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In Italia Ministeri inconcludenti Cucina più valorizzata in Francia

In Italia, invece di valorizzare il settore, per colpa di Ministri sempre più incompetenti e cuochi divisi si sta creando grande confusione. Matteo Scibilia scrive una lettera aperta al Ministro Galan invitandolo a prendere esempio dalla Francia dove la Cucina sta diventando emblema nazionale

26 settembre 2011 | 10:23
In Italia Ministeri inconcludenti Cucina più valorizzata in Francia
In Italia Ministeri inconcludenti Cucina più valorizzata in Francia

In Italia Ministeri inconcludenti Cucina più valorizzata in Francia

In Italia, invece di valorizzare il settore, per colpa di Ministri sempre più incompetenti e cuochi divisi si sta creando grande confusione. Matteo Scibilia scrive una lettera aperta al Ministro Galan invitandolo a prendere esempio dalla Francia dove la Cucina sta diventando emblema nazionale

26 settembre 2011 | 10:23
 

Se è definitivamente tramontata l'idea della celebrazione della ristorazione annunciata dal ministro del Turismo per domani 27 settembre, come previsto già da Italia a Tavola, comunque la Brambilla, approfittando di un evento della Fipe premierà 10 cuochi, tra cui Gualtiero Marchesi. Non si conoscono però i criteri. E, invece di valorizzare un settore fondamentale in Italia come quello della Cucina, con il contributo di Ministri sempre più incompetenti si sta creando solo una grande confusione. A cui contribuisce anche la spaccatura tra i cuochi italiani in Patria e all'estero. E tutto a differenza della Francia dove un Ministro, quello della Cultura, eleva la gastronomia francese (unica a essere Patrimonio Unesco) a emblema nazionale.

Riportiamo la lettera aperta al ministro della Cultura Giancarlo Galan di Matteo Scibilia, presidente del Consorzio Cuochi e Ristoratori di Lombardia ed ex consigliere per la valorizzazione della Cucina del ministero dei Beni culturali.


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Leggo dalla cronaca di diversi quotidiani e dal redazionale del direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, di come la Francia stia affrontando il problema della Gastronomia e della Ristorazione in patria.

Ma anche Enzo Vizzari su Repubblica e Paolo Massobrio hanno evidenziato la positività dell'operazione francese e soprattutto la differenza con la realtà Italiana.

Non ci sono dubbi che il settore della Ristorazione francese abbia perso punti a favore della ristorazione spagnola e di quella italiana, senza contare anche il sorpasso dello spumante italiano nei confronti dello Champagne. Almeno così dicono le cronache e le statistiche.

Cosa fa allora la Francia? Il ministro della Cultura, badate bene quello della Cultura, partendo da un inciso importante, che la cultura di un paese, di un popolo passa attraverso anche la Gastronomia, attraverso la Cucina, ecco che allora i francesi per rafforzare tutto questo, per dare probabilmente con un abile e fantastica operazione di marketing di riflesso in tutto il mondo, un nuovo volto al comparto, inventano con affianco la firma dell'Unesco, la Festa della Gastronomia e della Ristorazione francese, coinvolgendo oltre 2mila ristoranti e punti gastronomici su tutto il territorio nazionale.

Personalmente ho tentato con l'ex ministro della Cultura Sandro Bondi di creare anche in Italia una sensibilità simile, proprio sul tema della cultura della Cucina italiana, ma non è stato facile, anzi forse la mia esperienza è stata vista come la Cenerentola di tutto il Ministero.

Perché questo? Perché nel nostro paese siamo condizionati, fortemente condizionati dalle amicizie e dalle appartenenze a un gruppo piuttosto che a un altro, e questo vale anche tra i cuochi.

Difatti il nostro settore è conteso da diversi Ministeri, da quello delle Attività produttive, da quello dell'Agricoltura, da quello del Turismo, da quello della Salute e, grazie al sottoscritto, anche da quello della Cultura, almeno fin quando lo stesso era gestito da Sandro Bondi. E non si capisce perché oggi tutto dovrebbe stare nelle mani di quello del Turismo.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una confusione di competenze, con anche incomprensioni e difficoltà con enti privati tipo Unioncamere, che ha fortemente e giustamente voluto dare ai ristoranti italiani nel mondo un riconoscimento non solo formale e che ora vede questo sforzo contrapposto ad un'iniziativa simile da parte del ministero della Agricoltura.

Michela Vittoria Brambilla e Gualtiero MarchesiIl ministero del Turismo, Michela Vittoria Brambilla (nella foto) tenta, timidamente ma anche se con molta confusione, forse per farsi perdonare un'attenzione da sempre maggiore, più verso gli alberghi che verso la Ristorazione, tenta appunto di creare eventi della ristorazione, premiando 10 ristoratori Italiani. E purtroppo non posso non sottolineare che è la stessa modalità con cui avevo proposto al ministro Sandro Bondi di creare un Cavalierato della Cucina.

E guarda caso le coincidenze, chiedendo e proponendo di premiare in primis proprio Gualtiero Marchesi (nella foto), trovando in questo il pieno sostegno di Italia a Tavola. Il progetto fu accettato e oggi la Brambilla (con criteri suoi magari discutibili) perché Sandro Bondi si è nel frattempo dimesso. Come dire che la Brambilla non ha inventato proprio nulla di nuovo...

Ma la Brambilla, invece di rincorrere i cuochi alla stregua di uno dei tanti spot televisivi, dovrebbe magari coordinare tutto il settore, anche attraverso gli altri Ministeri. Chiedo troppo?

Non posso, ripeto, non far notare la stridente ed enorme differenza con l'atteggiamento del Governo francese che partendo dal concetto che la Cucina è anche cultura, segue esattamente il percorso che stavo creando e avevo indicato al ministro della Cultura, tanto che oggi rivolgo e invio questa mia lettera a Giancarlo Galan perché raccolga questo appello.

L'amarezza della realtà italiana, rispetto alla francese, è aggravata dal fatto che noi siamo più bravi degli stessi francesi, almeno in cucina, ma purtroppo non abbiamo alle spalle un sistema paese capace di difendere realmente il settore, anzi. Oggi i Francesi ripartono all'attacco a livello globale con anche nuove idee, riscoprendo la tradizione, il famoso 'terroir”, definendolo una identità nazionale, come afferma l'ex presidente della Sorbonne, Pitte, riscoprendo Escoffier e altri cuochi leggendari francesi.

Nella nostra patria rincorriamo invece le stelle, facendo guarda caso proprio la pubblicità ad una creazione francese.
Eppure noi italiani potremmo essere, come più volte ho affermato una grande e unica realtà migliore della Francia, capace di dare anche una mano vera al Pil del Paese, migliorando moltissimo le entrate del Turismo, perché sarà anche vero che abbiamo fantastici alberghi ma poi è il cibo che lascia un ricordo nella mente delle persone.

Matteo Scibilia
Presidente Consorzio Cuochi di Lombardia e già consigliere per la valorizzazione culturale della Cucina del ministero dei Beni culturali


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27/09/2011 11:56:00
1) È un Governo fannullone!
Caro Matteo, è inutile ribadire che ciò che scrivi è giusto, ma purtroppo viviamo in una situazione assurda è dire poco, non credo che le tue, le mie e quelle di questa testata siano battaglie che vengono accolte e discusse, questo governo, ci metto tutti, è spaventosamente un governo fannullone, diciamoci le cose in faccia, tutto il nostro comparto non è da meno. Se non ce unione tra di noi, se le battaglie non di fanno insieme non si raggiungerà mai un punto. Ritengo ora più che mai che noi tutti ci organizziamo per un incontro pubblico per definire una linea comune da seguire, non voglio commentare la buffonata che è in atto in queste ore a Milano, è vergognoso che nessuna associazione di grido non dica una sola parola a riguardo. Caro Matteo parlare oggi con questi Ministri è come parlare con il muro, dobbiamo agire da soli per poi portarli al tavolo della discussione, si può si deve!




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