondendo, talvolta distorcendo con spirito critico, irriverente, ironico, graffiante immagini delle cose e degli uomini di oggi.
Mi rifaccio a quanto ho visto alle Biennali Giovani, allestite a Monza, nel Serrone della Villa Reale, nel 2005 e nel 2007. Si tratta di una manifestazione dedicata a giovani artisti operanti in Italia, da poco affacciati sul mercato dell'arte, una significativa rappresentanza del meglio della giovane ricerca attuale.
I numerosi visitatori vi hanno trovato ancora quadri appesi alla parete nei quali continua a prevalere l'elemento scritturale e strutturale, ma anche installazioni, video, proiezioni, nuove tecnologie fotografiche ed elettroniche e quant'altro è richiesto dalle diverse tecniche con cui si esprime la ricerca dell'arte contemporanea.
I linguaggi moderni sono ibridati dalle nuove tecnologie. Ritenete sia positivo, o no?
Credo inutile rispondere. Ai posteri ………….. Ricordo che il docente di storia dell'arte al Liceo Classico che frequentavo tanti anni or sono ostentava di non stimare Picasso e la sua pittura. Oggi Ricasso è un classico.
Del resto la Chiesa ha condannato Galileo per poi doversi scusare.
Qual è secondo voi il ruolo delle riviste specializzate: aiutano a comunicare meglio l'arte oppure no?
Le riviste specializzate sono un prezioso strumento di conoscenza e di comunicazione, a parte qualche uso, possibile, purtroppo accertato e deprecabile di propaganda mirata a basse finalità mercantili.
L'arte si esprime unicamente nelle gallerie e nei musei?
Analizzare la complessità strutturale del panorama artistico relativo alle arti visive posta a consuntivi in complesso soddisfacenti.
Che valore attribuite ai progetti di arte collettiva?
Il contratto stipulato da Franceschino Zavattari con i responsabili del Duomo di Monza prevedeva che il pittore lavorasse insieme con i due figli, Gregorio e Giovanni. Ma forse in precedenza aveva collaborato anche qualche altro della famiglia, come Ambrogio. Il ciclo pittorico mostra infatti mani diverse; i risultati sono ampiamente soddisfacenti.
La citazione è a favore delle collettive, che però vanno ben programmate e ordinate, così da riuscire sì varie ed articolate, ama sempre fruibili, evitando congerie di poetiche, di tecniche e di procedure in una moltitudine di artisti che sentano suggestioni, richiami, influenze di scuole o tendenze le più diverse.
Ben vengano insomma le collettive se hanno specifici motivi e obiettivi, se siano tematiche o d'indirizzo.
Cosa cercano i giovani artisti del nostro tempo che si accostano all'arte?
I giovani artisti cercano prima di tutto spazio per comunicare, cioè un chiodo per appendervi un quadro o un supporto che accolga una scultura.
Spazi civici e gallerie private infatti sono assai raramente concessi ad autori non storicizzati.
Dilagano le culture popolari dei fumetti, videoclip, film; le nuove tecnologie, fotografiche ed elettroniche, hanno preso il posto della pittura classica; foto ed immagini digitali ; creazioni polimateriche; inserimento della musica; utilizzo di materiali diversi rispetto a quelli abitualmente considerati.
Si respira una grande libertà.
Uscito dall'accademia o dal biennio di specializzazione, il giovane artista sogna di arrivare ad una mostra in opportuna sede espositiva con relativo catalogo, che fornisca il trampolino ideale per ottenere visibilità.
Sono molti alla partenza, non tutti possono poi dirsi arrivati.
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