MILANO - Il comune di Milano striglia i commercianti delle zone della movida: troppo rumore, alcol e troppa delinquenza, e promette multe salate a chi sgarra. La stretta è arrivata con due lettere di richiamo ai gestori dei locali notturni. La prima all'Arco della Pace che chiede di non oltrepassare i decibel del volume della musica: «Dovete abbassare il volume della musica, perché i decibel sono troppo alti e disturbano i residenti». La seconda sarà spedita ai proprietari e gestori di pub e lounge bar attorno alle Colonne di San Lorenzo: perché «sono in troppi che non rispettano l'ordinanza che vieta la vendita di alcolici in bottiglie di vetro». Un problema che sta diventando sempre più incombente a Milano, come ha dimostrato il recente caso di cronaca: due uomini, uno di 36 e uno di 33 anni, sono stati gravemente feriti sui Navigli (anch'essa nota zona della Movida milanese), entrambi colpiti alla gola pare con un coccio di bottiglia, in seguito a una lite dopo un apprezzamento a una ragazza. E questo senza contare che ogni notte le strade della movida si rimpiono di migliaia di bottiglie di vetro abbandonate ....
Il nuovo giro di vite è il risultato di controlli e sopraluoghi effettuati nei giorni scorsi in Corso Sempione e in Porta Ticinese che hanno evidenziato il troppo rumore e le regole ignorate. Fabio Arrigoni, presidente di Zona 1 e responsabile della Commissione di monitoraggio sta scrivendo a tutti i locali per mantenere comunque aperto il dialogo. Se non dovesse funzionare, poi si passerà alle strette e alle multe. Finita la tregua estiva dunque, e ora la rete dei cittadini insoddisfatti attende un segnale forte dal sindaco Pisapia.
Per la Giunta la nuova regola di Milano è, infatti, un passo di non poco conto, visto che tra le cause della perdita di credibilità dell'ex sindaco Letizia Moratti, c'era la mancata applicazione, del fatti, dell'ordinanza, ampiamente sostenuta anche da Italia a Tavola, che prevedeva sanzioni a chi vendeva alcolici ai minori di 16 anni. Iniziativa a suo tempo fortemente contestata dal Siulb e dai gestori deli locali notturni.
Un esempio importante quello di Milano che continua la sua 'lotta” per dare ai cittadini ma anche ai commercianti e pubblici esercenti milanesi una città più vivibile e più sicura. Un risultato importantissimo, infatti, che gioverebbe naturalmente ai residenti ma anche alla stragrande maggioranza dei pubblici esercizi, visto che i locali da salvaguardare e tutelare non sono solo quelli delle zone della movida.
E questo probabiulmente senza l'appoggio dell'Epam (Associazione provinciale pubblici esercizi) che tramite le parole del suo vicepresidente Alfredo Zini, in un'intervista al Corriere della sera di poche settimane fa, aveva detto che non c'era nessun problema e che gli operatori della movida di San Lrenzo erano soddisfatti e contenti. Unmodo con cui l'Epam aveva di fatto assunto la piena difesa delle attività die locali della zona delle Colonne, quasi ignorando il problema delel troppe bottiglie di vetro in giro e dello spaccio di droga che coinvolge come noto anche non pochi locali costretti loro malgrado a fare i conti con un'attività che nel "disordine " della zona trova terreno fertile.
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