La miccia si era accesa già durante l'estate, dopo i servizi di Striscia la notizia sulla somministrazione di superalcolici nelle discoteche e nei locali milanesi ai minori di 14 e, addirittura di 12 anni. In quell'occasione era stata immediata la risposta dell'Associazione italiana imprese di intrattenimento e spettacolo (Silb-Fipe) annunciando l'espulsione dall'organizzazione di tutti i locali che non rispettano la legge. Iniziativa che peraltro al momento non si sa quanto sia stata attuata visto che la Silb non comunica se ci sono state espulsioni o meno.
I fatti denunciati in televisione (e più volte in passato segnalati da "Italia a Tavola") avevano spostato l'attenzione di media e istituzioni sull'urgenza di "fare pulizia" nel settore, spingendo i locali "fuori-legge" a prendersi le proprie responsabilità, le istituzioni a smascherare i "furbetti" e gli addetti al settore a mantenere delle rigide regole di gestione delle loro attività. Un giro di vite che avrebbe dovuto interessare tutto il Paese ma che, lo ripetiamo, finora non si sa a cosa abbia portato....
A distanza di mesi è ancora un fatto di cronaca ad accendere i riflettori su questa questione. Il "Muretto" di Jesolo, infatti, è stato chiuso per motivi di sicurezza qualche giorno fa: potrà riaprire non prima del 10 gennaio 2012. A causare il provvedimento il malore di un giovane straniero e un decesso correlati allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti nel locale.
E a seguito dell'accaduto è ancora la Silb-Fipe a denunciare chi danneggia l'immagine del settore e a schierarsi a favore di quegli operatori del settore che operano nel rispetto della legalità. «Come associazione denunceremo tutti coloro che con azioni illegali danneggiano l'immagine e l'economia delle imprese associate perché non possiamo continuare a pagare per responsabilità che non sono a noi attribuibili. Sarebbe bene che tutti gli imprenditori che operano nella legalità cominciassero a intraprendere simili azioni». Sono queste le parole del presidente Silb-Fipe Maurizio Pasca in relazione al provvedimento di chiusura della discoteca jesolana.
«La legislazione ormai risalente al 1931 continua a penalizzarci. 'Il Muretto” di Jesolo, così come il 'Cocoricò” di Rimini e altri locali in tutta Italia rispettano le leggi in materia di sicurezza e collaborano con le forze dell'ordine per garantire un divertimento sicuro» - ha detto il presidente Pasca - «e pertanto ritengo corretto il provvedimento di querela inoltrato dal proprietario dello storico locale veneto nei confronti del cliente per aver provocato un danno d'immagine, nonché la chiusura del locale».
Ci chiediamo a questo punto se la logica è che verrà denunciato chi si droga in discoteca... ma i gestori che non hanno magari controllato fino in fondo cosa avviene nel lacale (e basterebbe girare qualche volta nelle discoteche ...) restano tutti nella Silb? Una stranezza che ci sembra un po' contraddittoria...
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